Pakistan, oltre tre milioni di rimpatri forzati: l’esodo degli afghani

Sono oltre tre milioni i rimpatri forzati disposti dal Pakistan nei confronti di cittadini afghani residenti nel Paese. A novembre è infatti scaduto il termine concesso da Islamabad per lasciare il Pakistan e le autorità stanno provvedendo all’espulsione di tutti i rifugiati irregolari, almeno un terzo di loro vive nella provincia nord-occidentale di Khyber Pakhtunkhwa.

Nelle immagini le partenze di molti camion carichi di bagagli e persone. La provincia pakistana ha ospitato un numero significativo di afghani fin dagli anni ’80, molti dei quali si sono integrati, anche sposando persone del posto. La scuola è un motivo fondamentale per cui gli afghani vogliono rimanere in Pakistan, perché i talebani hanno impedito alle donne di proseguire gli studi oltre la sesta classe.

Il governo provinciale, guidato dal partito dell’ex premier Imran Khan, attualmente in carcere, sembra riluttante a rimpatriare gli afghani e le autorità sono anche preoccupate per eventuali disordini che si potrebbero scatenare con gli afghani che vivono in quasi tutte le città, i paesi e i villaggi della provincia, nella maggior parte dei casi anche da decenni. Le prime fasi della campagna di espulsione iniziarono nel 2023, quando centinaia di migliaia di persone fuggirono per evitare la scadenza imposta dal governo per lasciare il paese. Molte delle recenti espulsioni sono avvenute dalla provincia orientale del Punjab, che si trova a centinaia di chilometri dal confine e ospita circa 200.000 afghani con documenti.