Biden a Netanyahu: "Urgente concludere accordo per rilascio ostaggi". Sinwar chiede garanzie sulla sua vita

Non filtra ottimismo sui negoziati in corso fra Israele e Hamas per il cessate il fuoco a Gaza e la restituzione degli ostaggi, anzi, la situazione sarebbe “sull’orlo del collasso”. A dirlo, seppur con sfumature più o meno catastrofiste, sono tutte le parti in causa, da Israele ad Hamas passando per gli Usa e l’Egitto. Proprio dal Paese arabo, il mediatore principale del negoziato insieme al Qatar, trapela in maniera netta “scetticismo” che sembra minare l’ottimismo espresso dal segretario di Stato americano Anthony Blinken.

Secondo Il Cairo la cosiddetta ‘proposta ponte’ che sarebbe stata messa sul piatto da Washington per sbloccare lo stallo non può essere accettata da Hamas. “Gli americani offrono promesse, non garanzie”, è la posizione portata avanti dall’organizzazione palestinese secondo cui l’attuazione del primo punto del piano, ovvero il rilascio degli ostaggi civili in cambio di una pausa di sei settimane nelle ostilità, non porterebbe a “alcuna garanzia di un cessate il fuoco permanente”. Inoltre il leader di Hamas, Yahya Sinwar, avrebbe chiesto garanzie sulla sua vita per dare il suo benestare ad un eventuale accordo. Resta aperta anche la questione dei due corridoi strategici all’interno della Striscia, Philadelphia lungo il confine con l’Egitto e il corridoio Netzarim che attraversa il territorio dell’enclave in direzione est-ovest. Nella proposta infatti non si afferma esplicitamente che Israele si ritirerà da queste due zone cruciali. 

Biden a Netanyahu: “Urgente concludere accordo su Gaza” 

Nella sua telefonata col premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente Joe Biden “ha sottolineato l’urgenza di portare a termine l’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi e ha discusso dei prossimi colloqui al Cairo per rimuovere eventuali ostacoli rimanenti”. Lo riferisce la Casa Bianca. I due leader hanno anche discusso degli “sforzi attivi e in corso degli Stati Uniti per supportare la difesa di Israele contro tutte le minacce provenienti dall’Iran, compresi i gruppi alleati Hamas, Hezbollah e Houthi”. 

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