Il portavoce della missione Onu in Libano: "Bandiera Nazioni Unite deve restare su questa parte del mondo"

Andrea Tenenti, portavoce dell’Unifil (la missione Onu in Libano), conferma il nuovo raid sul quartier generale della missione a Naqoura e specifica che tra i due Caschi Blu feriti non ci sono italiani. “Un’altra postazione è stata colpita all’interno della sede centrale dell’Unifil. Stiamo ancora cercando di capire da cosa sia partito il colpo, si presume possa essere un carro armato. Due Caschi Blu sono feriti e si trovano in ospedale, non sono italiani“, ha detto Tenenti a LaPresse. I militari del contingente italiano che si trovano nel quartier generale di Naquoura sono “circa 150“, ha aggiunto. 

“Bandiera Onu deve restare su questa parte del mondo”

“Ci troviamo qui sotto mandato delle Nazioni Unite ed è importante che la bandiera dell’Onu resti in questa parte del mondo, anche per portare assistenza alle comunità locali che stanno soffrendo“, ha detto poi Tenenti a LaPresse, confermando che quelli messi in atto dalle truppe israeliane possono essere definiti come atti deliberati “quando colpisci una torretta o l’impianto di illuminazione di una base”.

“Truppe italiane in allerta e impegnate su loro lavoro”

Fra le truppe italiane che fanno parte del contingente Unifil, ha concluso Tenenti, “non c’è tensione, ma preoccupazione. Sono sempre in allerta e focalizzate sul loro lavoro. Si tratta di soldati preparati”. 

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