Proseguono i negoziati in Arabia Saudita
Secondo le autorità saudite che ospitano i negoziati tra Usa e Russia sull’Ucraina, ci vorranno almeno sei mesi per raggiungere un accordo. Lo riferisce a LaPresse una fonte vicina al dossier. I russi e gli Usa stanno negoziando anche sul trattato di non proliferazione nucleare ‘New Start’, e in parallelo c’è la trattativa Usa-Ucraina sullo sfruttamento delle materie prime critiche.
La Russia vuole che i confini vengano stabiliti con il cessate il fuoco
Dai colloqui è emerso che i russi vorrebbero che i confini si stabilissero subito, già con il cessate il fuoco, e non con i futuri accordi di pace. Questo potrebbe avvenire solo con un riconoscimento degli Usa dei territori ucraini conquistati dalla Russia. Se gli Stati Uniti riconoscessero che quella non è più Ucraina, per i russi sarebbe fatta. Inoltre, i russi spingono per far rimuovere le sanzioni Ue, che sono quelle che la colpiscono di più, sul Mar Nero. E questo è un caso per cui gli Usa no, possono fare a meno dell’Unione europea. Altro tema è l’Iran, a cui gli Usa hanno fatto recapitare una lettera tramite il presidente emiratino Mohammed bin Zayed Al Nahyan per l’avvio di nuovi negoziati sulla non proliferazione nucleare. Gli iraniani, che hanno due mesi di tempo per decidere, aspettano i russi. La trattativa con Mosca sull’Ucraina, pertanto, si inserisce in questo quadro complesso, in cui il Cremlino non fa passi avanti se non ottiene i territori ucraini già con il cessate il fuoco. Per i sauditi, prosegue la fonte, la difficoltà della mediazione risiede nei due diversi approcci: il negoziato Usa è basato sul tempo (time-based), in quanto Trump ha fretta di chiudere per tenere fede alle sue promesse, mentre quello dei russi è basato su delle condizioni (condition-based). Non si esclude, rimarca la fonte, che a un certo punto gli Usa possano ‘mollare’ e acconsentire alle richieste russe dei territori. Tutto questo avverrebbe però solo a livello bilaterale. È irrealistico, infatti, che si arrivi a un via libera dell’Onu. Secondo le regole del diritto internazionale, una modifica dei territori dovrebbe essere sancita dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, che dovrebbe assimilare l’accordo di pace bilaterale con il riconoscimento dei territori. Sull’Ucraina, tuttavia, conclude la fonte, Francia e Gran Bretagna, che hanno diritto di veto nel Consiglio di sicurezza, non darebbero mai il loro consenso.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata