A LaPresse le parole di Shoval Abend: "Ora tornino tutti a casa in fretta"

“Sono davvero molto felice, ora aspettiamo di capire le sue condizioni perché le prime immagini mi hanno riportato alla mente i campi di concentramento. Una persona di 56 anni sportiva e attiva magrissima e invecchiata di venti anni. Sua figlia mi ha detto che inizialmente ha fatto fatica a riconoscerlo”. Lo ha raccontato a LaPresse Shoval Abend, nipote di Ohad Ben Ami, liberato oggi dalla prigionia da parte di Hamas dopo 491 giorni. “Dal momento che venerdì sera abbiamo saputo che sarebbe stato rilasciato abbiamo avuto un’ansia pazzesca – ha detto ancora – abbiamo aspettato tanto poi finalmente lo abbiamo visto uscire da quella macchina ed è stata una liberazione”.

Secondo Abend “le condizioni in cui ho visto mio zio dimostrano l’urgenza della liberazione di tutti gli ostaggi” pertanto “occorre accelerare questa fase di transizione. La comunità internazionale deve fare pressione e anche l’Italia può fare la sua parte”. Salvare le vite degli ostaggi deve essere la priorità assoluta – ha dichiarato ancora il parente dell’ex ostaggio – in questo momento ci sono persone ancora detenute e le loro condizioni con il passare dei giorni non possono fare altro che peggiorare”.

Quanto alle prima cosa che il nipote, farà quando potrà vedere lo zio “lo abbraccerò e gli dirò: ce l’hai fatta!”. Il nipote di Ohad Ben Ami vive a Modena dove studia medicina. “Devo completare degli esami poi fra due settimane mi recherò in Israele”, ha detto. Infine Abend ha raccontato un particolare legato alla prigionia di sua zia, rapita con il marito dal kibbutz Be’eri il 7 ottobre e rilasciata nel novembre 2023 durante il primo scambio di ostaggi: “Erano tenuti insieme e quando l’hanno liberata un terrorista le ha detto: se riveli che era con te un minuto dopo lo ammazziamo. Lei si sente in colpa per averlo lasciato da solo nelle mani dei terroristi. Oggi possiamo festeggiare perché finalmente anche lui è uscito”.

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