L'attivista svedese era bordo della nave umanitaria diretta a Gaza. 8 passeggeri rifiutano l'espulsione

L’attivista svedese Greta Thunberg ha lasciato Israele, da dove è stata espulsa, ed è arrivata in Francia a Parigi all’aeroporto Charles De Gaulle con un volo da Tel Aviv. “In acque internazionali siamo stati illegalmente attaccati e rapiti da Israele e portati contro la nostra volontà in Israele, dove siamo stati arrestati. Alcuni di noi sono stati rimpatriati, altri sono ancora lì”, ha detto la 22enne, sottolineando che le condizioni in cui si sono trovati i membri della Flotilla “non sono assolutamente nulla in confronto a ciò che stanno vivendo le persone in Palestina e soprattutto a Gaza in questo momento”.

 

Greta Thunberg sulla Freedom Flotilla

Thunberg, 22 anni, icona del movimento di protesta globale ambientalista per il clima, si trovava insieme ad altri 11 attivisti a bordo dell’imbarcazione Madleen della Freedom Flotilla Coalition diretta a Gaza, con aiuti umanitari, che è stata bloccata e sequestrata lunedì dallo Stato ebraico. Gli attivisti sono stati fermati e, dopo che la barca è stata portata nel porto israeliano di Ashdod, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri, sono stati trasferiti all’aeroporto ‘Ben Gurion’ di Tel Aviv per il rimpatrio.

 

Il sequestro della barca alle 3 di notte

Erano circa le 3 di notte fra domenica e lunedì quando l’imbarcazione Madleen della Freedom Flotilla Coalition, partita il 1° giugno da Catania con un carico simbolico di aiuti umanitari per provare a rompere l’assedio di Gaza, è stata sequestrata dall’esercito israeliano. A bordo 12 attivisti di diversi Paesi, che sono stati arrestati. Fra loro Greta Thunberg, la 22enne svedese icona delle proteste globali per il clima. Attivisti provenienti, oltre che dalla Svezia, anche da Francia, Brasile, Germania, Olanda, Spagna e Turchia.

La Freedom Flotilla Coalition – che si definisce come un “movimento popolare di solidarietà” che lavora “per porre fine al blocco illegale imposto a Gaza da Israele” – denuncia l’accaduto come un “rapimento”. “La nave è stata abbordata illegalmente, il suo equipaggio civile disarmato è stato rapito e il suo carico umanitario, tra cui latte in polvere, cibo e forniture mediche, è stato confiscato“, afferma l’organizzazione, secondo cui “Israele non ha l’autorità legale per trattenere i volontari internazionali a bordo della Madleen” e il “sequestro viola palesemente il diritto internazionale e viola gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia che impongono il libero accesso umanitario a Gaza”.

La replica di Israele

Israele, dal canto suo, ha presentato l’iniziativa della Flotilla come una trovata pubblicitaria. Con tono di scherno, il ministero degli Esteri israeliani in un post su X ha parlato di “yacht dei selfie”, aggiungendo che trasporta Greta Thunberg e le altre cosiddette ‘celebrità'”. “All’arrivo saranno presi accordi per il loro ritorno nei rispettivi Paesi d’origine”, ha aggiunto il dicastero, che ha diffuso un video in cui si vedono i militari che distribuiscono panini e acqua agli attivisti. “Era attivismo da Instagram”, ha poi insistito il portavoce del governo israeliano, sottolineando che “lo yacht trasportava un carico esiguo” di aiuti “ma ovviamente sarà inviato a Gaza”.

Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha fatto sapere inoltre di avere ordinato all’Idf di proiettare agli attivisti arrestati un video del massacro di Hamas del 7 ottobre 2023: “È opportuno che l’antisemita Greta e i suoi compagni sostenitori di Hamas vedano esattamente chi è l’organizzazione terroristica Hamas che sono venuti a sostenere e per chi stanno lavorando”, ha affermato.

Le reazioni internazionali

Subito dopo il sequestro è partito il tam tam in rete, dove sono stati pubblicati video pre-registrati in cui i 12 attivisti chiedevano agli utenti di mobilitarsi e fare pressione su Israele. Emmanuel Macron ha chiesto che ai sei cittadini transalpini a bordo della Madleen “sia consentito di rientrare in Francia il prima possibile“. Oltre all’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, falla Francia partecipano alla missione anche il giornalista di Al-Jazeera Omar Faiad, il giornalista Yanis Mhamdi, nonché Pascal Maurieras, che aveva già partecipato a un viaggio della Flotilla nel 2018, Baptiste Andre e Reva Viard.

La Spagna – Paese da cui proviene un altro attivista a bordo, Sergio Toribio – ha convocato l’incaricato d’affari dell’ambasciata israeliana a Madrid per “protestare” contro il sequestro. Condanne dell’accaduto sono giunte dalla Turchia, che parla di “una chiara violazione del diritto internazionale”, e dall’Iran, che ha denunciato una “forma di pirateria”. La Germania, infine, ha fatto sapere di avere offerto assistenza consolare alla cittadina tedesca a bordo, l’attivista per i diritti umani Yasemin Acar.

Media, attivisti Flotilla si sono rifiutati di guardare video 7 ottobre

Israele avrebbe voluto mostrare a Greta Thunberg e agli altri 11 attivisti fermati dell’imbarcazione Madleen della Freedom Flotilla Coalition dei video del massacro di Hamas del 7 ottobre del 2023, ma il gruppo si è rifiutato di guardare. Lo riferisce il Jerusalem Post, citando il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. I filmati che le autorità israeliane avrebbero voluto mostrare agli attivisti sono clip registrate dagli stessi attentatori di Hamas con delle body cameras, ma secondo quanto riferito da Katz le autorità hanno iniziato a mostrarli all’arrivo della Madleen ad Ashdod ma gli attivisti si sono rifiutati di continuare a guardare. “Questi attivisti antisemiti hanno chiuso gli occhi davanti alla verità e hanno dimostrato ancora una volta che preferiscono gli assassini alle vittime. Continuano a ignorare le atrocità commesse da Hamas contro donne, anziani e bambini ebrei e israeliani”, ha affermato Katz secondo quanto riporta il Jerusalem Post. 

8 attivisti hanno rifiutato l’espulsione 

Otto dei 12 attivisti che si trovavano a bordo della Madleen hanno rifiutato l’espulsione da Israele. Lo riferisce Adalah, il gruppo per i diritti umani che sta fornendo assistenza legale agli attivisti, precisando che invece hanno accettato gli altri quattro, cioè Greta Thunberg, altri due attivisti e un giornalista. Gli otto che hanno rifiutato l’espulsione sono in detenzione e il loro caso verrà esaminato dalle autorità israeliane. Precedentemente il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, aveva riferito che cinque dei sei cittadini francesi della Madleen avevano rifiutato l’espulsione e solo uno dei francesi aveva accettato, senza però precisare chi fossero. 

Solo un attivista francese accetta l’espulsione, 5 rifiutano

Solo uno dei sei attivisti francesi che erano a bordo dell’imbarcazione Madleen ha accettato l’espulsione dallo Stato ebraico, mentre gli altri cinque hanno rifiutato. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot. “Il nostro console ha potuto vedere questa notte i sei cittadini francesi arrestati dalle autorità israeliane. I loro familiari sono stati contattati. Uno di loro ha accettato una partenza volontaria e dovrebbe rientrare oggi. Gli altri cinque saranno sottoposti a un procedimento di espulsione forzata”, ha riferito Barrot.

I cinque che hanno rifiutato l’espulsione dovrebbero comparire davanti a un giudice israeliano. Il ministero degli Esteri israeliano, quando aveva riferito dell’arrivo all’aeroporto di Tel Aviv dei 12 attivisti della Madleen per il rimpatrio, aveva precisato: “Coloro che si rifiuteranno di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele saranno deferiti all’autorità giudiziaria, in conformità con la legge israeliana, per autorizzare la loro espulsione”.

Chi c’era a bordo della Freedom Flotilla

Non è chiaro chi sia il cittadino francese che ha accettato l’espulsione e chi gli altri cinque che hanno rifiutato. I sei transalpini a bordo della nave della Flotilla erano: l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, Baptiste Andre, Reva Viard, il giornalista di Al-Jazeera Omar Faiad, il giornalista Yanis Mhamdi, nonché Pascal Maurieras, che aveva già partecipato a un viaggio della Flotilla nel 2018. Sulla Madleen viaggiava anche l’attivista svedese per il clima Greta Thunberg, che secondo quanto riportano i media del suo Paese sarebbe già in viaggio verso la Svezia.

Erano inoltre a bordo: l’attivista per i diritti umani tedesca Yasemin Acar; l’attivista brasiliano Thiago Avila, coordinatore di Freedom Flotilla Brasile e padre di una bambina di pochi mesi; l’attivista turco Suayb Ordu; quello spagnolo Sergio Toribio e l’olandese Marco van Rennes. 

Trump su Greta Thunberg: “Le serve un corso per gestire rabbia”

“Penso che” Greta Thunberg “dovrebbe seguire dei corsi per gestire la rabbia. È il mio consiglio principale per lei”. È quanto ha detto il presidente Usa, Donald Trump, rispondendo a chi alla Casa Bianca gli chiedeva dell’arresto dell’attivista svedese. Il tycoon ha definito l’attivista per il clima una “persona giovane e arrabbiata”, ma ha aggiunto: “Non so se sia vera rabbia”. 

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