Cinque Paesi su 27 non lo hanno. Si va dai 551 euro al mese in Bulgaria agli 2.638 in Lussemburgo

Il governo spagnolo di Pedro Sanchez ha deciso di aumentare nuovamente il salario minimo interprofessionale (Smi) portandolo per quest’anno a 1.184 euro mensili in 14 pagamenti. Si tratta di un incremento del 4,4% pari a 50 euro al mese in più, ovvero a 700 euro in più in un anno. Secondo i calcoli del governo la misura andrà a beneficio di circa 2,4 milioni di lavoratori di cui il 65,8% sono donne e il 26,8% sono giovani. In Spagna dal 2018 il salario minimo è aumentato del 61%. Se consideriamo i Paesi europei in cui si applica il salario minimo, in termini sia di valore assoluto che proporzionato ai prezzi, la Spagna si colloca in una fascia intermedia. In termini assoluti il salario minimo è più alto in Lussemburgo mentre per potere d’acquisto il più alto è in Germania.

Cinque Paesi Ue su 27 non hanno il salario minimo

Cinque Paesi nell’Ue su 27 non hanno introdotto il salario minimo. Questi sono l’Italia, la Danimarca, l’Austria, la Finlandia e la Svezia, secondo quanto riporta l’Eurostat nella sua analisi sul salario minimo che viene pubblicata ogni anno l’1 gennaio. Tra i 10 Paesi candidati o potenziali candidati per entrare nell’Ue, 7 hanno un salario minimo nazionale ovvero Ucraina, Montenegro, Moldavia, Macedonia del Nord, Albania, Serbia e Turchia. Mentre non lo hanno Bosnia-Erzegovina, Georgia e Kosovo.

A quanto ammonta il salario minimo nei Paesi Ue

Il salario minimo nei Paesi dell’Ue che lo hanno introdotto varia dai 551 euro al mese della Bulgaria ai 2.638 euro al mese del Lussemburgo, secondo i dati Eurostat aggiornati a gennaio di quest’anno. In base al livello dei salari minimi mensili espressi in euro, i paesi dell’Ue possono essere classificati in 3 diversi gruppi. Il primo è quello del salario minimo oltre i 1.500 euro al mese in cui rientrano Lussemburgo, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Belgio e Francia. Si va dai 1.802 euro della Francia fino ai 2.638 euro del Lussemburgo. Il secondo gruppo va dai 1.000 ai 1.500 euro al mese e ne fanno parte Spagna, Slovenia, Polonia, Lituania, Portogallo e Cipro. Sotto i 1.000 euro al mese troviamo in ordine Croazia, Grecia, Malta, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Lettonia, Ungheria e Bulgaria. Per fare un confronto, il salario minimo federale degli Stati Uniti è di 1.210 euro al mese.

Dove è aumentato di più

La Romania è il Paese dove nell’ultima decade è aumentato di più il salario minino (+14,1%), seguita da Lituania (+13,2%), Bulgaria (+11,6%) e Polonia (+10,3%). I tassi medi di crescita annuale più bassi sono stati registrati invece in Francia (+2,1%) e a Malta (+2,9%).

Salario minimo e potere di acquisto

Le disparità nei salari minimi dei vari Paesi Ue diminuiscono se l’importo viene considerato in proporzione al livello dei prezzi. In termini di potere d’acquisto i paesi dell’Ue che hanno un salario minimo maggiore sono in ordine Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda, Francia e la Polonia che passa dalla fascia media a quella alta. Nel gruppo intermedio rientrano in ordine Spagna, Slovenia, Romania, Croazia, Lituania, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta e Ungheria. Nella fascia più bassa restano Slovacchia, Repubblica Ceca, Estonia, Bulgaria, Lettonia ed Estonia. Anche gli Stati Uniti rientrerebbero nel gruppo più basso considerando il salario minimo in proporzione ai prezzi del Paese.

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