Intervista della vice segretaria di Stato americana, Victoria Nuland all'agenzia di stampa russa Tass
“Il mio presidente (Joe Biden ndr.) è stato molto chiaro: non cerchiamo un conflitto con la Russia. Vogliamo che la Russia lasci l’Ucraina“. Lo ha detto la vice segretaria di Stato Usa, Victoria Nuland, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Tass, di cui riferisce la stessa Tass sul suo sito.
Gli Stati Uniti sono pronti a riprendere i negoziati con la Russia sul trattato New Start “anche domani” ha sottolineato la vice segretaria di Stato Usa. “Gli Stati Uniti e la Russia hanno una grande responsabilità nei confronti del mondo intero per il mantenimento della sicurezza degli arsenali nucleari. E noi dobbiamo fare il nostro lavoro” le parole di Nuland.
Gli Stati Uniti sono pronti a negoziare sull’Ucraina solo sulla base della formula di pace in 10 punti presentata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proseguito Victoria Nuland nell’intervista all’agenzia di stampa russa Tass. “La parte ucraina ha proposto un piano di pace in 10 punti. La Russia non ha reagito in alcun modo a questo piano. Se i colloqui di pace iniziassero sulla base della formula di pace giusta proposta dagli ucraini, ovviamente la sosterremmo”, ha detto Nuland rispondendo a una domanda se gli Stati Uniti sono pronti a negoziare sull’Ucraina.
Tass aggiunge che Nuland “non ha risposto alla domanda se Washington abbia sentito le dichiarazioni della Russia sulla possibilità di negoziati se gli Stati Uniti smettessero di fornire armi e Kiev smettesse di bombardare città russe”. “Quello che stiamo dicendo, e quello che Biden ha detto in Polonia, è che se la Russia smette di combattere, la guerra finirà. E se l’Ucraina smette di combattere, l’Ucraina finirà”, ha concluso la vice segretaria di Stato americana.
Biden: “La Russia non vincerà mai”
“Ripeto oggi quello che ho detto un anno fa quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore per la libertà di un popolo. La brutalità non macinerà mai la volontà dei liberi e l’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia. Mai”. Lo ha scritto su Twitter il presidente americano, Joe Biden. “Oggi, un anno dopo l’inizio delle bombe, l’Ucraina è ancora indipendente e libera”, aggiunge.
I’ll repeat today what I said one year ago as Russia invaded Ukraine.
A dictator bent on rebuilding an empire will never erase the people’s love of liberty.
Brutality will never grind down the will of the free.
And Ukraine will never be a victory for Russia. Never.
— President Biden (@POTUS) February 24, 2023
Medvedev: “Vinceremo, poi negoziati difficili”
“La vittoria sarà raggiunta. Tutti noi vogliamo che sia il più presto possibile. E quel giorno arriverà. Riprenderemo i nostri territori e proteggeremo la nostra gente, che ha sofferto durante gli anni del genocidio e dei bombardamenti. E poi? Poi ci saranno i negoziati, che sono certo saranno difficili e snervanti. Innanzitutto perché i negoziatori formali da parte del nostro avversario sono alcuni, ma i leader effettivi sono molto diversi”. È questo lo scenario prospettato in un post su Telegram dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vice presidente del consiglio di sicurezza nazionale russo. “Emergerà un qualche tipo di accordo. Naturalmente, senza accordi fondamentali sui confini reali o su un nuovo patto di Helsinki per garantire la sicurezza in Europa. Solo una sorta di accordo”, prosegue Medvedev, aggiungendo che bisogna “allontanare il più possibile i confini delle minacce al nostro Paese, anche se si tratta dei confini della Polonia” affinché “il mondo possa ritrovare la tanto attesa tranquillità”.
Medvedev, dunque, ritiene che Mosca dovrebbe conquistare la quantità più grande possibile di territorio ucraino per garantire una pace stabile e che, se la Russia non riuscirà a sconfiggere completamente l’Ucraina, un eventuale accordo di pace sarà instabile e porrà le basi per un nuovo scoppio delle ostilità in futuro. Medvedev ha accusato gli Stati Uniti di voler prendere il sopravvento nei futuri colloqui di pace, con l’obiettivo di “indebolire il più possibile la Russia” e ha sostenuto appunto che la Russia dovrebbe “spingere le minacce… il più lontano possibile, anche se fosse il confine della Polonia”. Medvedev è stato presidente russo dal 2008 al 2012, quando Vladimir Putin ha dovuto passare al ruolo di primo ministro a causa dei limiti di mandato.
Lavrov disse “consiglieri Putin Ivan terribile e Pietro il grande”
Vladimir Putin “ha tre consiglieri: Ivan il Terribile. Pietro il Grande. E Caterina la Grande”. È quanto disse il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, dopo l’annuncio dell’invasione russa dell’Ucraina un anno fa, secondo una ricostruzione pubblicata dal Financial Times (FT). Il giornale riferisce che Putin pianificò l’invasione dopo consultazioni con una cerchia molto ristretta di persone e anche Lavrov ne era all’oscuro e fu colto di sorpresa quando Putin gli annunciò la sua decisione poco prima dell’invasione, con una telefonata verso l’1 di notte del 24 febbraio del 2022. Dopo l’annuncio di Putin in televisione ci fu una riunione di oligarchi al Cremlino e, secondo il FT, mentre aspettavano uno di loro vide uscire Lavrov da un’altra riunione e gli chiese come Putin avesse potuto pianificare un’invasione di tale portata in una cerchia così ristretta. Fu a quel punto che Lavrov rispose, secondo il giornale, che Putin ha tre consiglieri, cioè appunto Ivan il Terribile. Pietro il Grande. E Caterina la Grande.
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