La maggior parte delle persone uccise erano parenti e amici del killer
È salito a 12 il bilancio delle vittime della tragica sparatoria avvenuta il giorno di Capodanno in un bar di Cettigne, città montenegrina situata a circa 30 chilometri a nord-ovest di Podgorica. Tra le vittime figurano anche due bambini.
La sparatoria in un locale
La maggior parte delle persone uccise erano parenti e amici del killer, Aco Martinovic, identificato come l’autore della strage. Il ministro degli Interni del Montenegro, Danilo Saranovic, ha confermato che Martinovic è deceduto a causa delle ferite riportate durante un tentativo di suicidio. L’uomo aveva cercato di togliersi la vita mentre veniva trasportato in ospedale, dopo essere stato isolato dalla polizia. “L’operazione di polizia è stata completata con successo. Martinovic è stato neutralizzato grazie alla rapida azione degli agenti”, ha dichiarato Saranovic in conferenza stampa.
La tragedia è avvenuta in un locale della città, dove l’assassino ha aperto il fuoco contro le persone presenti. L’uomo, di 45 anni, è fuggito armato, ma è stato identificato in tempi brevi dalla polizia, che ha attivato un’imponente operazione di ricerca, inclusi reparti speciali. La sparatoria è avvenuta dopo una rissa e ha suscitato grande preoccupazione, tanto che le autorità hanno esortato i residenti a restare in casa per motivi di sicurezza. La polizia ha escluso l’ipotesi di uno scontro tra bande criminali.
Tre giorni di lutto nazionale
Il presidente Jakov Milatovic ha espresso profondo shock e tristezza per quanto accaduto, mentre il primo ministro Milojko Spajic ha visitato i feriti in ospedale e proclamato tre giorni di lutto nazionale in segno di rispetto per le vittime.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata