IN AGGIORNAMENTO – Le forze di difesa aerea iraniane sono state attivate sopra la capitale Teheran, dopo che alcune esplosioni sono state udite nella parte orientale della città, nell’ambito della guerra Israele-Iran. Lo riporta la Cnn, citando l’agenzia di stampa statale iraniana Fars.
“L’Iran avrebbe dovuto firmare l’accordo’ che gli avevo detto di firmare. Che vergogna, che spreco di vite umane. In poche parole, l’Iran non può avere un’arma nucleare. L’ho ripetuto più e più volte! Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran!”. Lo scrive in un post su Truth Donald Trump, impegnato nei lavori del G7 in Canada.
Intanto il portavoce del Pentagono, Sean Parnell, ha smentito le voci circolate sui social media secondo cui i caccia statunitensi avrebbero preso parte ad attacchi contro l’Iran. “Non è vero”, ha scritto in risposta a un post contenente le stesse affermazioni, poi rimosso.
Le voci – che anche un portavoce della Casa Bianca ha definito “fake news” – hanno iniziato a circolare online dopo l’abbandono anticipato del presidente Donald Trump dalla riunione del G7 in Canada per occuparsi della situazione in Medio Oriente.
Netanyahu, dopo la guerra vedremo un Medioriente diverso
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di ritenere che la guerra rappresenti un punto di svolta nella regione. “Vedremo un Medioriente diverso, una realtà che non abbiamo mai visto prima”, ha dichiarato all’emittente Channel 14, prevedendo che il mondo arabo si aprirà ulteriormente a Israele come risultato della guerra e che il conflitto potrebbe infine facilitare un’espansione degli Accordi di Abramo. “Il mondo arabo si è aperto a noi”, ha spiegato Netanyahu. “E la minaccia che affrontiamo ora è l’Iran. O noi o loro”.
Nyt, Teheran ha preparato missili per contrattacchi a basi Usa
L’Iran ha preparato missili e altri equipaggiamenti militari per attacchi alle basi statunitensi in Medio Oriente, qualora gli Stati Uniti si dovessero unirsi alla guerra di Israele contro Teheran. Lo hanno riferito al New York Times funzionari dell’Amministrazione Usa che hanno avuto accesso ai rapporti di intelligence.
Tajani: 29 italiani hanno lasciato Paese dopo lungo viaggio via terra
“Pochi minuti fa 29 connazionali hanno lasciato l’Iran dopo un lungo viaggio via terra attraverso l’Azerbaigian. Grazie alla nostre Ambasciate a Teheran e Baku, all’Unità di Crisi della Farnesina per lo straordinario lavoro svolto”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Continuiamo a lavorare per tutelare la sicurezza degli italiani presenti nella regione, ai quali non mancherà mai tutto il nostro supporto”, aggiunge.
Tajani, 28 italiani hanno lasciato Paese dopo lungo viaggio via terra Torino, 17 giu. (LaPresse) – “Pochi minuti fa 28 connazionali hanno lasciato l’Iran dopo un lungo viaggio via terra attraverso l’Azerbaigian. Grazie alla nostre Ambasciate a Teheran e Baku, all’Unità di Crisi della Farnesina per lo straordinario lavoro svolto”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Continuiamo a lavorare per tutelare la sicurezza degli italiani presenti nella regione, ai quali non mancherà mai tutto il nostro supporto”, aggiunge.
Aiea: “Capacità arricchimento nucleare di Teheran significativamente ridotte”
I raid israeliani hanno “significativamente” ma non completamente ridotto le capacità di arricchimento nucleare dell’Iran. Lo ha dichiarato alla Cnn il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite, Rafael Grossi. Il numero uno dell’Aiea ha riferito a che gli attacchi hanno danneggiato diversi siti nucleari, con Natanz che risulta essere quello più colpito. L’impianto di arricchimento in superficie, ha spiegato, è stato “completamente distrutto”, mentre le installazioni elettriche sono state anch’esse “messe fuori uso”, causando il malfunzionamento delle centrifughe sotterranee. Anche circa tre o quattro edifici nel sito nucleare di Isfahan hanno subito danni “considerevoli”, ma sembra che le strutture sotterranee non siano state colpite. Secondo Grossi il sito di arricchimento di Fordow, invece, non presenta danni gravi se non “impatti perimetrali”. Alla domanda su quanto tempo sarebbe servito all’Iran, teoricamente, per sviluppare un’arma nucleare, Grossi ha risposto che non si trattava di giorni, ma nemmeno di anni. “Mi permetterei di essere più serio su questo. Non credo che sarebbe stata una questione di anni. Ma sono solo speculazioni”, ha affermato.
Wsj, anche raid Usa tra opzioni valutate da Trump
Durante l’incontro con i principali consiglieri in corso nella Situation Room, il presidente Trump sta valutando una serie di opzioni, tra cui un potenziale attacco statunitense contro l’Iran. Lo hanno riferito al Wall Street Journal funzionari dell’Amministrazione Usa.
Media, Khamenei trasferisce poteri ai Guardiani della Rivoluzione
L’ayatollah Ali Khamenei ha delegato una parte importante dei suoi poteri al Consiglio Supremo del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione. Lo riferisce Iran International secondo cui la decisione potrebbe essere una misura preventiva per assicurare che, in caso di morte di Khamenei, la gestione della guerra non venga interrotta.
Teheran: “Presto attacchi punitivi contro Israele”
Teheran afferma che saranno presto lanciate azioni punitive contro Israele. “Le operazioni svolte finora sono state un avvertimento per la deterrenza. L’operazione punitiva sarà eseguita a breve“. Lo ha dichiarato Abdolrahim Mousavi, capo di stato maggiore delle Forze armate iraniane, all’emittente Press Tv, citata da Al Jazeera.
Intanto il capo della Casa Bianca si sta muovendo anche su altri fronti. Il Pentagono sta ridisegnando il comando militare responsabile della difesa del territorio nazionale degli Stati Uniti per includere la Groenlandia. Dalla sua rielezione, il presidente Trump ha ripetutamente affermato che gli Usa dovrebbero controllare il territorio, attualmente una parte semi-autonoma della Danimarca.
“Tale cambiamento rafforzerà la capacità della Forza Congiunta di difendere il territorio nazionale degli Stati Uniti, contribuendo a una difesa più solida dell’emisfero occidentale e approfondendo i rapporti con gli alleati e i partner artici”, ha scritto in una dichiarazione il portavoce capo del Pentagono. La modifica trasferirà la responsabilità della Groenlandia dal Comando Europeo degli Stati Uniti al Comando Settentrionale degli Stati Uniti. Nella dichiarazione, il Pentagono ha presentato la revisione come parte di un più ampio riesame dello Unified Command Plan, il piano che suddivide il mondo in unità militari distinte e definisce ruoli e responsabilità dei comandi combattenti statunitensi.
Media: Trump sta considerando seriamente di lanciare attacco
Il presidente Donald Trump si riunirà a breve con il suo team per la sicurezza nazionale nella Situation Room della Casa Bianca per prendere decisioni sulla politica degli Stati Uniti riguardo alla guerra tra Israele e Iran. Lo riferiscono tre funzionari statunitensi ad Axios, secondo cui Trump sta seriamente considerando l’ipotesi di entrare in guerra e lanciare un attacco statunitense contro le strutture nucleari iraniane, in particolare contro l’impianto sotterraneo di arricchimento dell’uranio a Fordow.

Trump: “Sappiamo dov’è Khamenei, per ora non lo elimineremo”
“Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro. Non lo elimineremo (uccideremo), almeno non per ora”. Lo ha scritto su Truth il presidente americano, Donald Trump.
Trump: “La nostra pazienza sta finendo”
“Non vogliamo che vengano lanciati missili contro civili o soldati americani. La nostra pazienza sta finendo. Resa incondizionata“. Lo ha scritto su Truth il presidente americano, Donald Trump.
Trump: “Abbiamo il controllo totale dei cieli”
“Ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l’Iran“. Lo ha scritto su Truth il presidente americano, Donald Trump. “L’Iran disponeva di ottimi sistemi di tracciamento satellitare e di altre attrezzature difensive, in gran quantità, ma non sono paragonabili a quelle progettate, concepite e prodotte negli Stati Uniti. Nessuno lo fa meglio dei cari vecchi Usa”, ha aggiunto.
Vance: “Trump potrebbe intraprendere ulteriori azioni contro Teheran”
Donald Trump potrebbe decidere che sono necessarie “ulteriori azioni” per fermare l’arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran. “La decisione spetta in ultima istanza al presidente”. Lo ha scritto su X il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D Vance secondo cui Trump negli ultimi dieci anni “è stato incredibilmente coerente nell’affermare che l’Iran non può avere armi nucleari”. Inoltre, ha proseguito, “negli ultimi mesi ha incoraggiato il suo team di politica estera a raggiungere un accordo con gli iraniani per raggiungere questo obiettivo. E ha ripetuto più volte che ciò avverrà in uno dei due modi: il modo facile o l’altro modo”.
In secondo luogo – ha detto ancora Vance – “ho notato molta confusione sulla questione dell’ ‘energia nucleare civile’ e dell’ ‘arricchimento dell’uranio’. “Si tratta di questioni distinte”, ha dichiarato spiegando che l’Iran “potrebbe avere energia nucleare civile senza arricchimento, ma ha rifiutato questa opzione”.
“Nel frattempo, ha arricchito l’uranio ben oltre il livello necessario per qualsiasi scopo civile. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), che non è certamente un’organizzazione di destra, ha riscontrato violazioni degli obblighi di non proliferazione dell’Iran”, ha fatto notare. “Una cosa è volere l’energia nucleare civile. Un’altra è esigere sofisticate capacità di arricchimento. E un’altra ancora è aggrapparsi all’arricchimento violando contemporaneamente gli obblighi fondamentali di non proliferazione e arricchendo fino al punto di ottenere uranio per uso militare”, ha argomentato sottolineando di non aver ancora visto “un solo argomento valido che spieghi perché l’Iran avesse bisogno di arricchire l’uranio ben al di sopra della soglia per uso civile”.
Merz: “Israele sta facendo il lavoro sporco per tutti noi”
Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha espresso il suo rispetto per l’attacco di Israele all’Iran, considerandolo un servizio reso ai suoi alleati occidentali. “Questo è il lavoro sporco che Israele sta facendo per tutti noi“, ha detto Merz in un’intervista alla Zdf a margine del G7 in Canada, sottolineando che anche la Germania è colpita dal regime di Teheran. La leadership di Teheran “ha portato morte e distruzione nel mondo con attacchi, omicidi e stragi, con Hezbollah e Hamas”, ha affermato il cancelliere, secondo cui l’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 “non sarebbe mai stato possibile senza il regime di Teheran”.
“Posso solo dire che nutro il massimo rispetto per il fatto che l’esercito e il governo israeliani abbiano avuto il coraggio di fare ciò”, ha continuato Merz, evidenziando che “altrimenti avremmo potuto assistere al terrore di questo regime per mesi e anni, e poi magari con un’arma nucleare in mano”.
Media: esplosioni nell’area di Isfahan
Media iraniani riportano di esplosioni nell’area di Isfahan “la difesa antiaerea è stata attivata per contrastare gli obiettivi ostili”, riporta l’agenzia Mehr.
Aiea: “Raid di Israele hanno avuto impatti diretti su centrale Natanz”
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha dichiarato di ritenere che gli attacchi aerei israeliani sul sito di arricchimento di Natanz in Iran abbiano avuto “un impatto diretto” sulle sale sotterranee delle centrifughe dell’impianto. È la prima volta che l’agenzia delle Nazioni Unite che vigila sul nucleare valuta i danni causati dagli attacchi nelle parti sotterranee di Natanz, che è il principale impianto di arricchimento del programma nucleare iraniano.
“Sulla base di un’analisi continua delle immagini satellitari ad alta risoluzione raccolte dopo gli attacchi di venerdì, l’Aiea ha identificato ulteriori elementi che indicano un impatto diretto sulle sale sotterranee di arricchimento a Natanz”, ha affermato l’agenzia. Una sala di arricchimento in superficie era già stata distrutta, così come le apparecchiature elettriche che alimentavano l’impianto.
Sirene di allarme nel centro di Israele
Le sirene d’allarme risuonano nel centro di Israele in seguito al lancio di missili balistici dall’Iran. Lo riporta il Times of Israel. Ai civili che si trovano nelle zone in cui risuonano le sirene viene ordinato di entrare nei rifugi antiaerei e di rimanervi fino a nuovo avviso. L’Idf aveva dato l’allarme circa cinque minuti prima che suonassero le sirene.
Human Rights Activists: “Vittime dei raid israeliani sono oltre 450”
Gli attacchi israeliani in Iran hanno ucciso oltre 450 persone. È quanto riferisce l’organizzazione Human Rights Activists, un gruppo per i diritti umani con sede a Washington, citato dalla BBC. Per la precisione le vittime sarebbero 452 e i feriti 646. Le autorità iraniane non hanno fornito stime ufficiali complessive. I civili uccisi sarebbero 224.

Cremlino: “Israele riluttante a soluzione diplomatica”
Il Cremlino osserva da parte di Israele “una certa riluttanza a rivolgersi a qualsiasi servizio di mediazione e, in generale, a intraprendere la strada pacifica della risoluzione” del conflitto con l’Iran. Lo ha affermato il portavoce Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti.
Kallas: “Usa non interessati a entrare in conflitto”
“Quando si tratta del coinvolgimento degli Stati Uniti, allora trascinerà sicuramente la regione in un conflitto più ampio, e questo non è nell’interesse di nessuno, e dalla mia chiamata con il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha sottolineato che non è nel loro interesse essere coinvolti in questo conflitto. Lo dice l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, nella conferenza stampa al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri Ue in videoconferenza.
“Gli Stati Uniti parleranno da soli quando si tratterà delle loro azioni. Abbiamo discusso con l’Iran sul programma nucleare. È chiaro che tutti concordano sul fatto che l’Iran non possa avere una bomba nucleare e che questo sia il nostro obiettivo finale. Ma ovviamente, c’è una differenza nel capire se il nucleare sia totalmente fuori questione, anche per scopi pacifici o civili, cosa che l’Iran non sta accettando al momento”, aggiunge.
We all agree that Iran must never have a nuclear weapon.
It is urgent to de-escalate the situation.
The EU will play its part in diplomatic efforts.Watch LIVE my press conference following the meeting of EU Foreign Ministers ↓ https://t.co/2d3CBT3cqg
— Kaja Kallas (@kajakallas) June 17, 2025
Re di Giordania: “Palestinesi hanno diritto a libertà e sovranità”
“I palestinesi, come tutti i popoli, meritano il diritto alla libertà, alla sovranità e a essere uno Stato. Ciò che sta accadendo oggi a Gaza sfida il diritto internazionale, gli standard morali e i nostri valori comuni. E stiamo assistendo a una trasgressione dopo l’altra in Cisgiordania, con la situazione che peggiora di giorno in giorno”. Lo dice il re di Giordania Abdullah II nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
“Quest’anno – sottolinea – sarà probabilmente un momento di decisioni cruciali per tutto il mondo. La leadership dell’Europa sarà fondamentale nella scelta della strada giusta. E potete contare sulla Giordania come vostro fedele partner. Ci sono due aree essenziali su cui agire. In primo luogo, il sostegno allo sviluppo, perché un Medio Oriente fiorente crea opportunità a vantaggio di tutti. Ma, come abbiamo visto più volte, questa realtà è reciproca”.
“Quando la speranza diminuisce, le conseguenze si riversano oltre i confini. In secondo luogo, un’azione forte e coordinata per garantire la sicurezza globale. La nostra sicurezza reciproca non sarà garantita finché la nostra comunità globale non agirà, non solo per porre fine alla guerra triennale in Ucraina, ma anche al focolaio più lungo e distruttivo del mondo, il conflitto palestinese-israeliano durato ottant’anni”.
Trump: “Potrei mandare Vance e Witkoff in Iran”
Il presidente Usa, Donald Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One durante il volo di ritorno a Washington dal G7 in Canada, ha detto di non essere pronto a rinunciare ai colloqui diplomatici e che potrebbe inviare il vice presidente JD Vance e l’inviato speciale Steve Witkoff a incontrare gli iraniani. “Potrei farlo”, ha detto. “Dipende da cosa succederà quando tornerò”, ha aggiunto. Trump ha ribadito che “l’Iran non può avere un’arma nucleare, è molto semplice”.
Intelligence Usa: “Teheran non stava lavorando a un’arma nucleare”
L’intelligence Usa ritiene che, prima che Israele lanciasse il suo massiccio attacco contro l’Iran venerdì, Teheran non stesse perseguendo attivamente la costruzione di un’arma nucleare. Lo riporta la Cnn, citando 4 persone a conoscenza della valutazione. L’emittente aggiunge che, sempre secondo l’intelligence Usa, l’Iran era a 3 anni di distanza dalla possibilità di produrne una e lanciarla su un obiettivo di sua scelta.
Ora, dopo giorni di attacchi aerei israeliani, secondo una fonte Usa citata sempre dalla Cnn i funzionari dell’intelligence statunitense ritengono che Israele possa aver ritardato il programma nucleare iraniano solo di qualche mese. Anche se Israele ha causato danni significativi all’impianto iraniano di Natanz, il sito di arricchimento fortemente fortificato di Fordo è rimasto praticamente intatto e, secondo gli esperti di difesa, Israele non ha la capacità di danneggiare Fordo senza armi specifiche e supporto aereo Usa, sottolinea la Cnn.
La Cina: “Trump getta benzina sul fuoco”
La Cina accusa il presidente Usa, Donald Trump, di gettare benzina sul fuoco nell’ambito della guerra fra Israele e Iran. Alla richiesta di commentare il sostegno unilaterale degli Stati Uniti a Israele dopo che Trump ha scritto su Truth che tutti evacuare Teheran e che l’Iran avrebbe dovuto firmare l’accordo sul nucleare, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha affermato che gettare benzina sul fuoco non farà altro che intensificare e ampliare i conflitti.
“Gettare benzina sul fuoco, minacciare ed esercitare pressioni non contribuirà ad alleggerire la situazione, ma intensificherà solo le contraddizioni e amplierà il conflitto”, ha osservato il portavoce, secondo quanto riporta il Global Times, sottolineando che l’escalation non è nell’interesse di nessuna delle parti. Pechino, ha aggiunto Guo, invita le parti interessate, e in particolare i Paesi che esercitano una particolare influenza su Israele, ad assumersi le proprie responsabilità, ad agire immediatamente per allentare le tensioni e impedire che il conflitto si espanda ulteriormente.
Sirene a Tel Aviv
Gaza, almeno 45 palestinesi uccisi
Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza mentre erano in attesa dell’arrivo di camion Onu e commerciali che trasportavano aiuti alimentari di prima necessità. Lo riferiscono il ministero della Salute di Gaza e un ospedale locale, senza chiarire al momento le circostanze delle uccisioni. I palestinesi hanno riferito che, da quando il mese scorso è cambiato il sistema degli aiuti e sono stati aperti i centri per la distribuzione, le forze israeliane hanno ripetutamente aperto il fuoco sulla folla in attesa di generi alimentari.
I funzionari sanitari locali affermano che decine di persone sono state uccise e centinaia ferite. In tutti questi casi, l’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato ma ha detto che si è trattato di colpi di avvertimento contro persone che, secondo loro, si erano avvicinate ai soldati in modo sospetto.
Idf: “Ucciso generale Ali Shadmani”
L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato di avere ucciso il generale iraniano Ali Shadmani, che era stato nominato venerdì a capo del quartier generale centrale di Khatam al-Anbiya, cioè il comando unificato delle forze armate iraniane che si occupa del coordinamento delle operazioni militari congiunte. Shadmani era un generale della Guardia rivoluzionaria. L’Iran non ha immediatamente confermato la morte di Shadmani.
Colpita città vicina a Tel Aviv
La città di Herzliya, vicina a Tel Aviv, è stata colpita nell’ambito dell’ultima ondata di missili lanciata poco fa dall’Iran contro Israele. Lo riportano i media israeliani. Secondo Ynet, la zona colpita sarebbe un parcheggio. Poco prima forti esplosioni erano state udite nell’area di Tel Aviv. L’eco delle esplosioni si è sentita anche a Gerusalemme, anche qui non sono scattate le sirene, scrive il Times of Israel. I lanci missilistici dall’Iran sono giunti dopo che l’esercito israeliano (Idf) ha riferito di avere rilevato missili balistici in arrivo e ha avvertito i residenti di stare vicino ai rifugi.
Tre morti nell’attacco alla tv di Stato in Iran
Sono tre i morti nell’attacco israeliano alla tv di stato iraniana IRIB. Lo ha riferito la stessa emittente sul suo canale Telegram. Tra loro anche il caporedattore Nima Rajabpour.
Nuovi attacchi dell’Idf
“Nella notte, l’IAF ha completato diversi attacchi su vasta scala contro obiettivi militari del regime iraniano nell’Iran occidentale”. Lo riferiscono le Forze di Difesa Israeliane su Telegram. “Durante gli attacchi, sono state colpite decine di infrastrutture di lancio e stoccaggio di missili terra-terra – prosegue l’Idf -. Inoltre, sono stati colpiti lanciatori di missili terra-aria e siti di stoccaggio di droni nell’Iran occidentale”.
Trump lascia il G7 “per situazione in Medio Oriente”
“Il Presidente Trump ha trascorso una splendida giornata al G7, firmando anche un importante accordo commerciale con il Regno Unito e il Primo Ministro Keir Starmer. Molto è stato fatto, ma a causa di quanto sta accadendo in Medio Oriente, il Presidente Trump lascerà stasera dopo una cena con i Capi di Stato“. Lo scrive su X la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Trump vuole un incontro con i rappresentanti iraniani “il prima possibile”
Donald Trump ha ordinato al suo team di tentare un incontro con i rappresentanti iraniani il più rapidamente possibile. Lo riferisce la Cnn, citando una fonte vicina alla questione e un funzionario statunitense. Il presidente Usa, riferisce l’emittente, sta lavorando con urgenza per determinare se Teheran intenda seriamente usare la diplomazia per risolvere il conflitto con Israele.
Macron: “Imporre cambio regime in Iran sarebbe un errore”
“Imporre con la forza” un cambio di regime in Iran sarebbe un “errore strategico”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, parlando a margine del G7 di Kananaskis.

