Sopravvissuto alla poliomelite e poi diventato avvocato, era di recente caduto in difficoltà economiche
Paul Alexander, “l’uomo dal polmone d’acciaio”, è morto ieri a Dallas, dove era nato 78 anni fa. Dopo essere sopravvissuto a un’epidemia di poliomielite da bambino, che lo rese paralizzato a vita, Alexander ha vissuto per oltre 70 anni, dal 1952 al 2024, in un polmone d’acciaio. In questo periodo ha frequentato l’università, diventando un avvocato e aprendo uno studio legale. Nel 2020 Alexander, famoso in tutto il mondo, aveva pubblicato il suo libro di memorie, “Three Minutes for a Dog”. Fatali ad Alexander sono state complicazioni in seguito all’aver contratto il Covid-19.
Alexander nell’ultimo periodo viveva in un piccolo monolocale privo di finestre, come ricorda una petizione sul sito GoFundMe lanciata per sostenere le sue spese sanitarie: “È stato sfruttato da persone che avrebbero dovuto curare i suoi interessi. Questo furto, unito al costo elevato dell’assistenza sanitaria, ha lasciato a Paul pochi soldi per sopravvivere”. Alexander, prosegue il testo della petizione, “lottava per mantenere il suo polmone d’acciaio, per permettersi l’assistenza sanitaria e per trovare un alloggio che soddisfasse le sue esigenze”.
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