Continua la tensione nel Paese dopo che il presidente Pedro Castillo è stato arrestato

Decine di persone hanno marciato verso il quartier generale della polizia antiterrorismo nella capitale del Perù, Lima, sabato, chiedendo il rilascio degli studenti e dei manifestanti arrestati nell’Università Nazionale di San Marcos all’inizio della giornata. L’ondata di proteste continua in Perù, mentre il Paese andino sprofonda nell’instabilità e nei disordini politici. I manifestanti chiedono nuove elezioni generali, le dimissioni della presidente Dina Boluarte e dei membri del Parlamento. Le proteste, che fino a poco tempo fa si erano concentrate nel sud del Paese, sono iniziate il mese scorso poco dopo che il presidente Pedro Castillo, il primo leader del Perù con un background rurale andino, è stato messo sotto impeachment e imprigionato dopo aver tentato di sciogliere il Congresso. Più di 55 persone sono morte nei disordini che ne sono seguiti. I manifestanti chiedono le dimissioni di Boluarte, l’ex vicepresidente entrato in carica il 7 dicembre per sostituire Castillo. Chiedono inoltre lo scioglimento del Congresso e lo svolgimento di nuove elezioni. Castillo è attualmente detenuto con l’accusa di ribellione. Il popolare sito turistico Machu Picchu è stato chiuso.

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