All’Eurogruppo di venerdì ci sarà punto sull’aggiornamento sullo stato di avanzamento della ratifica del trattato Mes. “Ovviamente si tratta principalmente di progressi in Italia, dove è in corso un processo parlamentare, il che è incoraggiante in quanto tale. Ci aspettiamo quindi che il ministro delle Finanze Giorgetti dia un breve aggiornamento su cosa sta succedendo in Italia e cosa aspettarci nei prossimi mesi su questo tema”. Lo ha detto un alto funzionario Ue in vista della riunione dell’Eurogruppo di venerdì a Santiago di Compostela. “Siamo molto ben consapevoli della sensibilità attorno a questo tema in Italia e ovviamente rispettiamo pienamente il processo parlamentare, ma speriamo in una conclusione positiva del processo il prima possibile”, ha aggiunto.
“Non so su quale base giuridica potrebbe accadere” che l’Italia esca dal Mes. “Non sono a conoscenza di alcun modo per farlo. Ancora una volta, questo non è il diritto dell’Ue, questo è un trattato internazionale. Quindi bisogna chiedere a un avvocato. Politicamente, probabilmente sarebbe l’ultima cosa che verrebbe mai in mente a qualcuno” ha detto la stessa fonte, rispondendo a una domanda sulla possibilità apparsa nelle scorse settimane sulla stampa che l’Italia esca dal Meccanismo europeo di stabilità dell’Eurozona.
Se l’Italia non firma il nuovo trattato del Mes, “il vecchio trattato continuerà ad applicarsi. Il backstop per il fondo di risoluzione unico non sarà in vigore. Gli accordi bilaterali del backstop (il paracadute in caso di choc economico, ndr) scadranno effettivamente, ma allo stesso tempo, il Fondo di risoluzione unico (Srf) raggiungerà la sua piena dimensione” ha dichiarato ancora l’alto funzionario. “Quindi il motivo principale di questi accordi bilaterali di sostegno (backstop) è stato quello di sostenere la potenza di fuoco del Fondo in tempi in cui è ancora in fase di costituzione. Questa costituzione del fondo sarà completata, quindi ci saranno più risorse disponibili rispetto ad ora, ma, ovviamente, il backstop non ci sarà. Quindi le risorse non saranno così grandi come sarebbero sotto il nuovo trattato”, ha spiegato.