Il partito del ministro Ben Gvir, Potere ebraico (estrema destra), ha annunciato la sua uscita dalla coalizione del governo Netanyahu in segno di protesta
Hamas, come confermato da Israele, ha inviato l’elenco richiesto degli ostaggi che saranno rilasciati oggi. Si tratta di tre donne: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle 10:15 ora italiana è quindi scattato il cessate il fuoco a Gaza. In segno di protesta per l’accordo di cessate il fuoco, il partito del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Ben Gvir, Potere ebraico (estrema destra), ha annunciato la sua uscita dalla coalizione che sostiene il governo Netanyahu L’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, inizialmente prevista alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), era slittata per il ritardo dovuto a “ragioni tecniche” nella consegna dell’elenco degli ostaggi. L’esercito israeliano ha continuato fino all’ultimo a condurre attacchi nella Striscia: almeno tre i palestinesi uccisi in un raid su Gaza City. IN AGGIORNAMENTO
Ex ostaggi riabbracciano le madri in struttura Idf
Gli ex ostaggi Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher hanno raggiunto una struttura dell’Idf vicino al confine con la Striscia di Gaza e hanno incontrato le loro madri. Lo afferma l’esercito, secondo quanto riporta il Times of Israel. L’Idf afferma che i tre ostaggi saranno sottoposti a una valutazione medica iniziale presso la struttura prima di essere portati in ospedale per incontrare il resto delle loro famiglie.
Arrivate in Israele le tre donne rilasciate da Hamas
Le tre giovani rilasciate da Hamas sono arrivate in Israele. L’esercito israeliano (Idf) riferisce che gli ormai ex ostaggi saranno ora sottoposti a un primo controllo medico.
Croce rossa ha confermato di avere ricevuto ostaggi
L’esercito israeliano (Idf) riferisce che la Croce rossa gli ha comunicato che le sono stati consegnati i tre ostaggi da rilasciare. L’esercito aggiunge che ora la Croce rossa sta portando le tre giovani ai soldati dell’Idf dentro la Striscia di Gaza.
Oggi liberi 90 palestinesi: 69 donne e 21 minorenni
Al Jazeera riferisce di avere ottenuto l’elenco dei nomi dei 90 prigionieri palestinesi che saranno rilasciati oggi nell’ambito dell’accordo. L’emittente riferisce che, dei 90, 69 sono donne e 21 minorenni e che si tratta di 76 detenuti della Cisgiordania e 14 di Gerusalemme Est. Al Jazeera precisa che nel gruppo c’è anche Khalida Jarrar, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp).
Al via consegna donne in ostaggio da Hamas a Croce rossa
È iniziato all’interno della Striscia di Gazal trasferimento delle donne rapite da Hamas alla Croce Rossa. Lo riferisce l’emittente Channel 12, sottolineando che sarà possibile ottenere un’indicazione delle loro condizioni mediche dopo 471 giorni di prigionia. Una volta che le donne saranno state trasferite alla Croce Rossa, Israele dovrebbe rilasciare una dichiarazione ufficiale. I primi 3 ostaggi a essere rilasciati secondo l’accordo sono appunto 3 donne: Romi Gonen, Doron Steinbrecher e Emily Damari.
Hamas: “Attendiamo a breve lista 90 palestinesi da liberare oggi”
Hamas attende “a breve” da Israele la lista dei 90 prigionieri palestinesi da liberare. Lo ha fatto sapere il gruppo palestinese in una dichiarazione citata da Al-Jazeera, in cui afferma di essere in attesa dell’elenco dei 90 prigionieri che Israele rilascerà nell’ambito dello scambio di prigionieri nel primo giorno del cessate il fuoco. “L’occupazione dovrebbe consegnare a breve una lista contenente i nomi di 90 prigionieri appartenenti alle categorie di donne e bambini, che saranno rilasciati il primo giorno del cessate il fuoco”, ha dichiarato Hamas, aggiungendo che l’accordo prevede “il rilascio di 30 prigionieri palestinesi in cambio di ogni detenuto civile”.
Onu: “Camion aiuti entrati a Gaza 15 minuti dopo inizio tregua”
“Il cessate il fuoco è finalmente entrato in vigore a Gaza alle 11:15 di oggi (le 10.15 in Italia ndr.). I primi camion di rifornimenti sono entrati solo 15 minuti dopo“. Lo riferisce su X Jonathan Whittall, capo dell’ufficio Onu per gli Affari umanitari (Ocha) della Palestina. “Negli ultimi giorni i partner umanitari si sono impegnati a fondo per caricare e preparare la distribuzione di un’ondata di aiuti in tutta Gaza“, ha aggiunto.
Forum famiglie ostaggi: “Attendiamo ritorno dei primi 3 ostaggi”
“Il Forum delle famiglie degli ostaggi accoglie con favore l’entusiasmante notizia del rilascio di Romi Gonen, Doron Steinbrecher ed Emily Damari, previsto per oggi. Attendiamo il loro ritorno in Israele e il ricongiungimento con le loro famiglie dopo 471 giorni di prigionia di Hamas“. Lo afferma il Forum delle famiglie degli ostaggi di Hamas in una nota.
Smotrich: “Farò saltare governo se Israele non occupa Gaza”
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, di estrema destra, ha invitato Israele a occupare la Striscia di Gaza e a insediarvi un governo militare, minacciando di rovesciare il governo se questo non verrà fatto. Parlando con la Radio dell’Esercito, Smotrich ha detto che Israele “deve occupare Gaza e creare un governo militare temporaneo perché non c’è altro modo per sconfiggere Hamas”. “Rovescerò il governo se non tornerà a combattere in un modo che ci porti a prendere il controllo dell’intera Striscia di Gaza e a governarla“, ha proseguito il ministro, che ha definito il capo di Stato maggiore dell’Idf, il tenente generale Herzi Halevi, “debole nella strategia”. “Se fossi il primo ministro direi al capo di Stato maggiore: ‘Questa è la mia politica; se non la esegui, vai a casa’”, ha detto ancora Smotrich.
Tajani: “Domani sarò in Israele e a Ramallah per sostenere pace”
“Domani mattina sarò in Israele, poi sarò a Ramallah in Cisgiordania, per sostenere la pace, per incoraggiare questa tregua che è ancora molto fragile ma poi deve trasformarsi veramente in un momento di pace”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, parlando a Caltagirone a margine di un convegno dedicato a Don Luigi Sturzo. “È un cessate il fuoco che sta cominciando ora, bisogna che tutte le parti facciano il massimo perché possa consolidarsi, che da una prima fase si possa passare a una seconda e poi alla terza”, ha detto ancora Tajani.
“L’Italia vuole essere protagonista di questa costruzione di pace come lo è stato in passato e in Israele e in Palestina andrò a ripetere questo messaggio: l’italia vuole essere anche garante di questa tregua e mi auguro che in futuro si possa anche avere la riunificazione della Palestina, Gaza e Cisgiordania, e poi dar vita in futuro a uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele”, ha dichiarato Tajani. “L’obiettivo è sempre quello della pace e mi auguro anche che si possa finalmente arrivare a sottoscrivere gli accordi di Abramo, che sono quelli invisi a Hamas e hanno provocato tutto quello che è successo in questi mesi”, ha concluso.
Sfollati Gaza iniziano a tornare a casa
Migliaia di palestinesi di Gaza sfollati durante i 15 mesi di guerra hanno iniziato a tornare in ciò che resta delle loro case, a seguito dello scattare del cessate il fuoco. Nelle foto che arrivano dalla Striscia si vedono lunghe file di persone che si spostano trasportando effetti personali.
Media Egitto: “Entrati primi camion aiuti a Gaza da Rafah”
I primi camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Lo riferisce la testata egiziana Al-Qahera Al-Akhbariya. La stessa emittente, citando il suo corrispondente, aggiunge che 160 camion di aiuti sono arrivati ai valichi di Kerem Shalom e Al-Auja.
Israele, 3 ostaggi saranno liberati dalle 15
Il rilascio dei primi 3 ostaggi trattenuti a Gaza avverrà dopo le 14 GMT, cioè le 15 in Italia. Lo riporta Al-Jazeera, citando l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. I tre ostaggi da rilasciare oggi, secondo quanto riferito da Hamas, sono 3 donne civili: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. L’ufficio di Netanyahu ha fatto sapere inoltre che altri 4 ostaggi in vita, 4 donne, verranno liberate fra 7 giorni. La prima fase del cessate il fuoco, al via oggi, dovrebbe durare 6 settimane: prevede il ritiro graduale delle forze israeliane dal centro di Gaza e il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord di Gaza. L’accordo prevede che ogni giorno del cessate il fuoco sia consentito l’ingresso a Gaza di 600 camion carichi di aiuti umanitari, 50 dei quali dovrebbero trasportare carburante, e 300 di questi camion sono destinati al nord della Striscia, dove le condizioni dei civili sono particolarmente dure.
Hamas: “19 palestinesi uccisi durante ritardo tregua”
Almeno 19 palestinesi sono stati uccisi e 36 feriti negli attacchi israeliani a Gaza durante il ritardo della tregua secondo Mahmoud Basal, portavoce della Protezione Civile di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Una persona, riferisce Hamas, è stata uccisa a Rafah, sei persone sono state uccise a Khan Younis, nove sono state uccise a Gaza City e tre nel nord.
Qatar conferma inizio cessate il fuoco a Gaza
Il portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar ha confermato in una dichiarazione che il cessate il fuoco tra Israele e Hamas è iniziato. “Per quanto riguarda le notizie sull’inizio del cessate il fuoco a Gaza, confermiamo che i nomi dei 3 ostaggi che saranno rilasciati oggi sono stati consegnati alla parte israeliana”, ha detto Majed al-Ansari.
Hamas: “A Gaza dispiegati migliaia agenti di polizia”
Migliaia di agenti di polizia palestinesi sono stati dispiegati nel territorio “come parte di un piano governativo per mantenere la sicurezza e l’ordine in vari governatorati”, aggiungendo che le municipalità hanno iniziato a “riaprire e riabilitare le strade”. Lo riporta Al Jazeera citando l’ufficio informazioni di Hamas. “I ministeri e le istituzioni governative sono pienamente preparati ad iniziare le operazioni secondo il piano governativo per assicurare il rapido e graduale ritorno alla vita normale”, si legge nel comunicato, aggiungendo che il ritorno degli sfollati inizierà sette giorni dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. “Invitiamo inoltre la nostra popolazione a ottenere informazioni da fonti ufficiali del governo, a stare lontano dalle aree distrutte per evitare potenziali pericoli, a evitare le case bombardate per evitare crolli improvvisi e a stare alla larga da razzi e oggetti sospetti. È essenziale attenersi alle istruzioni di sicurezza e aumentare i livelli di consapevolezza”, prosegue la nota.
Cessate il fuoco in vigore dalle 10:15 (ora italiana)
Israele ha dichiara che il cessate il fuoco a Gaza inizierà alle 11:15 ora locale (le 10:15 in Italia) dopo il ritardo di Hamas nell’invio dei nomi degli ostaggi da rilasciare. La prima fase della tregua avrebbe dovuto iniziare questa mattina alle 8.30 locali (7.30 in Italia), ma è stata slittata dopo che Hamas ha tardato a consegnare la lista delle tre donne da liberare nel pomeriggio. L’Idf ha continuato a colpire obiettivi terroristici nella Striscia nelle ultime due ore.
Israele conferma di aver ricevuto nomi ostaggi
L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu conferma che Israele ha ricevuto ufficialmente la lista degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati oggi. Lo riporta il Times of Israel. I vertici della sicurezza stanno attualmente “controllando i dettagli”. Gal Hirsch, responsabile del governo per la restituzione degli ostaggi, ha aggiornato le famiglie delle tre donne che dovrebbero essere restituite a Israele oggi.
Oggi rilasciate Gonen, Damari e Steinbrecher
Hamas ha dichiarato in un comunicato che oggi rilascerà gli ostaggi Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Lo riporta il Times of Israel, precisando che Israele non ha ancora confermato i nomi della lista. Le tre donne civili sono sono state prese in ostaggio il 7 ottobre 2023, durante l’assalto di Hamas in cui furono uccise circa 1.200 persone e 251 rapite. Gonen fu rapita rapita dal festival Nova il 7 ottobre 2023, mentre Damari, cittadina britannica, e Steinbrecher furono prese dalle loro case nel Kibbutz Kfar Aza.
Partito Ben Gvir lascia governo Netanyahu
Il partito di estrema destra Potere Ebraico del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir lascia la coalizione che sostiene il governo di Netanyahu, in Israele. Il partito ha annunciato le dimissioni dei suoi ministri, in opposizione all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza.
Hamas ha inviato a Israele nomi ostaggi
Hamas ha inviato la lista a Israele l’elenco richiesto degli ostaggi che verranno rilasciati oggi, come riferiscono i media palestinesi. Un funzionario israeliano ha dichiarato all’emittente pubblica Kan che Hamas ha consegnato la lista ai mediatori. Hamas “ha trasmesso la lista e Israele la riceverà a breve”. Ha confermato alla stessa emittente un altro funzionario di Hamas. La notizia è stata ripresa anche dal Times of Israel.
Hamas: “8 morti in attacchi israeliani”
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas afferma che otto palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, da quando il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore questa mattina. Israele ha affermato che la tregua non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.
Attacchi aerei in corso nella Striscia
L’Idf afferma che i jet da combattimento stanno effettuando un’ondata di attacchi aerei nella Striscia di Gaza. Israele ha dichiarato che il cessate il fuoco che avrebbe dovuto iniziare questa mattina non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.
Idf: “Hamas non ha fornito a Israele lista ostaggi”
L’Idf “è profondamente impegnata a restituire tutti gli ostaggi. L’Idf e l’Isa continueranno a fare ogni sforzo per riportare a casa tutti gli ostaggi, sia attraverso azioni operative e di intelligence, sia come parte dell’accordo”. Così in un briefing il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari. “Questa mattina, ci aspettiamo tutti l’attuazione dell’accordo per riportare a casa gli ostaggi” ma “Hamas non ha adempiuto ai propri obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito allo Stato di Israele i nomi delle donne” da rilasciare, ha detto Hagari. “Il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non adempirà ai propri obblighi. Su indicazione del primo ministro, l’Idf continuerà a operare nell’area della Striscia di Gaza finché Hamas non adempirà ai propri obblighi, con tutto ciò che ciò comporta”, ha aggiunto il contrammiraglio.
Idf: “Attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza”
L’Idf afferma di aver effettuato attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza, mentre il cessate il fuoco non è ancora in vigore. L’Idf – riporta il times of Israel – ha dichiarato di aver effettuato poco fa dei bombardamenti di artiglieria e diversi attacchi di droni contro obiettivi di Hamas nel nord e nel centro di Gaza, dato che il cessate il fuoco con il gruppo terroristico non è ancora entrato in vigore. “L’Idf continua a operare e a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza”, afferma l’esercito in un comunicato.
Idf: “Cessate il fuoco non in vigore finché Hamas non rispetta impegni”
Il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in una conferenza stampa che l’esercito sta continuando a colpire nella Striscia di Gaza, poiché Hamas non sta rispettando l’accordo di cessate il fuoco. “Da questa mattina, Hamas non sta rispettando i suoi obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito a Israele i nomi degli ostaggi”, ha dichiarato Hagari secondo quanto riporta il Times of Israel. “Per direttiva del primo ministro, il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non rispetterà i suoi obblighi”. L’Idf sta continuando a colpire a Gaza, finché Hamas non rispetterà gli obblighi dell’accordo”, ha dichiarato Hagari.
Idf: “Continuiamo gli attacchi nella Striscia di Gaza”
L’esercito israeliano afferma di essere ancora operativo a Gaza mentre la disputa con Hamas sui nomi degli ostaggi da rilasciare ritarda l’inizio del cessate il fuoco. Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce principale dell’esercito, ha dichiarato che la tregua non inizierà fino a quando Hamas non consegnerà i nomi di tre ostaggi che verranno rilasciati domenica, facendo eco a una precedente dichiarazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Israele, tregua a Gaza ritardata
Salta la scadenza per l’inizio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che non inizierà fino a quando Hamas non fornirà i nomi dei tre ostaggi che avrebbe dovuto rilasciare domenica in cambio di decine di prigionieri palestinesi. La disputa non era stata risolta quando il termine per l’inizio della tregua è scaduto alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia). Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, ha dichiarato che l’esercito “continua ad attaccare, anche ora, all’interno dell’arena di Gaza” e lo farà finché Hamas non rispetterà l’accordo.
Israele, recuperato corpo soldato ucciso a Gaza nel 2014
Israele ha dichiarato di aver recuperato i resti di un soldato ucciso nella guerra di Gaza del 2014, poche ore prima dell’inizio del cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi. Oron Shaul è stato ucciso nel precedente conflitto e i suoi resti sono stati trattenuti da Hamas. I corpi di Shaul e di un altro soldato, Hadar Goldin, sono rimasti a Gaza dopo la guerra del 2014 e non sono stati restituiti nonostante una campagna pubblica delle loro famiglie. Le famiglie hanno lottato per ottenere la restituzione dei corpi come parte di qualsiasi accordo di cessate il fuoco nella guerra attuale.
Hamas: “Ritardo su nomi ostaggi per ‘ragioni tecniche'”
Hamas ha attribuito il ritardo nella consegna dei nomi degli ostaggi israeliani da rilasciare a ‘ragioni tecniche‘. In una dichiarazione ha affermato di essere impegnata nell’accordo di cessate il fuoco annunciato la settimana scorsa. Nel corso della giornata, Hamas dovrebbe rilasciare tre ostaggi in cambio di decine di palestinesi imprigionati da Israele, primo passo di un lungo processo volto a porre fine a una guerra durata 15 mesi. La prima fase del cessate il fuoco, della durata di 42 giorni, dovrebbe vedere la restituzione di un totale di 33 ostaggi da Gaza e il rilascio di centinaia di prigionieri e detenuti palestinesi. Le forze israeliane dovrebbero ritirarsi in una zona cuscinetto all’interno di Gaza e molti palestinesi sfollati dovrebbero poter tornare a casa. La Striscia devastata dovrebbe anche vedere un aumento degli aiuti umanitari.
Netanyahu avverte: “Tregua non inizia senza lista ostaggi”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il cessate il fuoco a Gaza non inizierà fino a quando Israele non avrà ricevuto da Hamas l’elenco degli ostaggi che devono essere rilasciati. Netanyahu ha ribadito l’avvertimento in una dichiarazione appena un’ora prima dell’inizio della tregua previsto per le 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia).
In cosa consiste l’accordo siglato tra Israele e Hamas
L’intesa – raggiunta da Israele e Hamas attraverso la mediazione di Usa, Qatar ed Egitto – è divisa in tre fasi. La prima, che entrerà in vigore domenica, durerà 6 settimane. I negoziati su seconda e terza fase dovrebbero iniziare nel 16esimo giorno della prima e, al termine delle 6 settimane, il Gabinetto di sicurezza di Israele deciderà come procedere. Durante i 42 giorni della prima fase dovrebbero essere rilasciati in totale 33 ostaggi: 3 donne il primo giorno, 4 persone il settimo giorno e 26 nelle restanti 5 settimane. Secondo le stime israeliane, dei 33 ostaggi che verranno rilasciati nella prima fase almeno 25 sono vivi. In cambio Israele – secondo quanto reso noto dall’Egitto – libererà 1.890 detenuti palestinesi. Sui numeri è regnata l’incertezza per giorni e sabato il ministero della Giustizia di Israele ha diffuso una lista di oltre 734 detenuti palestinesi che aveva in programma di liberare, di cui 95 nel primo giorno di tregua, cioè domenica. Il via libera del governo di Israele all’intesa è giunto nella notte fra venerdì e sabato.
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