La dichiarazione congiunta dei leader: de-escalation, no al nucleare in Iran e cessate il fuoco a Gaza. Ma anche il "diritto di Israele a difendersi"

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump “ha trascorso una splendida giornata al G7, firmando anche un importante accordo commerciale con il Regno Unito e il Primo Ministro Keir Starmer. Molto è stato fatto, ma a causa di quanto sta accadendo in Medio Oriente, il Presidente Trump lascerà stasera dopo una cena con i Capi di Stato“. Lo ha scritto nella notte (ora italiana) su X la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.

 

Trump vuole un incontro con i rappresentanti iraniani “il prima possibile”

Donald Trump ha ordinato al suo team di tentare un incontro con i rappresentanti iraniani il più rapidamente possibile. Lo riferisce la Cnn, citando una fonte vicina alla questione e un funzionario statunitense. Il presidente Usa, riferisce l’emittente, sta lavorando con urgenza per determinare se Teheran intenda seriamente usare la diplomazia per risolvere il conflitto con Israele.

Cina: “Trump getta benzina sul fuoco”

La Cina accusa il presidente Usa, Donald Trump, di gettare benzina sul fuoco nell’ambito della guerra fra Israele e Iran. Alla richiesta di commentare il sostegno unilaterale degli Stati Uniti a Israele dopo che Trump ha scritto su Truth che tutti evacuare Teheran e che l’Iran avrebbe dovuto firmare l’accordo sul nucleare, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha affermato che gettare benzina sul fuoco non farà altro che intensificare e ampliare i conflitti.

“Gettare benzina sul fuoco, minacciare ed esercitare pressioni non contribuirà ad alleggerire la situazione, ma intensificherà solo le contraddizioni e amplierà il conflitto”, ha osservato il portavoce, secondo quanto riporta il Global Times, sottolineando che l’escalation non è nell’interesse di nessuna delle parti. Pechino, ha aggiunto Guo, invita le parti interessate, e in particolare i Paesi che esercitano una particolare influenza su Israele, ad assumersi le proprie responsabilità, ad agire immediatamente per allentare le tensioni e impedire che il conflitto si espanda ulteriormente.

Macron: “Imporre cambio regime in Iran sarebbe un errore”

“Imporre con la forza” un cambio di regime in Iran sarebbe un “errore strategico”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, parlando a margine del G7 di Kananaskis.

Dichiarazione dei leader del G7: “De-esclation ma Iran non può avere arma nucleare”

I leader del G7 in una dichiarazione ribadiscono il loro “impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente”. In questo contesto, affermano i leader, “affermiamo che Israele ha il diritto di difendersi. Ribadiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele. Affermiamo inoltre l’importanza della protezione dei civili. L’Iran è la principale fonte di instabilità e terrorismo nella regione. Siamo stati costantemente chiari sul fatto che l’Iran non potrà mai possedere un’arma nucleare“, si legge nella dichiarazione. 

“Esortiamo affinché la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, incluso un cessate il fuoco a Gaza“. E’ quanto si legge in una dichiarazione dei leader del G7 riuniti a Kananaskis, in Canada. “Rimarremo vigili sulle implicazioni per i mercati energetici internazionali e saremo pronti a coordinarci, anche con partner che condividono gli stessi principi, per salvaguardare la stabilità del mercato”, affermano i leader. Nonostante le iniziali resistenze, la dichiarazione dei leader del G7 sulla crisi tra Israele e Iran è stata firmata anche dal presidente Usa Donald Trump. Lo hanno confermato fonti ufficiali canadesi citate dal New York Times. 

Tajani: “Mobilitarsi con Stati arabi moderati”

“La preoccupazione è alta. Certo non siamo alla vigilia di uno scontro mondiale generalizzato, ma il rischio che la guerra si allarghi ad altre aree, ad altri Paesi del Medio Oriente non si può escludere. Per questo noi europei dobbiamo mobilitarci immediatamente, chiedendo il sostegno degli Stati arabi moderati della regione, che hanno interesse come noi alla pace per ragioni evidenti”. Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista al Corriere della Sera.

Sul ruolo del presidente russo Vladimir Putin come possibile mediatore in Medio Oriente, Tajani ha osservato: “Non credo che la Russia possa avere ruoli di mediazione in questo caso. Sarebbe importante che Putin si sedesse al tavolo del negoziato per mettere fine agli attacchi all’Ucraina”.

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