Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri
L’appello agli italiani in Libano poi la convocazione di una riunione del g7. Antonio Tajani è preoccupato per il rischio altissimo di una escalation delle tensioni in Medioriente con un probabile attacco dell’Iran a Israele. Il ministro degli Esteri ha lanciato un appello ai connazionali, poi ha riunito i colleghi del G7.
Tajani convoca riunione del G7
È iniziata una riunione in video conferenza dei ministri degli Esteri del G7. Il ministro degli Affari Esteri italiano Antonio Tajani è il coordinatore del gruppo e ha invitato i colleghi al confronto in un momento delicatissimo per la crisi militare in Medioriente. Secondo fonti informate, nella riunione G7 Tajani chiederà un aggiornamento a tutti i colleghi, in particolare al Segretario di Stato americano Antony Blinken. L’idea è quella di concordare un’azione politica e diplomatica che in extremis possa evitare uno scontro militare più generalizzato in tutta la regione.Ieri Tajani aveva chiesto all’ambasciatore Guariglia, segretario generale della Farnesina, di trasmettere il suo invito alla dirigenza e a tutte le autorità iraniane a lavorare contro una escalation.
Tajani: “Italiani in Libano rientrino il prima possibile”
“Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese ed a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile“. Lo scrive su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ricordando il “numero Unità di crisi Farnesina +390636225” e, in un altro tweet, aggiungendo: “Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano“.
Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in #Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese ed a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile.Numero Unità di crisi Farnesina +390636225
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) August 4, 2024
Sono numerosi i Paesi occidentali che hanno invitato i propri connazionali a lasciare subito il Libano, nel timore di un attacco dell’Iran a Israele, ritenuto dagli esperti imminente, e quindi dell’aggravarsi del conflitto in Medioriente.
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