Il Pontefice durante la celebrazione della Messa Crismale nella Basilica Vaticana

Papa Francesco sta presiedendo nella Basilica Vaticana la celebrazione della Messa Crismale, liturgia che si celebra in tutte le Chiese cattedrali e che apre il triduo pasquale. Nel corso della celebrazione, i sacerdoti rinnovano le promesse fatte al momento della sacra ordinazione; quindi ha luogo la benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma. 

Papa: “Possiamo vedere Gesù nella preghiera, non nelle statue”

“È significativo come il Signore utilizzi la nostra povera lingua per inviarci il messaggio divino. Anche oggi speriamo, come fecero i nostri anziani più di 400 anni fa, di vedere apparire l’immagine di Gesù. Ma cosa vogliamo vedere? Una bella statua? Un’opera d’arte di valore? L’emozione della gente? Niente di tutto questo. Come Mosè, anche noi possiamo salire al cospetto del Signore per conversare con Lui, ‘faccia a faccia, come un uomo fa con il suo amico’. Possiamo farlo nella preghiera, se imitiamo la loro fede”, scrive il Pontefice nel suo messaggio inviato nel 420° anniversario della Confraternita di Gesù Nazareno di Sonsonate (El Salvador). “Nonostante la nostra indegnità, la nostra continua ingratitudine rispondiamo sempre con generosità: ‘Signore, tu sai che ti amo’. Perché, rispondendo in questo modo, replichiamo nella nostra vita l’atteggiamento degli Israeliti, che rimanevano ‘prostrati’ davanti all’ingresso delle loro tende, quando la Gloria di Dio scendeva su di loro . In questo atteggiamento di adorazione, mostriamoci docili alle mozioni del suo spirito, che come nuvola di fuoco guida il nostro cammino in questo deserto. Come sarebbe triste se ogni Venerdì Santo il nostro cuore restasse semplicemente ‘balconato’ su una scena curiosa, senza prostrarsi davanti al passaggio di Gesù, senza sentire come Pietro il suo invito a seguirlo. Che peccato se non capissimo che è aggrappandosi alla sua Croce che possiamo camminare con Lui e non percepire che è Lui a portare questo giogo perché possiamo trovare il nostro riposo. Noi, invece, possiamo contemplare quel volto divino e sentire che i suoi piedi camminano accanto a noi”. 

Papa: “Con l’età è bene che lacrime aumentino, chi non piange regredisce”

“Fratelli, veniamo a noi sacerdoti e chiediamoci quanto la compunzione e le lacrime siano presenti nel nostro esame di coscienza e nella nostra preghiera. Domandiamoci se, col passare degli anni, le lacrime aumentano. Sotto questo aspetto è bene che avvenga il contrario rispetto alla vita biologica, dove, quando si cresce, si piange meno di quando si è bambini. Nella vita spirituale, invece, dove conta diventare bambini, chi non piange regredisce, invecchia dentro, mentre chi raggiunge una preghiera più semplice e intima, fatta di adorazione e commozione davanti a Dio, matura. Si lega sempre meno a sé stesso e sempre più a Cristo, e diventa povero in spirito. In tal modo si sente più vicino ai poveri, i prediletti di Dio, che prima, come scrive San Francesco nel suo testamento, teneva lontani in quanto era nei peccati, ma la cui compagnia, poi, da amara diventa dolce”, aggiunge Bergoglio. “Chi si compunge nel cuore si sente sempre più fratello di tutti i peccatori del mondo, senza parvenza di superiorità o asprezza di giudizio, ma con desiderio di amare e riparare”.

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