Blinken: "A Gaza sviluppi positivi ma contano i risultati". Riaperto il valico di Erez per gli aiuti nella Striscia

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 182. Joe Biden chiama al telefono Benjamin Netanyahu per chiedere un cessate il fuoco immediato e chiarire la necessità che lo Stato ebraico annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni ai civili e la sicurezza degli operatori umanitari”. E aggiunge che “la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell’azione immediata di Israele su questi passi”. Israele riapre il valico di Erez per portare gli aiuti a Gaza e rimuove due ufficiali militari dell’Idf per l’attacco al convoglio del World Central Kitchen. 

Cnn: Hamas ha respinto nuova proposta Israele

Hamas ha rifiutato la più recente controproposta avanzata da Israele all’inizio di questa settimana per un cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo ha detto un diplomatico a conoscenza delle discussioni alla Cnn. “Hanno rifiutato e hanno affermato che non include alcuna risposta alle loro richieste“, ha detto il diplomatico. Hamas ritiene che “la proposta israeliana non contenga nulla di nuovo, quindi non vede la necessità di modificare la sua proposta“, ha aggiunto il funzionario. All’inizio di questa settimana una proposta israeliana era stata inviata ad Hamas che, secondo il diplomatico, non accettava due richieste chiave di Hamas: che ci fosse il ritorno senza restrizioni degli abitanti di Gaza al nord e il ritiro delle truppe delle Forze di difesa israeliane (Idf).

Biden: “Israele sta facendo quello che ho chiesto su aiuti”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden afferma che Israele sta facendo ciò che aveva chiesto per far entrare gli aiuti a Gaza, un giorno dopo la telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Alla domanda dei giornalisti se avesse minacciato di fermare gli aiuti militari a Israele durante la telefonata, Biden ha detto mentre lasciava la Casa Bianca: “Ho chiesto loro di fare quello che stanno facendo“. Lo riporta il Times of Israel.

Hezbollah: “Risposta iraniana a Israele è inevitabile”

“Siate certi che la risposta iraniana all’attacco al consolato iraniano” a Damasco “arriverà inevitabilmente”. Lo ha detto il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso in diretta Tv. Lo riportano i media libanesi. Israele “ha iniziato a prendere misure per paura della risposta iraniana – ha aggiunto – i tempi, il luogo e la portata della risposta dipendono dall’Imam Ali Khamenei e dalla leadership iraniana”. Secondo Nasrallah “questa stupidità commessa dal nemico a Damasco ci permetterà di ottenere la vittoria. La resistenza trionferà”.

Delegazione palestinese presto negli Usa

Una delegazione palestinese si prepara a recarsi negli Stati Uniti, a Washington, dopo la fine del Ramadan. È quanto hanno rivelato alcuni funzionari all’emittente saudita A-Sharq. Il segretario di Stato americano Antony Blinken avrebbe invitato sia il nuovo primo ministro palestinese, il dottor Muhammad Mustafa, sia il segretario del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), Hussein Al-Sheikh, a discutere i documenti politici e le proposte di riforma nei sistemi e nelle leggi del l’Autorità nazionale palestinese (Anp). L’invito sarebbe arrivato durante una telefonata di qualche giorno fa tra Blinken e il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

Wck chiede indagine indipendente su raid

L’organizzazione World Central Kitchen (Wck) chiede “la creazione di una commissione indipendente per indagare sulle uccisioni dei nostri colleghi della Wck”, aggiungendo che l’esercito israeliano (Idf) “non può indagare in modo credibile sul proprio fallimento a Gaza”. Il fondatore dell’associazione umanitaria, José Andrés, ha detto: “Non è sufficiente cercare di evitare ulteriori morti umanitarie, che ora si sono avvicinate a quasi 200“. E aggiunto: “Tutti i civili devono essere protetti e tutte le persone innocenti a Gaza devono essere nutrite e messe al sicuro. E tutti gli ostaggi devono essere rilasciati”. La ceo dell’organizzazione, Erin Gore, ha dichiarato: “Le loro scuse per l’oltraggiosa uccisione dei nostri colleghi rappresentano un freddo conforto” e “Israele deve adottare misure concrete per garantire la sicurezza degli operatori umanitari. Le nostre operazioni rimangono sospese”. 

Idf rimuove due ufficiali dopo attacco a convoglio WCK

L’esercito israeliano ha licenziato due ufficiali per il loro ruolo negli attacchi con i droni a Gaza che hanno ucciso sette operatori umanitari della ong World Central Kitchen in missione per consegnare del cibo. L’esercito ha dichiarato che l’indagine ha rilevato che gli ufficiali hanno gestito male informazioni critiche e violato le regole di ingaggio dell’esercito. “È una tragedia”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce dell’esercito, il contrammiraglio Daniel Hagari. “È un evento grave di cui siamo responsabili, che non sarebbe dovuto accadere e che faremo in modo che non si ripeta”.

Iran su raid a Damasco: “Niente resterà senza risposta”

Nessuna minaccia resterà senza risposta“. Lo ha detto il comandante della potente Guardia rivoluzionaria iraniana, il generale Hossein Salami, promettendo una rappresaglia per l’attacco aereo ampiamente attribuito a Israele che ha distrutto il consolato iraniano a Damasco, capitale della Siria, uccidendo 7 membri dei Guardiani della rivoluzione. Salami ha parlato dopo che migliaia di persone hanno marciato cantando ‘morte a Israele’ e ‘morte all’America’ durante il corteo funebre degli agenti uccisi nella capitale Teheran. La manifestazione, insieme alle proteste in altre città iraniane, si è svolta in un momento di crescente preoccupazione per le possibili ritorsioni da parte dell’Iran per l’attacco di lunedì a Damasco, in cui sono state uccise in totale 12 persone, tra cui 4 cittadini siriani e un membro del gruppo militante libanese Hezbollah. I manifestanti nella capitale si sono diretti all’Università di Teheran, dove Salami ha poi tenuto il suo discorso.

“Il crollo del regime sionista è molto possibile e vicino con la grazia di Dio”, ha detto Salami, aggiungendo che gli Stati Uniti sono diventati “selvaggiamente odiati dal mondo, specialmente nei Paesi a maggioranza musulmana”. Il capo dei Guardiani della rivoluzione ha aggiunto che l’attuale sopravvivenza di Israele dipende dal sostegno degli Stati Uniti. Il funerale pubblico è coinciso con l’annuale manifestazione iraniana del Quds Day, o Giornata di Gerusalemme, una tradizionale manifestazione di sostegno ai palestinesi che dalla Rivoluzione islamica del 1979 si tiene l’ultimo venerdì del mese sacro di Ramadan. 

Ue: “Israele attui subito accesso aiuti e protegga civili”

La Commissione europea prende atto dell’annuncio del primo ministro Netanyahu di aprire ulteriori punti di accesso per gli aiuti umanitari a Gaza, a seguito della sua telefonata con il presidente degli Stati Uniti Biden, in particolare degli impegni ad aprire il porto di Ashdod e il valico di Erez per consentire il flusso diretto degli aiuti nel nord di Gaza e per aumentare significativamente le consegne dalla Giordania. “Queste misure dovrebbero essere attuate in modo rapido e completo – scrive l’Esecutivo Ue in una nota -. Inoltre, la Commissione ribadisce il suo appello a proteggere i civili innocenti e gli operatori umanitari, in linea con il diritto umanitario internazionale. La Commissione invita inoltre tutti gli attori della regione a consentire urgentemente un aumento significativo del flusso di assistenza umanitaria a Gaza”.

La Commissione europea – si legge nella nota – continuerà il suo intenso lavoro con i partner regionali e globali, le Nazioni Unite e le ONG partner, per aumentare le consegne di aiuti a Gaza attraverso tutte le rotte possibili: terra, aria e mare, anche attraverso il corridoio marittimo. L’Unione Europea ha aumentato significativamente il suo sostegno finanziario e umanitario al popolo palestinese e ha lanciato 44 voli, trasportando finora quasi 2.000 tonnellate di aiuti, come parte dell’operazione UE di ponte aereo umanitario.

Consiglio diritti umani Onu chiede stop vendita armi a Israele

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite ha approvato una risoluzione in cui si chiede ai Paesi di interrompere la vendita o la spedizione di armi a Israele nell’ottica di prevenire violazioni di diritti ai danni dei palestinesi nel contesto della campagna militare di Israele nella Striscia di Gaza. La risoluzione è stata approvata con 28 sì, 6 no e 13 astensioni. Nel Consiglio Onu per i diritti umani siedono 47 Paesi. 

Consiglio diritti Onu: “Ritenere Israele responsabile di crimini guerra”

 La risoluzione adottata dal Consiglio Onu per i diritti umani chiede che Israele sia chiamato a rispondere di eventuali crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Al-Jazeera. Il testo è stato approvato con 28 voti a favore, 6 contrari e 13 astensioni. 

Blinken: “Bene passi Israele per aiuti a Gaza ma contano risultati”

Accogliamo con favore i passi annunciati da Israele” per aumentare il flusso di aiuti a Gaza, “si tratta di sviluppi positivi, ma il vero banco di prova sono i risultati, e questo è ciò che ci aspettiamo di vedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, parlando con i giornalisti a Lovanio, fuori Bruxelles, dove si è incontrato con i funzionari commerciali Usa e Ue. Per Blinken, le misure annunciate dal governo israeliano sono venvenute ma potrebbero non essere sufficienti per soddisfare le richieste dell’amministrazione Biden di migliorare drasticamente le condizioni umanitarie nella Striscia.

 Il capo della diplomazia Usa ha dichiarato che, se pienamente attuata, l’apertura di un maggior numero di valichi di frontiera potrebbe incrementare gli aiuti ai palestinesi coinvolti nei combattimenti tra Israele e Hamas. Allo stesso tempo, ha detto che gli Stati Uniti vogliono vedere un “migliore sistema di de-confliction e di coordinamento”, in modo che gli aiuti possano essere consegnati e distribuiti in sicurezza all’interno di Gaza. “Tutti questi aspetti sono fondamentali e devono essere misurati in base ai risultati”, ha detto Blinken. L’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, a seguito del colloquio telefonico fra Netanyahu e il presidente Usa Joe Biden, ha annunciato che Israele agirà per migliorare le condizioni a Gaza e le misure annunciate includono la riapertura del valico di frontiera fra Israele e il nord della Striscia, per la prima volta dall’attacco di Hamas del 7 ottobre.

Netanyahu a Biden: “Misure per evitare errori come attacco Wck”

Nella telefonata con il presidente Usa Joe Biden, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso che è dell’esercito israeliano (Idf) la responsabilità della morte dei 7 operatori umanitari di World Central Kitchen (Wck) in un attacco di lunedì e ha assicurato a Biden che il suo governo intende annunciare misure per evitare che un simile errore si ripeta. È quanto ha riferito un alto funzionario dell’amministrazione Usa, secondo quanto riporta la Cnn. La fonte ha aggiunto che, nel colloquio telefonico di giovedì, Netanyahu ha detto a Biden che Israele è intenzionato a migliorare la tracciabilità degli operatori no-profit all’interno di Gaza e il presidente Usa ha affermato che tali misure sono necessarie. La Casa Bianca aveva riferito in precedenza che i due leader non sono entrati nei dettagli dell’indagine sull’incidente che ha ucciso i 7 cooperanti.

Israele, per Usa cessate il fuoco subordinato a rilascio ostaggi 

“Elogio gli Stati Uniti per aver chiarito che qualsiasi cessate il fuoco a Gaza sarà subordinato al rilascio degli ostaggi“. Così il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, in un post su X che giunge all’indomani della telefonata fra il presidente Usa Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu in cui, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Biden ha detto a Netanyahu che “un cessate il fuoco immediato è essenziale” e lo ha invitato a “dare ai suoi negoziatori il potere di concludere senza indugi un accordo per riportare a casa gli ostaggi”. 

Onu, bene riapertura valico Erez 

Le Nazioni Unite hanno accolto con favore la notizia che Israele ha accettato di riaprire il valico di Erez verso Gaza per consentire a più aiuti di entrare nell’enclave assediata. È quanto riporta la Cnn.”Chiediamo da molto tempo ulteriori attraversamenti verso Gaza e più aiuti umanitari per entrare”, ha detto il portavoce del segretario generale dell’Onu, Stéphane Dujarric.”Questa è una notizia positiva, ma, ovviamente, dovremo vedere come verrà attuata, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario e di un massiccio afflusso di aiuti”, ha aggiunto Dujarric. 

Casa Bianca, bene iniziative Israele su aiuti a Gaza

Accogliamo con favore le iniziative annunciate dal governo israeliano su richiesta del presidente in seguito al suo incontro con il primo ministro Netanyahu. Questi passi, compreso l’impegno ad aprire il porto di Ashdod per la consegna diretta di assistenza a Gaza, ad aprire il valico di Erez per una nuova rotta di assistenza per raggiungere il nord di Gaza e ad aumentare significativamente le consegne dalla Giordania direttamente a Gaza, devono ora essere pienamente e rapidamente attuati”. Lo ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca Adrienne Watson. “Come ha affermato oggi il presidente – ha aggiunto – la politica statunitense rispetto a Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell’azione immediata di Israele su queste e altre misure, comprese quelle per proteggere i civili innocenti e la sicurezza degli operatori umanitari. Siamo pronti – ha detto – a lavorare in pieno coordinamento con il governo di Israele, i governi di Giordania ed Egitto, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire che questi importanti passi siano attuati e si traducano in un aumento significativo dell’assistenza umanitaria che raggiunge i civili in condizioni disperate in tutta Gaza nei prossimi giorni e settimane”.

Israele, misure immediate per aumentare aiuti a Gaza

In seguito all’attacco mortale al convoglio di World Central Kitchen e alla tesa conversazione con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Israele varerà misure immediate per migliorare la situazione umanitaria a Gaza. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, citato dai media israeliani, riportando le decisioni del gabinetto di guerra. Israele aprirà temporaneamente il porto di Ashdod per le consegne umanitarie e aprirà il valico di Erez nel nord della Striscia per la prima volta dal 7 ottobre. Inoltre aumenterà la quantità di aiuti provenienti dalla Giordania che transita attraverso il valico di Kerem Shalom.“L’aumento degli aiuti eviterà una crisi umanitaria”, si legge nella nota, “ed è fondamentale per garantire la continuazione dei combattimenti e il raggiungimento degli obiettivi di guerra”. 

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