La presidente del Consiglio alla Camera in vista del Consiglio europeo del 29-30 giugno: "La centrale di Zaporizhzhia non sia strumento di guerra"
Giorgia Meloni ha parlato anche del conflitto in Ucraina e di Mosca durante le comunicazioni alla Camera dei deputati in vista della riunione del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 29 e 30 giugno. Le vicende in Russia e il caso della brigata Wagner dimostrano “le difficoltà che sta attraversando il sistema di potere di Putin e contribuiscono a smontare la narrazione russa secondo cui in Ucraina stia andando tutto secondo i piani”, ha dichiarato la presidente del Consiglio che ha voluto poi sottolineare come uno degli aspetti che più l’hanno colpita della guerra in atto sia il rapimento dei bambini ucraini.
“La deportazione dei bambini” dall’Ucraina alla Russia, “da madre, è uno degli aspetti che più mi hanno segnato in questa guerra”, le parole di Meloni, altrettanto preoccupata della situazione in cui versa la centrale nucleare di Zaporizhzhia. “Dopo l’esplosione della diga di Kakhovka, siamo preoccupati che la centrale possa essere usata come strumento di guerra. È dovere di tutta la comunità internazionale vigilare perché una simile catastrofe non avvenga”, ha dichiarato la premier nell’Aula di Montecitorio.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata