Centinaia di tonnellate di carpe sono state trovate morte sulle rive del fiume Al-Ezz, nella provincia di Maysan, nel sud dell’Iraq. Il governo ha formato un comitato di inchiesta per capire le cause della morìa di pesci, che sono una importantissima fonte di reddito per le popolazioni locali. Basem Mohamed, direttore del dipartimento per l’ambiente di Maysan, ha dichiarato all’Associated Press che le morti potrebbero essere legate al calo dei livelli dell’acqua e della quantità di ossigeno nel fiume. La mancanza d’acqua, ha spiegato, “ha causato l’affollamento tra i pesci e gli organismi viventi presenti nel fiume e, di conseguenza, ha causato la diminuzione del livello di ossigeno nell’acqua”. La siccità e l’assenza di piogge negli ultimi anni hanno portato a un significativo abbassamento del livello dell’acqua nei fiumi Tigri ed Eufrate, oltre a una riduzione del livello dell’acqua che scorre dai vicini Iran e Turchia. L’inquinamento idrico è stato un problema importante in tutto l’Iraq negli ultimi mesi. Secondo le Nazioni Unite, l’Iraq è tra i cinque Paesi più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico e della desertificazione nel mondo, e 39esimo nella lista di coloro che soffrono di stress idrico.