Si tratta di Eli Sharabi, Ohad Ben Ami e Or Levy. Trump: "Nessuna fretta per realizzare il mio piano"

Hamas, per bocca del portavoce del suo braccio armato Abu Obeida, ha annunciato i nomi dei 3 ostaggi israeliani che verranno liberati sabato nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco, la cui applicazione è iniziata lo scorso 19 gennaio. Lo riporta Al Jazeera. I 3 ostaggi da liberare domani sono stati identificati come Eli Sharabi, Ohad Ben Ami e Or Levy. L’annuncio è arrivato in ritardo, visto che inizialmente era previsto che i nomi venissero comunicati oggi entro le 16 ora israeliana, le 15 in Italia. Hamas ha intanto accusato Israele di ritardare la consegna degli aiuti prevista dall’accordo di cessate il fuoco e ha invitato i Paesi mediatori – cioè Qatar, Egitto e Usa – a esercitare pressioni su Israele perché rispetti i suoi impegni.

 Secondo quanto riporta Ynet, Hamas ha annunciato di aver consegnato la lista dei 3 ostaggi ai mediatori e una fonte israeliana ha confermato che Hamas ha trasmesso la lista e che è “accettabile per Israele”. Al momento, secondo fonti a Gaza citate da Ynet, risulta che la consegna degli ostaggi dovrebbe avvenire nel centro della Striscia. Nella tornata precedente, Keith Siegel, Yarden Bibas e Ofer Calderon erano stati rilasciati in due punti, cioè a Khan Yunis e al porto di Gaza. 

Trump: “Nessuna fretta in mio piano per Gaza”

Non c’è “nessuna fretta” nella realizzazione del piano di sviluppo per Gaza che porterà “stabilità nell’area”. Lo ha detto il presidente Donald Trump parlando nello Studio Ovale, prima del suo bilaterale col premier giapponese Shigeru Ishiba. 

Usa approvano vendita armi a Israele per oltre 7 miliardi di dollari

In serata, poi, il Dipartimento di Stato Usa ha informato formalmente il Congresso della sua intenzione di vendere a Israele armi per un valore superiore a 7 miliardi di dollari, inclusi migliaia di bombe e missili. Un via libera che arriva appena due giorni dopo l’incontro tra il presidente Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca.

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