Medioriente, palestinese ucciso in raid esercito israeliano

Medioriente, palestinese ucciso in raid esercito israeliano
Israeli forces raid Aqbat Jabr camp, southwest of the city of Jericho on Saturday, Feb. 4, 2023, during a search for the Palestinian suspects behind a shooting attack at a restaurant in a nearby settlement last week. The army said it surrounded several residences that Palestinians were using to hide out and plan future attacks and ultimately arrested several suspects who surrendered. During the raid, the army said Palestinian protesters shot at Israeli security forces, who responded with live fire. The Palestinian Health Ministry said six people were wounded, two seriously. (AP Photo/ Majdi Mohammed)

Il 17enne è morto dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa

Un ragazzo palestinese di 17 anni, Mahmoud Al-Aydi, anni è stato ucciso durante un raid dell’esercito israeliano nel campo profughi di Faraa nel nord della Cisgiordania. Lo hanno diciarato alcuni funzionari palestinesi. Il ragazzo è morto dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa. L’esercito israeliano ha affermato di aver effettuato incursioni in tutta la Cisgiordania occupata durante la notte e che durante un’operazione nel campo profughi di Faraa, una persona si è avvicinata alle truppe con un ordigno esplosivo. L’esercito le ha sparato. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, i residenti locali si sono scontrati con i soldati israeliani, che hanno aperto il fuoco contro di loro. 

Avv. Angeletti: “Udienze estradizione potrebbero slittare all’infinito” 

“Non esiste un termine entro il quale la Corte di Islamabad deve pronunciarsi, queste udienze per decidere dell’estradizione di Shabbar Abbas potrebbero andare avanti all’infinito, come è già successo altre volte”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Riziero Angeletti, che con Ucoii è parte civile nel processo per la morte di Abbas.”Il Pakistan potrebbe anche decidere di ‘trattenere’ Shabbar Abbas e giudicarlo là – sottolinea – Dopotutto è un tipo di reato riconosciuto anche in Pakistan, nonostante le pene siano diverse”. “In Italia c’è l’ergastolo, là una pena di molto inferiore, 3 o 4 anni al massimo”, aggiunge.Per Angeletti, “c’è un disegno nascosto” e spiega che “sono strane le circostanze in cui è stato ritrovato il cadavere della ragazza”. “Le dichiarazioni di Danish, lo zio, non incriminano nessuno, servono, nel caso, ad avere uno sconto di pena – evidenzia – Il padre è ‘fermo’ in Pakistan, la madre è scomparsa. È tutto molto strano, non correi ci fossero accordi sottobanco”. 

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