Netanyahu: "Hamas emissario dell'Iran", la Francia "preoccupata" dagli annunci di Israele

Sono saliti a oltre 21mila i palestinesi morti dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. È il nuovo bilancio fornito dal ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, che precisa la maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Il conteggio non distingue fra vittime civili e combattenti di Hamas. Sempre secondo il ministero di Gaza, di queste vittime circa 200 sono morte nelle ultime 24 ore.  Intanto Hamas ha smentito l’affermazione dei pasdaran iraniani secondo cui l’attacco del 7 ottobre in Israele è stata una vendetta per l’uccisione del generale iraniano Soleimani 4 anni fa a Baghdad. “E’ una risposta all’occupazione dello Stato ebraico”, spiegano i miliziani palestinesi.

Gaza, 20 morti per raid Israele vicino ospedale a Khan Younis

La Mezzaluna rossa palestinese riferisce che a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, Israele ha colpito un edificio residenziale vicino all’ospedale Al-Amal. Il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qidra, ha dichiarato che il bilancio è di almeno 20 persone morte e decine di feriti, avvertendo che il bilancio potrebbe aggravarsi.

Medioriente, oltre 21mila morti da inizio guerra, 200 in ultime 24 ore

Sono saliti a oltre 21mila i palestinesi morti dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. È il nuovo bilancio fornito dal ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, che precisa la maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Il conteggio non distingue fra vittime civili e combattenti di Hamas. Sempre secondo il ministero di Gaza, di queste vittime circa 200 sono morte nelle ultime 24 ore.

Blinken torna in Medioriente la prossima settimana per colloqui su Gaza

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, tornerà la prossima settimana in Medioriente per colloqui sulla guerra nella Striscia di Gaza. È quanto riporta la testata Axios, citando funzionari di Usa, Israele e arabi. Secondo le fonti di Axios, Blinken dovrebbe arrivare la prossima settimana in Israele, probabilmente venerdì, e dovrebbe poi fare tappa anche in Cisgiordania, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Si tratterà del quarto viaggio di Blinken in Medioriente e della sua quinta visita in Israele dall’inizio della guerra. La notizia della nuova visita in Medioriente, che al momento non ha conferme ufficiali, giunge dopo che ieri Blinken ha incontrato a Washington un inviato di Benjamin Netanyahu, il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer, che ha anche incontrato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.

Erdogan: “Netanyahu non è diverso da Hitler”

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, “non è diverso da Hilter”. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Lo riporta l’edizione turca della Cnn. “Parlavano di Hitler in modo strano. In cosa sei diverso da Hitler?”, si chiede il leader di Ankara a proposito degli attacchi di massa nella Striscia di Gaza che hanno sinora provocato oltre 20mila morti tra i palestinesi. “Ci siamo resi conto – ha spiegati – che le istituzioni che parlano in grande sono completamente vuote quando si tratta di Israele. Ad oggi sono trascorsi 80 giorni dall’inizio degli attacchi. Tutti i valori dell’umanità sono stati distrutti davanti ai nostri occhi”. Gli israeliani, sostiene Erdogan, “hanno ucciso più di 20mila abitanti di Gaza. La voce che sta al fianco degli oppressi è la voce dei musulmani turchi. Sono stati bombardati ospedali, scuole e luoghi di culto, che non dovrebbero essere toccati nemmeno in guerra. Gli scienziati di Gaza sono stati uccisi insieme alle loro famiglie. Stiamo assistendo, con il cuore pesante, al massacro di 2,5 milioni di persone”.

Graduale ripristino comunicazioni e internet a Gaza

La società di telecomunicazioni palestinese Paltel riferisce che è in corso il ripristino di servizi internet e telefonici in tutta la Striscia di Gaza. “Desideriamo annunciare il graduale ripristino dei servizi di telecomunicazione nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza dopo un blackout causato dall’aggressione in corso”, ha dichiarato Paltel. La comunicazione giunge dopo che ieri sera la società aveva annunciato il quarto blackout di questo tipo dall’inizio della guerra fra Israele e Hamas lo scorso 7 ottobre.

Hamas smentisce Iran: “7 ottobre risposta a occupazione”

Hamas respinge la dichiarazione dei Guardiani della rivoluzione dell’Iran secondo cui l’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele è stato una risposta all’uccisione del comandante della Forza Quds della stessa Guardia rivoluzionaria, il generale Qassem Soleimani, avvenuta in un raid Usa in Iraq il 3 gennaio del 2020. “Hamas nega la validità delle osservazioni rilasciate dal portavoce del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran, il generale di brigata Ramadan Sharif, riguardo all’operazione ‘Alluvione Al-Aqsa’ e alle sue motivazioni”, recita una dichiarazione del gruppo palestinese riportata dai media israeliani. “Confermiamo che tutti gli atti di resistenza palestinese giungono in risposta all’occupazione sionista e alla sua continua aggressione contro il nostro popolo e i nostri luoghi santi”, prosegue Hamas, aggiungendo che “abbiamo ripetutamente confermato i motivi e le ragioni dell’operazione ‘Alluvione Al-Aqsa’ e in primo luogo i pericoli che minacciano la moschea di al-Aqsa”.

Francia “preoccupata”

La Francia “è gravemente preoccupata per l’annuncio delle autorità israeliane che i combattimenti a Gaza si intensificheranno e si prolungheranno, in un momento in cui i bombardamenti sistematici hanno provocato un gran numero di vittime civili negli ultimi giorni”. È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri francese. Parigi “ribadisce con forza il suo appello per una tregua immediata che porti a un cessate il fuoco”, afferma ancora il ministero degli Esteri, aggiungendo che “il quadro del diritto umanitario internazionale impone chiari principi di distinzione, necessità, proporzionalità e precauzione per risparmiare i civili in ogni momento e in ogni luogo”. “Israele deve adottare misure concrete per proteggere la vita della popolazione civile a Gaza”, afferma la diplomazia francese.

“In questo contesto, la Francia accoglie con favore l’adozione della risoluzione 2720 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 22 dicembre, che sottolinea l’urgenza di fornire maggiori aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza. In linea con questa risoluzione, chiediamo a Israele di facilitare la consegna degli aiuti in tutta la Striscia di Gaza e di adottare misure urgenti per garantire un accesso umanitario completo, sicuro e senza ostacoli”, si legge ancora nella nota del ministero degli Esteri francese. “L’uso di tutte le vie di accesso e di movimento deve essere facilitato, anche attraverso l’entrata in funzione integrale e urgente del valico di Kerem Shalom, in un momento in cui le quantità molto insufficienti di aiuti che stanno entrando a Gaza da quasi due mesi stanno causando una situazione sanitaria e umanitaria drammatica per le popolazioni civili, che soffrono in particolare di malnutrizione o addirittura di carestia e di mancanza di accesso alle cure per i feriti e i malati”, conclude Parigi. 

Idf: altri tre soldati morti

Le forze israeliane di difesa hanno annunciato la morte di altri tre soldati israeliani nell’operazione di terra nella Striscia di Gaza, portando il totale a 164. Lo riporta The Times of Israel. I militari rimasti uccisi sono il tenente Yaron Eliezer Chitiz, 23 anni, vicecomandante del battaglione Shaked della Brigata Givati, originario di Raanana, il sergente maggiore Itay Buton, 20 anni, soldato del battaglione Shaked della Brigata Givati, di Petah Tikva e il sergente maggiore Efraim Yachman, 21 anni, soldato del battaglione Shaked della Brigata Givati, di Neve Daniel.

Netayahu: “Hamas emissario dell’Iran, va eliminata”

Hamas, importante emissario dell’Iran, deve essere eliminata“. Lo scrive il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un intervento pubblicato sulla Stampa. “Per raggiungere questo risultato – spiega – è indispensabile che le sue capacità militari siano annientate e il suo dominio politico su Gaza finisca. I capi di Hamas hanno promesso che il massacro del 7 ottobre si ripeterà ‘ancora e ancora’. Per questo motivo, l’eliminazione di Hamas è l’unica risposta proporzionata atta a impedire il ripetersi di simili tremende atrocità”. Per distruggere Hamas, sostiene Netanyahu, “Israele continuerà ad agire nell’assoluto rispetto della legge internazionale. Si tratta di qualcosa di particolarmente complicato perché usare i civili palestinesi come scudi umani è parte integrante della strategia del gruppo”. Secondo Netanyahu “accusare ingiustamente Israele di queste perdite non fa che incoraggiare Hamas e altre organizzazioni terroristiche di tutto il mondo a usare scudi umani”.

Iran a Onu: “Abbiamo diritto a rispondere a Israele”

“L’Iran si riserva il diritto legittimo e intrinseco, ai sensi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, di rispondere con decisione al momento opportuno ritenuto necessario”. Lo scrive in una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, l’ambasciatore iraniano all’Onu, Saeed Iravani dopo l’uccisione in Siria del generale delle Guardie della Rivoluzione Seyyed Razi Mousavi per la quale Teheran accusa Tel Aviv. Lo riportano i media iraniani. “La Repubblica Islamica dell’Iran – spiega – condanna inequivocabilmente questi atti di terrorismo atroci e codardi perpetrati dal regime israeliano”. Teheran riafferma, inoltre, “il diritto intrinseco della Repubblica araba siriana, ai sensi del diritto internazionale, di adottare tutte le misure necessarie in risposta agli attacchi terroristici e agli atti di aggressione da parte del regime israeliano contro la sua sovranità, indipendenza e integrità territoriale”.

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