Mosca si è detta "allarmata" e ha chiesto ad Azerbaigian e Armenia di fermare le violenza e rispettare "il cessate il fuoco"

Fronte caldo in Nagorno-Karabakh: il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha annunciato l’avvio “un’operazione antiterrorismo”. Lo riporta la Tass che cita un comunicato dello stesso dicastero. “Al fine di garantire le disposizioni della dichiarazione trilaterale (dei leader di Azerbaigian, Armenia e Russia del 9 novembre 2020 ndr), per reprimere le provocazioni su larga scala nella regione economica del Karabakh, per il disarmo e il ritiro delle formazioni delle forze armate armene da nostri territori, nonché per neutralizzare le loro infrastrutture militari e per proteggere la popolazione civile”, nonché “per il ripristino dell’ordine dell’ordine costituzionale dell’Azerbaigian nella regione sono state lanciate, a livello locale, operazioni antiterrorismo”.

Nel comunicato il ministero della Difesa dell’Azerbaigian afferma che “le posizioni in prima linea e i punti di fuoco a lungo termine delle formazioni delle forze armate armene, così come le risorse di combattimento e le strutture militari, sono disabilitate dall’uso di armi ad alta precisione”. L’operazione, ha riferito lo stesso dicastero, è iniziata poche ore dopo la morte di quattro soldati e due civili a seguito dell’esplosione di mine nella regione. 

Almeno 5 persone sono state uccise negli attacchi dell’Azerbaigian contro la repubblica separatista del Nagorno-Karabakh. Lo fa sapere il ministero della Sanità, citato da Yerevan 24News. Il Ministero fa sapere che ci sono anche 80 feriti, di cui 15 sono civili. Tra loro anche donne, anziani e bambini. “Vi informiamo che i medici stanno effettuando tutti gli interventi possibili per salvare le vite dei feriti gravi”, si legge in una nota di Erevan.

La reazione di Mosca

Mosca si dice “allarmata” per l’escalation in Nagorno-Karabakh. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dalla Ria Novosti. L’invito ad Armenia ed Azerbagian è quello di “rispettare il cessate il fuoco”. Zakharova non esclude che nell’ambito dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite possa avere luogo un incontro trilaterale dei ministri degli Esteri della Federazione Russa, dell’Azerbaigian e dell’Armenia.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha escluso la possibilità di contatti tra il presidente russo, Vladimir Putin, e i leader di Azerbaigian e Armenia, Ilham Aliyev e Nikol Pashinyan sulla crisi nel Nagorno-Karabakh. Lo riporta la Tass. “Si sta concordando anche una comunicazione a livello superiore. Una volta raggiunto l’accordo definitivo vi informeremo immediatamente, anche sui possibili contatti al livello più alto”, ha spiegato Peskov rispondendo a una domanda sull’argomento in conferenza stampa. 

L’Armenia chiede l’intervento dell’Onu

L’Armenia ha chiesto ai Paesi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e alle forze di pace russe di adottare misure per fermare le ostilità dell’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh. Lo scrive Interfax, che cita il ministero armeno degli Esteri. “Chiediamo ai partner internazionali, ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e al contingente russo di mantenimento della pace di adottare misure chiare e inequivocabili per fermare l’aggressione dell’Azerbaigian”, ha affermato il dicastero di Erevan.

Tajani incontra omologo azero

“Alla luce delle tensioni in atto, a New York ho voluto incontrare il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov, sottolineando la necessità di dialogo e moderazione per trovare una soluzione diplomatica in Nagorno-Karabakh”. È quanto scrive in un post sul social X il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “L’Azerbaigian è un partner importante”, aggiunge Tajani, “lavoriamo insieme anche contro i trafficanti di esseri umani”. 

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