Sorpresa alle elezioni legislative in Groenlandia: le urne hanno decretato vincitore il partito di centro-destra Demokraatit, attualmente all’opposizione. Secondo quanto riportano i media locali, il risultato è stato chiaro intorno all’1 di notte, le 3 di stanotte (mercoledì) in Italia. I Democratici hanno vinto con circa il 30,5% dei voti. Al secondo posto è arrivato il partito Naleraq al 25%, seguito da Inuit Ataqatigiit del premier uscente Mute Bourup Egede al 21% e Siumut al 14%.
Demokraatit è favorevole all’indipendenza della Groenlandia
Sia il partito Demokraatit sia Naleraq sono favorevoli all’indipendenza dalla Danimarca. Il risultato a sorpresa è giunto dopo una giornata elettorale molto partecipata. Nella capitale Nuuk i seggi hanno chiuso ben oltre l’orario previsto, le 20 locali, per assicurarsi che tutti i presenti avessero la possibilità di esprimere il proprio voto. La Groenlandia è una regione autonoma della Danimarca e conta 56mila abitanti, la maggior parte dei quali di origine indigena Inuit. Il voto era sotto stretta osservazione internazionale dopo che il presidente Usa Donald Trump ha affermato di voler prendere il controllo di questa strategica località nell’Atlantico settentrionale ricca di terre rare, fondamentali per l’economia globale.
Era prevista una vittoria del partito del primo ministro
La vittoria di Demokraatit ha sorpreso perché i pronostici avevano previsto una vittoria del partito del primo ministro, Inuit Ataqatigiit, cioè ‘Inuit Uniti‘, seguito da Siumut, due partiti che hanno dominato la politica groenlandese negli ultimi anni. Il successo di Demokraatit sui partiti che hanno governato per anni indica che molti groenlandesi hanno a cuore questioni sociali come la sanità, l’istruzione, il patrimonio culturale e altre politiche sociali. A febbraio il primo ministro Mute Bourup Egede aveva indetto le elezioni anticipate, affermando che il Paese aveva bisogno di essere unito in un “momento grave”, mai vissuto prima in Groenlandia. Trump ha espresso apertamente il suo desiderio di controllare la Groenlandia, dicendo a una sessione congiunta del Congresso che pensa che gli Stati Uniti la otterranno “in un modo o nell’altro”.
L’approccio dei partiti sull’indipendenza dalla Danimarca
La rottura con la Danimarca non era sulla scheda elettorale, ma era nella mente di tutti. L’isola è in cammino verso l’indipendenza almeno dal 2009, e i 31 parlamentari eletti determineranno il futuro dell’isola, mentre si discute se sia giunto il momento di dichiarare l’indipendenza. Quattro dei 5 principali partiti in corsa hanno chiesto l’indipendenza, ma non sono d’accordo sul quando e sul come. Naleraq è il più aggressivo a favore dell’indipendenza, mentre Demokraatit è favorevole a un ritmo di cambiamento più moderato. “L’approccio all’indipendenza dipenderà in ultima analisi dalla decisione di Demokraatit di formare un governo di coalizione e, in tal caso, con quale partito”, ha dichiarato Dwayne Menezes, direttore generale della Polar Research and Policy Initiative.