Sono saliti a 26 i morti negli attacchi israeliani. Francia e Usa propongono 21 giorni di tregua. Idf: "Ucciso capo unità aerea di Hezbollah"

Guerra in Medioriente. Crescono le avvisaglie di una possibile invasione israeliana del sud del Paese confinante. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato in una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza che “l’inferno si sta scatenando in Libano” e che il Paese è “sull’orlo del baratro”. Benyamin Netanyahu sembra chiudere ogni speranza a una tregua, sottolineando che l’esercito israeliano “continuerà a colpire Hezbollah con tutte le sue forze”, con il bilancio dopo i raid effettuati nelle ultime 24 ore dall’esercito israeliano  che è pari a 40 morti e 80 feriti. Il ministro degli Esteri Tajani ha invitato gli italiani in Libano a lasciare il Paese il prima possibile. IN AGGIORNAMENTO

Netanyahu: “Colpiremo Hezbollah fino a raggiungimento obiettivi”

Atterrando all’aeroporto di New York il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che Israele avrebbe continuato a colpire Hezbollah “con tutta la forza”. “Non ci fermeremo finché non avremo raggiunto tutti i nostri obiettivi, primo fra tutti il ritorno dei residenti del nord in sicurezza alle loro case”, ha aggiunto.

Idf, colpiti 220 obiettivi di Hezbollah in Libano

Secondo quanto riferito dall’Idf, oggi i caccia israeliani hanno colpito circa 220 obiettivi di Hezbollah in Libano. Tra essi figurano edifici utilizzati dal gruppo sciita, lanciarazzi impiegati negli attacchi nel nord di Israele, depositi di armi e agenti. Gli attacchi sono stati effettuati sia nel Libano meridionale che nella valle della Bekaa.

Beirut, 40 morti e 80 feriti dopo ultimi raid israeliani

E’ di 40 morti e 80 feriti il bilancio dopo i raid effettuati nelle ultime 24 ore dall’esercito israeliano nel sud del Libano. Lo riporta il giornale L’Orient le Jour facendo riferimento a quanto comunicato dal ministero della Sanità di Beirut.

Israele: “Proposta Usa per Libano visionata ma mai accettata”

Dopo un servizio di Channel 12 dove si affermava che il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per un cessate il fuoco in Libano, un funzionario israeliano ha affermato: “Come abbiamo detto, Israele era stato informato della proposta americana ma non ha mai accettato“. Lo riporta il Times of Israel.

Ben-Gvir minaccia: “Se accordo con Hezbollah lascio governo”

Il ministro israeliano Itamar Ben-Gvir ha detto al primo ministro Benjamin Netanyahu che il suo partito, Otzma Yehudit, non avrebbe votato con la coalizione se il governo avesse accettato un cessate il fuoco temporaneo con Hezbollah. Ha inoltre minacciato di lasciare il governo se il cessate il fuoco fosse stato permanente. 

Blinken: “Mondo parla con unica voce per tregua in Libano”

Il mondo è unito nel chiedere un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante un’intervista alla Msnbc. “Ora sono i Paesi del G7, l’Unione Europea, i principali paesi arabi, tutti a parlare con una sola voce chiara della necessità di ottenere quel cessate il fuoco nel nord”, ha affermato Blinken prima di incontrare il principale consigliere strategico del primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Ron Dermer, a New York. “Non posso parlare per lui”, ha detto il segretario Usa, riferendosi a Netanyahu. “Posso solo dire che il mondo sto parlando chiaramente per praticamente tutti i Paesi chiave in Europa e nella regione sulla necessità del cessate il fuoco. Quello che stiamo dicendo, quello che sta dicendo il mondo, è molto chiaro, e cercheremo di lavorare con gli israeliani e tutte le parti “, ha aggiunto. 

Abbas contro Israele all’Onu: “Fermare il genocidio”

Durante il suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, ha accusato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di aver mentito quando, parlando a luglio al Congresso americano, ha assicurato che “praticamente” nessun bambino era stato ucciso nella Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. “Vi chiedo in nome di Dio, chi è allora che ha ucciso più di 15mila bambini? Fermatevi con questo crimine. Fermatelo subito. Smettete di uccidere bambini e donne. Fermate il genocidio“, ha affermato. 

Idf: “Ucciso capo unità aerea di Hezbollah”

Il comandante delle forze aeree di Hezbollah, Muhammad Hussein Sarour, è stato ucciso nel raid israeliano su Beirut. Lo hanno confermato le forze israeliane di difesa (Idf), citate da The Times of Israel. Secondo Tel Aviv Sarour avrebbe diretto e comandato numerosi attacchi aerei contro Israele, utilizzando droni carichi di esplosivo e missili da crociera. Negli ultimi anni Sarour avrebbe guidato la produzione di droni di Hezbollah e creato siti in Libano dove il gruppo costruiva droni esplosivi, alcuni dei quali si trovavano sotto edifici civili a Beirut. Sarour si era unità a Hebzollah negli anni 80, ricoprendo vari incarichi, anche nelle difese aeree del gruppo, nell’unità Aziz della Forza Radwan e come addetto di Hezbollah in Yemen, dove sarebbe stato coinvolto nelle forze aeree degli Houthi. 

Ue: “Subito cessate il fuoco in Libano, sostegno a Beirut”

“L’Unione Europea è estremamente preoccupata per lo scontro militare tra Israele e Hezbollah, iniziato l’8 ottobre e intensificatosi nei recenti attacchi in aree densamente popolate. Deploriamo il prezzo elevato pagato dai civili, compresi bambini e personale delle Nazioni Unite, e sollecitiamo il rispetto del diritto internazionale umanitario in tutte le circostanze”. Così in una nota l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, a nome dell’Ue. “Qualsiasi ulteriore escalation avrebbe conseguenze drammatiche per la regione e oltre. La risoluzione 2749 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata all’unanimità il 28 agosto 2024, sollecita tutti gli attori rilevanti ad attuare misure immediate per la de-escalation – aggiunge -. Esortiamo entrambe le parti a implementare urgentemente un cessate il fuoco lungo la Blue Line che ponga fine in modo efficace e immediato a tutte le minacce transfrontaliere e ad adoperarsi per l’attuazione completa e simmetrica della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in modo da garantire il ritorno sicuro delle popolazioni sfollate da entrambe le parti come parte di un accordo negoziato più ampio. L’Unione Europea invita la comunità internazionale a mobilitarsi a sostegno degli sforzi diplomatici in corso a tal fine. Apprezziamo e sosteniamo fermamente gli sforzi di Francia e Stati Uniti per raggiungere un cessate il fuoco negoziato. Invitiamo tutte le parti a proteggere e sostenere l’importante missione di Unifil”. “L’Ue ribadisce il suo forte sostegno alle istituzioni statali del Libano, comprese le Forze armate libanesi, ed è pronta ad aiutare il Libano a uscire dalla sua impasse politica. Gli stati membri dell’Ue hanno una lunga tradizione di sostegno al Libano. Ora che il Paese sta affrontando momenti drammatici, il popolo libanese può stare certo che gli Stati membri e l’Ue continueranno a sostenerlo”, conclude. 

Libano, 26 morti oggi in attacchi Israele sul Paese

Sono saliti a 26 i morti oggi negli attacchi israeliani in tutto il Libano, secondo il bilancio più aggiornato fornito dal ministero della Sanità libanese. A differenza di quanto inizialmente comunicato, 20 persone sono state uccise a Younine , nel nord-est del Libano, di cui 19 siriani. Tre persone sono state uccise nelle città del distretto di Tiro, mentre una è morta a Kana e due nel Libano meridionale. Nel bilancio non sono conteggiati i morti nel recente attacco a Beirut. Lo riporta la Bbc. 

Media: almeno quattro morti in raid Israele su Beirut

L’emittente libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che quattro persone sono state uccise nell’attacco delle Forze di difesa israeliane (Idf) nel quartiere Dahieh, nella periferia sud di Beirut, capitale del Libano. Il raid ha preso di mira Muhammad Sarur, noto come Abu Saleh e comandante delle unità aeree di Hezbollah. 

Almeno 15 morti in raid Israele su scuola Jabalia a Gaza

Almeno 15 persone sono state uccise in un attacco di Israele alla scuola Hafsa al-Faluja di Jabalia, nella Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Tra le vittime ci sono anche donne e bambini. 

Obiettivo raid Idf a Beirut è capo unità aerea Hezbollah 

L’obiettivo dell’attacco delle Forze di difesa israeliane (Idf) nel quartiere Dahieh, nella periferia sud di Beirut, capitale del Libano, è il comandante dell’unità aerea di Hezbollah Abu Saleh. Lo riporta Ynet. L’attacco ha colpito un edificio residenziale.

Idf lancia nuovo attacco mirato a Beirut 

 Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver effettuato un attacco aereo “mirato” a Beirut, capitale del Libano. Lo riporta il Times of Israel. 

Libano, allestiti oltre 500 rifugi per sfollati 

Il ministro degli Interni libanese Bassam Mawlawi ha affermato in conferenza stampa che si sta verificando un forte afflusso di sfollati dal Libano meridionale e che sono stati allestiti più di 500 rifugi, molti dei quali all’interno delle scuole. Lo riporta Al Jazeera. I sindaci provinciali stanno supervisionando i rifugi, dove le persone con esigenze particolari e problemi di salute cronici ricevono “un’attenzione speciale”, ha aggiunto Mawlawi. 

Israele lancia nuova ondata di attacchi in Libano 

Le Forze di difesa israeliane (Idf) annunciano di aver lanciato una nuova ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo riporta il Times of Israel. 

Katz: “Non ci sarà alcun cessate il fuoco con Hezbollah”

Non ci sarà alcun cessate il fuoco nel nord. Continueremo a lottare contro l’organizzazione terroristica Hezbollah con tutte le nostre forze fino alla vittoria e al ritorno sicuro degli abitanti del nord alle loro case”. È quanto scrive in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, commentando le notizie di una possibile tregua in Libano. 

Ufficio Netanyahu: “Nessun ok da premier a tregua in Libano”

La notizia del cessate il fuoco non è vera. Si tratta di una proposta franco-americana, alla quale il primo ministro non ha nemmeno risposto”. È quanto fa sapere l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu sulle notizie circolate su una sua presunta apertura a un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano. “Anche le notizie sulla cosiddetta direttiva per moderare i combattimenti nel nord sono il contrario della verità”, ha aggiunto l’ufficio sui social, “il Primo Ministro ha incaricato l’Idf di continuare i combattimenti con tutta la forza e secondo i piani presentatigli“. “Inoltre”, conclude il post, “i combattimenti a Gaza continueranno finché tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti”.

23 siriani uccisi in attacco Israele in Libano

Un attacco aereo israeliano in Libano ha colpito un edificio che ospitava lavoratori siriani, uccidendo 23 persone tra cui donne e bambini. In 8, 4 siriani e 4 libanesi, sono rimasti feriti. Il raid è avvenuto nella notte nella cittadina di Younine, nella Valle della Bekaa, nell’est del Libano, lungo il confine con la Siria

Idf, nella notte colpiti 75 obiettivi Hezbollah in Libano 

Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), durante la notte i caccia hanno colpito circa 75 obiettivi di Hezbollah in Libano. Tra questi, che si trovavano nel sud del Paese e nella valle della Bekaa, ci sarebbero depositi di armi, lanciarazzi carichi, edifici utilizzati dal gruppo libanese, agenti e altre infrastrutture. Lo riporta il Times of Israel. 

Netanyahu ordina a Idf di attenuare raid in Libano 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle Forze di difesa israeliane (Idf) di attenuare i propri attacchi in Libano. Lo riporta l’emittente Channel 12 News.

Lapid: “Sì a tregua in Libano ma solo per 7 giorni” 

Il leader dell’opposizione israeliano Yair Lapid ha commentato la proposta di un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano, presentata da Stati Uniti e Francia. “Lo Stato di Israele dovrebbe annunciare questa mattina che accetta la proposta di cessate il fuoco Biden-Macron, ma solo per 7 giorni per non permettere a Hezbollah di ripristinare i propri sistemi di comando e controllo“, ha detto, come riporta Ynet, “non accetteremo alcuna proposta che non includa la rimozione di Hezbollah dal nostro confine settentrionale”.

Libano, 81 morti e 403 feriti in attacchi Israele di ieri 

Gli attacchi israeliani lanciati ieri in Libano hanno ucciso 81 persone e ne hanno ferite 403. Lo riporta il ministero della Sanità libanese in alcuni comunicati stampa pubblicati in tarda serata. Lo riporta L’Orient Le Jour. 

Netanyahu partito per Nazioni Unite a New York

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è partito nella notte insieme alla moglie Sara per il suo viaggio alle Nazioni Unite a New York. Lo riporta il Times of Israel. Il ministro degli Esteri Israel Katz sarà ufficialmente il sostituto di Netanyahu in patria mentre il premier è in viaggio e avrà il potere di convocare il gabinetto di sicurezza. 

Usa-Ue e alcuni Paesi arabi chiedono il cessate fuoco in Libano 

Gli Stati Uniti, la Francia, la Ue, l’Italia e altri Paesi, tra cui Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, hanno chiesto congiuntamente un cessate il fuoco immediato di 21 giorni in Libano per consentire i negoziati, nel conflitto in fase di escalation tra Israele ed Hezbollah, che negli ultimi giorni ha causato la morte di 600 persone in Libano. La dichiarazione congiunta, negoziata a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, afferma che i recenti combattimenti sono “intollerabili e presentano un rischio inaccettabile di una più ampia escalation regionale”. “Chiediamo un cessate il fuoco immediato di 21 giorni lungo il confine tra Libano e Israele per dare spazio alla diplomazia”, si legge nella dichiarazione. “Chiediamo – si legge ancora – a tutte le parti, compresi i governi di Israele e Libano, di approvare immediatamente il cessate il fuoco temporaneo”. Non c’è stata alcuna reazione immediata da parte dei governi israeliano o libanese, o di Hezbollah, ma alti funzionari statunitensi hanno affermato che tutte le parti erano a conoscenza della richiesta di cessate il fuoco. 

Premier Libano: “Israele viola nostra sovranità e diritti umani”

Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu che il Paese sta “affrontando una palese violazione della nostra sovranità e dei diritti umani attraverso le brutali pratiche del nemico israeliano”. Ha aggiunto poi di sperare di poter lasciare la sessione ONU con una “seria soluzione” per “fare pressione su Israele per arrivare a un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti”.

 

Francia e Usa propongono 21 giorni tregua in Libano

La Francia afferma di aver lavorato insieme agli Stati Uniti a un piano per un cessate il fuoco di 21 giorni tra Israele e Hezbollah per consentire i colloqui fra le parti.

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che la proposta sarà resa nota a breve. “Contiamo che entrambe le parti la accettino senza indugio”, ha affermato. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato che l’amministrazione statunitense è “intensamente impegnata con una serie di partner per smorzare le tensioni in Libano e lavorare per ottenere un accordo di cessate il fuoco che avrebbe molti benefici per tutti gli interessati”.

Guterres: “Libano è sull’orlo del baratro” 

Il Libano non può diventare un’altra Gaza. A tutte le parti diciamo con una voce chiara: fermate le uccisioni e le distruzioni, smorzate la retorica e le minacce e allontanatevi dal baratro”. Lo ha detto il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, intervenendo a una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Imploro il Consiglio di lavorare in sintonia per contribuire a spegnere questo incendio. Le parti devono tornare immediatamente alla cessazione delle ostilità. I civili devono essere protetti. Le infrastrutture civili non devono essere prese di mira. La sicurezza di tutti i mezzi delle Nazioni Unite deve essere garantita. Il diritto internazionale deve essere rispettato”, ha dichiarato Guterres. 

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