Marine Le Pen ha attaccato il “sistema” che, a suo dire, “ha sganciato la bomba nucleare”. “Se usa un’arma così potente contro di noi, è perché siamo sul punto di vincere Le elezioni”, ha detto, commentando con i deputati del Rassemblement National, all’indomani della sua condanna per appropriazione indebita di fondi pubblici, accompagnata da una sentenza di ineleggibilità con esecuzione immediata per le prossime elezioni francesi.
Le Pen: “Non ci faremo rubare le elezioni, vinceremo”
Le Pen ha affermato che non permetterà che “ai francesi vengano rubate le elezioni presidenziali”. “Faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione per consentire al popolo francese di scegliere i suoi futuri leader e vinceremo“, ha affermato.
Le système a sorti la bombe nucléaire parce que nous sommes sur le point de gagner.
On ne se laissera pas faire et nous défendrons le droit des Français de voter pour qui ils souhaitent. Ils nous ont volé les législatives, on ne laissera pas voler la présidentielle ! pic.twitter.com/KVzmJbl4kv
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) April 1, 2025
Bayrou: “Governo non ha il diritto di criticare le decisioni dei giudici”
Ha preferito non commentare la sentenza il premier francese, François Bayrou, dicendo di “non avere il diritto”, come capo del governo, di criticare le decisioni dei giudici. Bayrou ha espresso un “sostegno incondizionato” ai magistrati e, parlando al question time all’Assemblea nazionale, ha dichiarato che i magistrati “devono essere protetti nell’esercizio delle loro funzioni”.
Sotto protezione la giudice che ha condannato Le Pen
Poco dopo le parole di Bayrou, è arrivata la notizia che la magistrata Bénédicte de Perthuis, che ha presieduto il processo che ha portato alla condanna di Le Pen, è stata messa sotto protezione di polizia a seguito delle minacce ricevute e delle contestazioni della decisione. Lo riferisce Le Figaro, citando una fonte di polizia. Secondo quanto riporta il quotidiano francese, la magistrata è stata oggetto di “un gran numero di messaggi contenenti in particolare minacce” e di conseguenza una pattuglia della polizia gira intorno alla sua abitazione.
Verdetto della Corte d’Appello nell’estate 2026
Intanto, la Corte d’Appello di Parigi ha comunicato che esaminerà il ricorso di Le Pen contro la condanna “in tempi che dovrebbero permettere di rendere una decisione nell’estate del 2026“. Lo riportano i media francesi. Se i tempi saranno rispettati, significherebbe che il secondo processo si terrebbe al più tardi all’inizio del 2026 e che la decisione sarebbe quindi resa diversi mesi prima delle elezioni presidenziali del 2027.
Tajani: “Su Le Pen garantista, Ue non c’entra”
All’estero, invece, tra i vari leader e rappresentanti politici che hanno espresso solidarietà per Marine Le Pen c’è anche Antonio Tajani. “Io sono un garantista, lo sapete, e per me Marine Le Pen è innocente finché non ci sarà una condanna di terzo grado, passata in giudicato, quindi mi pare singolare la questione del braccialetto perché non è una che può scappare”, ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier parlando con i giornalisti a Montecitorio. A chi gli chiede un commento a quanto detto dal vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che in riferimento alla vicenda ha parlato di “una dichiarazione di guerra”, Tajani risponde: “L’Europa non c’entra nulla”.
Scambio messaggio Salvini-Le Pen: “Da Lega totale sostegno”
Per quanto invece riguarda la Lega, che già ieri aveva espresso la sua contrarietà alla condanna nei confronti della leader di Rn, fonti vicine al vicepremier Matteo Salvini riferiscono che c’è stato uno scambio di messaggi “affettuosi” tra il numero uno del Carroccio e Le Pen. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito “amicizia, stima e totale sostegno della Lega“. Le stesse fonti raccontano che Le Pen si è dimostrata “combattiva e determinata”.