Proseguono le trattative per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas e per giungere ad una tregua nel conflitto a Gaza. Un duro stop all’accordo è arrivato ieri dal premier israeliano Netanyahu, per il quale lo Stato ebraico non può arrendersi alle condizioni “deliranti” poste da Hamas che “porterebbero a un altro massacro” come quello del 7 ottobre. Pronta la risposta dell’organizzazione palestinese, che ha accusato Israele di non voler arrivare veramente a uno stop dei combattimenti. Intanto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha esortato Israele a non “disumanizzare gli altri”.
20:13 007 Israele: Sinwar è isolato da dieci giorni
Secondo l’intelligence israeliana il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sarebbe “senza contatti” con l’esterno da dieci giorni, compresi quelli con i mediatori di Qatar ed Egitto. Lo riporta Channel 12. Il motivo dell’isolamento – viene spiegato – non sarebbe chiaro potrebbe essere dovuto al fatto che Sinwar si trova in fuga o semplicemente a causa dei continui problemi di comunicazione a Gaza.
18:54 Guterres: “Cessate il fuoco immediato e rilascio ostaggi”
“Ribadisco la necessità di un cessate il fuoco umanitario immediato e del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi”. Lo ha affermato il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres in una dichiarazione alle Nazioni Unite. “In Medioriente e nel mondo abbiamo bisogno di pace in tutti i sensi. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha aggiunto.
18:03 Comandante Hezbollah ucciso in raid nel sud del Libano
Il comandante di Hezbollah Abbas Al-Debs è stato ucciso in un raid israeliano effettuato tramite droni su un auto che viaggiava nella città di Nabatieh, nel sud del Libano. Lo riportano i media di Beirut. Al-Debs – viene spiegato – era legato al Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche e stava aiutando l’Iran a istituire difese aeree in Siria. La radio dell’esercito israeliano riferisce che Al-Debs era anche il comandante dell’area da cui è stato lanciato un attacco con missili anti-carro contro la città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele.
17:24 Gaza, salgono a 27.840 i morti da inizio guerra
È salito a 27.840 morti e 67.317 feriti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra. È quanto fa sapere il ministero della Sanità di Gaza nell’ultimo bilancio, di cui riferisce l’emittente Al-Jazeera.
15:53 Inviato Onu: “Offensiva di Israele a Rafah sarebbe catastrofica”
Il massimo inviato delle Nazioni Unite per il Medioriente ha messo in guardia dalle conseguenze “catastrofiche” di un’offensiva israeliana nella città meridionale di Gaza, Rafah, che taglierebbe l’unico punto di ingresso funzionante per gli aiuti umanitari. Tor Wennesland ha dichiarato durante una conferenza stampa delle Nazioni Unite che sono in corso intense discussioni tra Israele ed Egitto su ciò che può essere fatto lungo il Corridoio Philadelphia, una minuscola zona cuscinetto al confine di Gaza con l’Egitto. Il corridoio è smilitarizzato secondo i termini dell’accordo di pace israelo-egiziano del 1979. Il mese scorso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas continua a contrabbandare armi al di là del confine, affermazione che l’Egitto nega con veemenza, e che la guerra non potrà finire “finché non chiuderemo questa breccia”, riferendosi al corridoio. Wennesland ha detto di non vedere altro modo per uscire da questa disputa se non quello di far sedere e far parlare le due parti, aggiungendo di essere certo che la questione era all’ordine del giorno della recente visita del segretario di Stato americano Antony Blinken al Cairo e dei colloqui in corso in Israele.
Il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente ha affermato che qualsiasi intesa su un cessate il fuoco duraturo a Gaza “sarà incredibilmente difficile da stabilire” a causa dei dettagli e degli accordi che devono essere elaborati. Wennesland ha detto che avrebbe parlato con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza a New York e che si sarebbe poi recato a Washington per un incontro con i funzionari statunitensi su “come tracciare una via d’uscita da questa crisi” e superare i gravi ostacoli a un accordo.
14:24 Egitto: “Bisogna sostenere Unrwa, è indispensabile”
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha dichiarato che la comunità internazionale deve “assumersi le proprie responsabilità” per spingere per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per aumentare la pressione per far arrivare all’enclave palestinese più aiuti umanitari. Shoukry ha dichiarato che la comunità internazionale, e in particolare i Paesi donatori, dovrebbero dare il loro pieno sostegno all’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, il cui ruolo nel fornire assistenza e servizi ai palestinesi di Gaza e di altre parti della regione è “indispensabile”. Dopo i colloqui di giovedì con l’omologo cipriota Constantinos Kombos, il ministro egiziano ha dichiarato che il suo Paese ritiene che il ruolo dell’Unrwa “non debba essere macchiato da eventuali azioni sbagliate di pochi”.
Gli Stati Uniti e altri Paesi donatori hanno sospeso l’assistenza all’Unrwa in attesa del completamento di un’indagine delle Nazioni Unite sulle accuse israeliane di presunta ostilità dell’agenzia verso Israele e sulla partecipazione di una dozzina di suoi dipendenti all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Rispondendo a una domanda dell’Associated Press, Shoukry ha detto che fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza prima di qualsiasi cessate il fuoco è di “fondamentale importanza”. Ma questo non dovrebbe sminuire la necessità di attuare un’immediata cessazione delle ostilità, che aiuterebbe ad accelerare la consegna di una maggiore quantità di aiuti. Il diplomatico egiziano ha affermato che lo sfollamento di 1,3 milioni di palestinesi a sud di Gaza sta aggravando le condizioni di carestia, la mancanza di forniture mediche e il deterioramento delle condizioni sanitarie. Ha citato i dati dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, l’Unicef, secondo cui 17.000 bambini di Gaza hanno perso uno o entrambi i genitori.
12:43 Unicef: a Gaza più di 1.000 bambini hanno perso un arto
A Gaza più di 1.000 bambini hanno subìto la perdita di un arto a causa dei bombardamenti. A riportarlo è l’Unicef che, attraverso un video denuncia, sottolinea come a pagare il prezzo più alto della guerra siano sempre i minori. “Ero a casa quando è iniziato il bombardamento e stavo giocando con i miei fratelli. Mio padre era fuori a preparare il fuoco perché mia madre ci voleva cucinare la pasta. All’improvviso la casa accanto alla nostra è stata bombardata e un pezzo di metallo mi è caduto addosso, tagliandomi il braccio”, racconta Shaymaa, 8 anni. “Mio padre ha fermato un’auto e mi ha portato in ospedale. Sulla strada per l’ospedale, c’è stato un altro bombardamento e lì ho perso una gamba. Vorrei riavere il mio braccio, la mia mano e la mia gamba per giocare ancora con i miei amici”, conclude la bambina.
A subire gli irreversibili danni dei bombardamenti è stato anche Ramadan, 11 anni, che racconta all’Unicef i drammatici momenti che gli hanno cambiato la vita per sempre: “Stavo dando da mangiare alle mie anatre e alle mie galline, e all’improvviso è stata bombardata una casa di fronte alla nostra, sono svenuto. Quando mi sono svegliato non avevo più la mia gamba”, spiega il piccolo Ramadan che poi conclude: “Come andrò a scuola? Come correrò? Come giocherò con i miei amici? Mi vergogno”.
12:30 Media, Israele apre a esilio Sinwar in cambio di tutti gli ostaggi
Israele sarebbe disponibile a permettere a Yahya Sinwar, leader di Hamas e mente del massacro del 7 ottobre, di andare in esilio, in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi e della fine del dominio di Hamas nella Striscia di Gaza. È quanto riporta l’emittente statunitense Nbc, citando 6 “funzionari e consiglieri di alto livello israeliani”, precisando che il piano è “sul tavolo” da novembre. Nbc parla di un’uscita di scena ‘in stile Arafat‘ per Sinwar: “Non ci dispiace se se ne andrà come Arafat ha lasciato il Libano”, ha dichiarato alla Nbc un consigliere senior del premier israeliano Benjamin Netanyahu, riferendosi al fatto che al leader dell’Olp Yasser Arafat nel 1982 fu permesso di salpare da Beirut a Tunisi. “Permetteremo che ciò avvenga a patto che tutti gli ostaggi vengano rilasciati”, ha aggiunto. In passato Israele ha promesso che tutti i leader del gruppo terroristico di Hamas a Gaza sarebbero stati uccisi o catturati.
11:00 Feriti 3 soldati Israele in lancio missili anti-carro da Hezbollah
È di 3 soldati israeliani feriti il bilancio di un attacco con missili anti-carro lanciato dal gruppo libanese Hezbollah nella zona di Kiryat Shmona, in Israele. Lo ha annunciato l’esercito israeliano (Idf), come riporta il Times of Israel, precisando che dei tre, un sottufficiale è rimasto gravemente ferito mentre altri 2 soldati sono lievemente feriti.
10:25 Delegazione Hamas al Cairo per negoziati tregua
Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al Hayya è arrivata nella città egiziana del Cairo questa mattina per discutere un accordo di cessate il fuoco con i mediatori. Ne dà notizia il giornale egiziano Al-Ahram, specificando che Al Hayya è il vice leader politico del gruppo. I colloqui si svolgono il giorno dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha respinto l’accordo proposto da Hamas, affermando che lo Stato ebraico non può arrendersi alle condizioni “deliranti” poste dal gruppo che “porterebbero a un altro massacro” come quello del 7 ottobre.
09:50 Iraq, Forze armate: “Coalizione a guida Usa è fonte di instabilità”
Le Forze armate dell’Iraq hanno condannato l’attacco sferrato ieri dagli Usa con un drone a Baghdad che ha colpito l’auto sulla quale viaggiavano tre membri della milizia filo iraniana Kataib Hezbollah, e ha affermato che la coalizione a guida Usa è diventata un fattore di instabilità per il Paese. E’ quanto si legge in una nota firmata dal portavoce del Comandante in Capo delle Forze Armate dell’Iraq, Yehia Rasool, pubblicata dall’ufficio del primo ministro del Paese.
09:35 Norvegia invierà 26 milioni di dollari a Unrwa
La Norvegia invierà all’agenzia Onu Unrwa 26 milioni di dollari. Ne ha dato notizia il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide su X. “Oggi la Norvegia trasferisce 26 milioni di dollari all’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che sostiene i rifugiati palestinesi”, che è “la spina dorsale degli sforzi umanitari a Gaza. I suoi servizi sono fondamentali per milioni di persone in condizioni di estrema necessità”, ha aggiunto. Diversi Paesi hanno sospeso i fondi diretti all’agenzia dopo che Israele ha accusato 12 dipendenti dell’Unrwa di aver partecipato agli attacchi del 7 ottobre.
09:25 Palestinese spara a soldati Israele in Cisgiordania, ucciso
Un uomo armato palestinese che ha aperto il fuoco contro le truppe israeliane vicino alla città di Dayr Sharaf, in Cisgiordania, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. L’esercito israeliano ha affermato che i riservisti del 7037° battaglione che operavano in una postazione militare vicino alla città hanno risposto al fuoco contro l’uomo armato. Altri due palestinesi sarebbero rimasti feriti nello scontro, riferisce il Times of Israel che cita fonti dei servizi di emergenza. L’Idf ha riferito che un soldato è stato colpito all’elmetto ma che è rimasto illeso e che non ci sono stati feriti tra i riservisti
09:00 Idf, catturati a Khan Younis due assalitori del 7 ottobre
L’esercito israeliano ha affermato che le truppe della Brigata Commando hanno catturato decine di “sospetti agenti terroristici” nella parte occidentale di Khan Younis tra cui “due terroristi che hanno partecipato all’assalto del 7 ottobre” e un “altro membro della forza d’élite Nukhba di Hamas”. Ne dà notizia il Times of Israel. Sempre durante le operazioni a Khan Younis, l’Idf ha affermato che il commando Maglan ha “ucciso due uomini armati da distanza ravvicinata e poi ha individuato e ucciso un terzo agente sul tetto di una scuola”. I paracadutisti e le brigate Givati hanno poi ucciso “più di 20 agenti di Hamas durante un’offensiva contro le sedi del gruppo”, ha riferito l’esercito israeliano.
08:45 Putin: “Lavoriamo con Hamas per aiutare gli ostaggi”
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il ministero degli Esteri russo sta lavorando con l’ala politica di Hamas per aiutare gli ostaggi. Ne dà notizia l’agenzia Interfax. “Sapete che dopo l’aggravarsi della situazione in Medioriente, la Russia sta facendo di tutto per aiutare le persone tenute in ostaggio. È noto che il nostro ministero degli Esteri sta lavorando con l’ala politica di Hamas, e in generale ci sono stati alcuni risultati”, ha detto Putin durante l’incontro con il rabbino capo della Russia Berl Lazar e il capo della Federazione delle comunità ebraiche Alexander Boroda.
07:15 Blinken: “Israele non ha licenza di disumanizzare gli altri”
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avvertito Israele che non ha “la licenza per disumanizzare gli altri“.Gli israeliani “sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre“, ha detto Blinken in un discorso in una conferenza stampa a Tel Aviv, come riferisce il Times of Israel. “Da allora gli ostaggi sono stati disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri”, ha aggiunto.