Avvocato 61enne ed ex procuratore capo di Inghilterra e Galles, viene da una famiglia modesta. E' spostato, ha due figli adolescenti ed è fan dell'Arsenal

Diligente e manageriale, Keir Starmer non incarna lo stereotipo del politico agguerrito. Il Partito Laburista conta proprio su questo profilo dopo 14 turbolenti anni di governo conservatore. Avvocato 61enne, ex procuratore capo di Inghilterra e Galles, è diventato il primo ministro laburista britannico dal 2010. Ha trascorso quattro anni da leader dell’opposizione trascinando il partito dalla sinistra verso il centro, il suo messaggio agli elettori è che un governo laburista porterà un cambiamento ma di tipo rassicurante. “Un voto per il Labour è un voto per la stabilità, economica e politica”, ha detto Starmer dopo che il primo ministro uscente Rishi Sunak ha indetto le elezioni il 22 maggio.

La sua vita privata

È stato nominato baronetto per il suo ruolo alla guida del Crown Prosecution Service, e agli oppositori conservatori piace usare il suo titolo, Sir Keir Starmer, per dipingerlo come membro dell’élite. Starmer preferisce presentarsi come uomo qualunque e sottolineare le proprie umili radici, in implicito contrasto con Sunak, ex banchiere della Goldman Sachs sposato con la figlia di un miliardario. Appassionato di calcio, pare che non ci sia niente che gli piaccia di più che guardare l’Arsenal davanti a una birra al pub. Lui e la moglie Victoria Starmer, che lavora nel campo della salute sul lavoro, hanno due figli adolescenti che si sforzano di tenere lontani dai riflettori.

Le origini

Nato nel 1963, Starmer è uno dei quattro figli di un produttore di utensili e di un’infermiera che gli hanno dato come nome Keir Hardie, il primo leader del Partito laburista. È cresciuto in una piccola città fuori Londra in una famiglia modesta, nella quale è stato il primo ad andare al college. Ha studiato legge all’Università di Leeds e a Oxford, e si è occupato di diritti umani, prima di essere nominato procuratore capo. La madre soffriva di una malattia cronica, la malattia di Still, e Starmer ha detto che farle visita in ospedale e prendersi cura di lei ha contribuito a formare il suo forte sostegno al Servizio sanitario nazionale finanziato dallo Stato.

La carriera politica

È entrato in politica quando aveva 50 anni ed è stato eletto al Parlamento nel 2015. È stato spesso in disaccordo con il leader del partito Jeremy Corbyn, convinto socialista, ma ha accettato di fare da portavoce laburista sulla Brexit durante la sua leadership. Dopo che Corbyn ha portato i laburisti alle sconfitte elettorali del 2017 e del 2019 – quest’ultima con il peggior risultato del partito dal 1935 –, è stato scelto Starmer. Ha guidato il partito mentre il Regno Unito ha affrontato la pandemia di Covid-19 e lo scandalo del ‘partygate’ con Boris Johnson, l’uscita dall’Ue, lo shock economico dell’invasione russa dell’Ucraina e le turbolenze economiche del mandato di 45 giorni di Liz Truss come premier nel 2022. Starmer ha imposto la disciplina a un partito con una meritata reputazione di divisioni interne, ha abbandonato alcune delle politiche più apertamente socialiste di Corbyn e si è scusato per l’antisemitismo che un’indagine interna aveva fatto emergere. È stato un forte oppositore della Brexit, anche se ora sostiene che un governo laburista non cercherà di invertire tale decisione. I critici dicono che ciò dimostra mancanza di principi politici, i sostenitori che è pragmatismo e rispetto degli elettori. Alcuni hanno paragonato queste elezioni al 1997, quando Tony Blair condusse i laburisti a una vittoria schiacciante dopo 18 anni di governo conservatore. Starmer non ha il carisma di Blair, ma sotto la sua guida il partito è cresciuto nei sondaggi e per i conservatori di Sunak si profila un tonfo

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