Elezioni Russia, figlio Politkovskaja: “Occidente e Ue non riconoscano risultato”

Elezioni Russia, figlio Politkovskaja: “Occidente e Ue non riconoscano risultato”
Ilya, son of slain investigative journalist Anna Politkovskaya, stands outside a military court in Moscow, Wednesday, Oct. 15, 2008, after the first procedural hearings in the trial of four men in connection with the politically charged killing of Anna Politkovskaya. Politkovskaya, whose reports on human rights abuses in Russia and especially Chechnya embarrassed the Kremlin and its allies, was shot to death in her Moscow apartment building in October 2006. (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Ilya Politkovsky a LaPresse: “Era prevedibile, non c’è una vera votazione”

Ilya Politkovsky, figlio di Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa nel 2006 a Mosca, ritiene che l’Occidente non debba riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali russe.

“Ad esempio la Germania non lo chiama ‘presidente’ ma ‘signor Putin’, potete capire che è una grande differenza” per “mostrare l’atteggiamento nei confronti di questa persona”, “spero che i paesi dell’Unione europea non riconoscano le cosiddette elezioni”, ha detto a LaPresse Politkovsky.

“Risultato prevedibile, non sono vere elezioni”

“Il risultato delle elezioni era prevedibile, perchè non ci sono vere elezioni in Russia. Questa è una specie di prova dei prossimi cinque anni di presidenza di Putin”, ha aggiunto il 46enne. “Sono molto orgoglioso che ci siano state molte persone che sono andate fuori dai seggi alle 12 ieri per protestare, perchè dimostrano di non sostenere l’attuale regime russo ed è positivo che siano uscite e abbiano mostrato che erano numerose. Soprattutto in Italia, a Bologna, Milano e Roma, c’erano code lunghissime. La propaganda russa dice che sono persone che volevano votare, ma non è vero, volevano protestare”. 

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