Il premier britannico alla Casa Bianca alla vigilia della visita a Washington di Zelensky
Donald Trump è fiducioso sul raggiungimento di un accordo di pace per l’Ucraina, che andrà però trovato prima di parlare dell’ipotesi dell’invio di peacekeeper. I nuovi elementi sull’Ucraina il presidente Usa li ha snocciolati in occasione della visita alla Casa Bianca del premier britannico Keir Starmer. Un incontro “tremendamente produttivo“, come lo ha definito il tycoon.
Sul bilaterale Starmer-Trump erano puntati i riflettori per una serie di motivi. Giunta pochi giorni dopo la visita di Emmanuel Macron di lunedì, quella di Starmer a Trump aveva un duplice obiettivo: non solo convincere il tycoon che la pace in Ucraina durerà solo se anche Kiev e gli europei siederanno al tavolo dei negoziati con Mosca insieme agli Usa, ma anche spingere per avere garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti, quelle sulle quali Trump non pare volersi impegnarsi molto. Su questo punto però il presidente Usa è sembrato mostrare un’apertura: annunciando che venerdì, quando riceverà Volodymyr Zelensky, verrà firmato il controverso accordo sui minerali, ha detto che questo sarà un “backstop”, cioè una garanzia di sicurezza da parte americana nei confronti di Kiev. Poi, in vista del fatto che dovrà riceverlo alla Casa Bianca, dopo che qualche giorno fa lo aveva definito un “dittatore“, ha ammorbidito i toni verso il presidente ucraino: “Andremo d’accordo” e “ho molto rispetto per lui”, ha detto.
Ucraina, Trump riceve Starmer dopo Macron
I viaggi di Macron prima e di Starmer riflettono la crescente preoccupazione di gran parte dell’Europa che la spinta di Trump per porre fine alla guerra finisca per coincidere con eccessive concessioni al presidente russo. Parlando in conferenza stampa a fianco del tycoon, Starmer ha elogiato l’impegno di Trump per l’Ucraina ma ha posto un paletto: “non può essere una pace che premia l’aggressore”, “la storia deve essere dalla parte di chi fa la pace, non dell’invasore”.
Gli europei non si fanno illusioni sulla possibilità che le truppe Usa prendano parte a un’eventuale missione di peacekeeping, ma Starmer e altri spingono sul fatto che il piano possa funzionare solo con un supporto Usa per le forze europee sul terreno attraverso intelligence, sorveglianza e supporto aereo degli Stati Uniti, nonché con una copertura di risposta rapida in caso di violazione di una tregua. Vladimir Putin potrebbe invadere nuovamente l’Ucraina se gli Stati Uniti non forniranno garanzie di sicurezza, aveva detto Starmer al Guardian prima di volare a Washington. Su questo Trump è stato chiaro: prima di tutto serve raggiungere un accordo di pace. Poi ha aperto uno spiraglio: “Siamo un backstop perché saremo laggiù, lavoreremo nel Paese”, in pratica perché a suo dire la Russia ci penserebbe due volte ad attaccare l’Ucraina se gli Stati Uniti costruissero un’impronta economica nel Paese per estrarre minerali critici. E si è anche detto favorevole all’applicazione dell’Articolo 5 del Trattato Nato se venisse invocato dalle truppe Nato eventualmente dislocate in Ucraina in funzione di peacekeeping, a fronte di un’aggressione da parte russa. Ma “non credo ce ne sarà alcuna ragione”, ha aggiunto.
Starmer – forte del suo recente annuncio di un aumento della spesa militare britannica al 2,5% del Pil entro il 2027, certamente gradito al tycoon – è arrivato da Trump nel giorno in cui le delegazioni di Usa e Russia si erano incontrate per un nuovo meeting bilaterale dopo quello di Riad, stavolta a Istanbul. Sul tavolo, stavolta, la normalizzazione dell’operatività delle rispettive ambasciate. “I primi contatti con la nuova amministrazione americana ispirano certe speranze”, aveva detto Vladimir Putin in mattinata. Un apparente spiraglio, che è stato però parallelamente accompagnato da dichiarazioni brusche del Cremlino, che ha chiarito che Mosca sui territori annessi non intende trattare: “Questi territori sono diventati parte integrante del nostro Paese. È un fatto assolutamente indiscutibile”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov.
Trump riceve Starmer alla vigilia dell’incontro con Zelensky
Il tutto avviene alla vigilia dell’attesa visita alla Casa Bianca di Volodymyr Zelensky. Sul tavolo, Trump ha confermato che ci sarà la firma del controverso accordo sulle terre rare, che darebbe agli Usa accesso ai minerali ucraini usati in vari settori cruciali, dall’aerospazio alla difesa, fino al nucleare. Un accordo in cambio del quale il presidente ucraino ha più volte chiesto garanzie di sicurezza Usa. Dietro questa visita c’è però un giallo: secondo l’emittente francese Bfmtv, il tycoon in realtà avrebbe voluto annullare la visita di Zelensky, ma sarebbe stato Macron a fargli cambiare idea. L’emittente riporta che la visita sarebbe stata prima annullata dagli americani mercoledì, e poi alla fine confermata a seguito dell’intervento di Macron. Intanto domenica a Londra Starmer farà gli onori di casa in una riunione di leader europei organizzata proprio per discutere di Ucraina. Mentre il 6 marzo a Bruxelles si svolgerà un vertice Ue straordinario: il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che ha invitato anche Zelensky, ha anticipato che “dovremmo essere preparati a un possibile contributo europeo alle garanzie di sicurezza che saranno necessarie per garantire una pace duratura in Ucraina”.
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