Le testimonianze dei cittadini di Baghdad
(LaPresse) Vent’anni dopo l’invasione dell’Iraq da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, Baghdad è una città molto diversa. Le ondate di violenza settaria e di attentati dinamitardi che tormentavano la capitale irachena fino a pochi anni fa sono quasi scomparse. Ora la metropoli sta via via rifiorendo e la vita dei cittadini si svolge apparentemente in maniera serena con gite in barca, cene al ristorante e gente che fa barbecue nei numerosi parchi verdi della città. “Dopo la caduta del regime pensavamo che l’Iraq si fosse sbarazzato del tiranno Saddam Hussein, e che saremmo stati in condizioni migliori. Ma è stata una tragedia dopo l’altra. Saddam non c’è più, ma abbiamo altri 20 o anche 1.000 Saddam”, racconta Hussein Ali, un giovane autista di tuktuk. Gli fa eco Hussein Jaafar, venditore ambulante secondo cui ciò che è accaduto dopo l’invasione americana “è stato molto diverso da quello che sognavamo, pensavamo di muoverci verso una situazione migliore ma invece è successo il contrario”, ha detto l’uomo.
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