Ieri lo scoop del Nyt che accusava un gruppo filo-ucraino
L’Ucraina non ha “nulla a che fare” con il sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oelskii Reznikov al suo arrivo a Stoccolma per il consiglio informale dei ministri della Difesa. “Questa storia è strana, e non ha nulla a che fare con noi”, ha affermato Reznikov. “Penso che le indagini delle autorità ufficiali descriveranno tutti i dettagli. Potrebbe sembrare quasi un complimento per le nostre forze speciali… ma non è opera nostra”, ha aggiunto.
“Ovviamente gli autori dell’attacco vogliono distogliere l’attenzione. Questo è un chiaro scoop coordinato”, ha detto invece il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando le indiscrezioni del New York Times e di alcuni media tedeschi in merito alle indagini sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream che porterebbero a un gruppo filo-ucraino come responsabile delle esplosioni. Peskov ha definito la vicenda “strana”.”Sembra un crimine mostruoso”, ha aggiunto. Il portavoce del Cremlino ha quindi chiesto che sulla questione venga svolta un’inchiesta “chiara e tempestiva con tutti coloro i quali possono aiutare a far luce” su quanto accaduto. Peskov ha poi ribadito la necessità che anche la Russia sia coinvolta nelle indagini, aggiungendo che Mosca ha ricevuto indicazioni in questo senso pochi giorni fa da Danimarca e Svezia.
Stoltenberg: “Non è ancora chiaro chi dietro sabotaggio”
Sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha affermato: “Quello che sappiamo è che c’è stato un attacco contro i gasdotti Nord Stream, ma non siamo stati in grado di determinare chi vi è dietro”. “Ci sono indagini nazionali in corso”, ha aggiunto Stoltenberg parlando a margine del consiglio informale dei ministri della Difesa a Stoccolma, “penso sia giusto aspettare che siano finalizzate prima di dire qualcosa di più su chi vi è dietro”.
Eon: “Riparazione possibile ma situazione da chiarire”
L’azienda energetica Eon ritiene di poter essere in grado di intervenire nei lavori di riparazione del gasdotto Nord Stream, ma prima “ci sono molte questioni da chiarire”. “Riparare le linee sarebbe impegnativo e richiederebbe il chiarimento di molte questioni: tecniche, commerciali e legali. Eon presume che una potenziale decisione a favore o contro il ripristino della funzionalità di Nord Stream 1 sarà presa dal Comitato degli azionisti di Nord Stream AG”, ha detto un portavoce di Eon al Rheinische Post. La società operativa Nord Stream AG non ha ancora presentato una proposta a favore o contro il ripristino della funzionalità dei gasdotti agli azionisti per una decisione, ha aggiunto il portavoce. La società continua a indagare e analizzare la situazione dei danni. Eon detiene una partecipazione del 15,5% in Nord Stream. L’azionista di maggioranza è la società statale russa Gazprom.
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