In risposta alle misure della Ue di "vietare" qualsiasi attività di trasmissione di tre media di Mosca

Il ministero degli Esteri della Russia ha comunicato che, in risposta alla decisione dell’Ue di “vietare “qualsiasi attività di trasmissione di tre media russi, RIA Novosti, MIC Izvestia e Rossiyskaya Gazeta”, sono state imposte contro-restrizioni all’accesso dal territorio della Federazione Russa a media dell’Ue. I media italiani interessati dalle restrizioni, come si legge nella nota del ministero russo, sono Rai, La7, La Stampa e Repubblica

Le restrizioni russe riguardano 25 Paesi Ue

Le restrizioni di Mosca riguardano 81 media di 25 Paesi Ue, inclusi i media europei Agence Europe, Politico ed Euobserver. Il Paese in cui sono stati presi di mira più media è la Francia, ben 9, tra cui LCI, Le Monde, La Croix, Liberation e Afp. Dei media tedeschi sono interessati dalle restrizioni Der Spiegel, Die Zeit e Frankfurter Allgemeine Zeitung. In Spagna El Mundo, El Paìs, l’agenzia Efe e la radio tv pubblica Rtve. In Ungheria è stato preso di mira un solo media, ovvero il sito di notizie. 

Farnesina condanna il blocco dei media italiani da parte di Mosca

Il ministero degli Esteri “condanna con forza la decisione della Federazione Russa di bloccare l’accesso sul suo territorio alle trasmissioni e ai siti di diversi media europei, tra cui gli italiani Rai, La7, La Repubblica e La Stampa”. E’ quanto si legge in una nota della Farnesina. “Esprimiamo rammarico per la misura ingiustificata adottata nei confronti di queste emittenti e testate giornalistiche italiane, che hanno sempre fornito un’informazione oggettiva e imparziale sul conflitto in Ucraina. Questi media hanno seguito criteri di informazione oggettiva, e comunque legata a una interpretazione autonoma dei fatti conseguenti all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa”, ha affermato il ministero.

“Con la scelta di utilizzare in maniera distruttiva la violenza in Ucraina, con la scelta di mettere nel mirino del loro esercito i civili ucraini, le città, le installazioni elettriche e gli apparati tecnici essenziali per la sopravvivenza del popolo ucraino, la dirigenza della Federazione Russa è impegnata in azioni che sono contrarie al diritto internazionale e a ogni principio di legalità e di convivenza civile” e “tutto questo non verrà cancellato dai divieti imposti ai media e ai giornalisti italiani e di tutto il mondo che continuano a seguire con professionalità e indipendenza azioni devastanti e disumane”, ha rimarcato il ministero degli Esteri sottolineando che “quella della Federazione Russa è una decisione che non rimuove e non attenua gli effetti di una guerra violenta, devastatrice e illegale”. 

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