Per il ministero della Difesa britannico è stata sfondata la prima linea di difesa dei russi

“In Ucraina sono in corso azioni di controffensiva e di difesa“. Volodymyr Zelensky ha scelto queste parole per confermare l’avvio dell’attesa controffensiva di Kiev. Lo ha fatto durante una conferenza stampa congiunta con il premier del Canada Justin Trudeau, giunto in visita a sorpresa nella capitale Ucraina per ribadire il suo sostegno, un giorno dopo che Vladimir Putin aveva dichiarato che l’offensiva Ucraina era iniziata. “Non parlerò nei dettagli”, ha specificato Zelensky, che ha però risposto a distanza alle dichiarazioni del presidente russo sul fatto che le forze ucraine starebbero “subendo perdite significative”. “Sono quotidianamente in contatto con i nostri comandanti delle varie direzioni. Tutti sono ora di umore positivo. Fatelo sapere a Putin“, ha rimarcato Zelensky.

 

Uk: “Sfondata prima linea di difesa”

Il ministero della Difesa britannico ha affermato che “in alcune aree le forze ucraine sono penetrate nella prima linea di difesa russa“, sottolineando tuttavia che in altre zone “i progressi ucraini sono stati più lenti”. Quanto alle performance russe, secondo gli 007 britannici “sono state contrastanti: alcune unità stanno probabilmente conducendo manovre di difesa, altre si sono ritirate con disordine, mentre aumentano le notizie di vittime russe a causa del ritiro attraverso campi minati“. Lo Stato maggiore ucraino ha parlato sabato di “pesanti battaglie”, con 34 scontri nella giornata precedente nell’est industriale del Paese: non ha fornito dettagli, ma ha detto che le forze russe si stavano “difendendo” e stavano lanciando attacchi aerei e di artiglieria nelle regioni meridionali ucraine di Kherson e Zaporizhzhia.

Nuovi aiuti dal Canada

Trudeau, primo leader straniero a visitare l’Ucraina dopo le devastanti inondazioni causate dal crollo della diga Kakhovka sul fiume Dnipro, ha offerto sostegno economico, militare e morale all’Ucraina: ha promesso 500 milioni di dollari canadesi in nuovi aiuti militari (oltre agli 8 miliardi di dollari canadesi che Ottawa ha già fornito dall’inizio della guerra nel febbraio 2022), ha annunciato che il Canada parteciperà agli sforzi internazionali per addestrare i piloti ucraini di caccia e ha garantito 10 milioni di dollari canadesi per l’assistenza umanitaria per la risposta alle inondazioni. Il crollo della diga è “una conseguenza diretta della guerra della Russia”, ha detto Trudeau, senza però attribuire direttamente a Mosca la responsabilità dell’accaduto.

 

 

Zaporizhzhia, in arresto anche l’ultimo reattore

Nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, l’agenzia nucleare Ucraina Energoatom, i cui dipendenti lavorano ancora nell’impianto anche se è controllato dai russi, ha annunciato di aver messo in arresto a freddo anche il sesto e ultimo reattore, sia a seguito del crollo della diga Kakhovka, con la conseguente drastica riduzione dei livelli d’acqua nel serbatoio utilizzato per raffreddare l’impianto nucleare, sia a causa dei bombardamenti nei pressi del sito che hanno danneggiato le linee che collegano l’impianto al sistema energetico ucraino. Cinque dei 6 reattori della centrale erano già in stato di arresto a freddo, un processo in cui tutte le barre di controllo vengono inserite nel nocciolo del reattore per fermare la reazione di fissione nucleare e la generazione di calore e pressione. Energoatom venerdì ha fatto sapere che non c’è “alcuna minaccia diretta” per l’impianto di Zaporizhzhia a causa della rottura della diga. Dopo il suo collasso la crisi umanitaria in Ucraina è però “estremamente peggiorata”, ha detto il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e le emergenze, Martin Griffiths. Sul fronte diplomatico, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha fatto sapere di voler parlare “presto” di nuovo con Vladimir Putin, sottolineando che la precondizione per una “pace equa” è che la Russia ritiri le sue truppe. Dal Cremlino, però, il portavoce Dmitry Peskov ha replicato che al momento Putin non ha in programma tale colloquio.”No, non ancora”, ha risposto quando gli è stato chiesto se ci sia stata una richiesta da parte tedesca e se sia previsto un contatto telefonico.

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