Si tratta delle ultime esecuzioni volte a fermare le proteste nazionali che stanno sfidando la teocrazia del Paese

L’Iran ha dichiarato di aver giustiziato due uomini condannati per la presunta uccisione di un volontario paramilitare durante una manifestazione. Si tratta delle ultime esecuzioni volte a fermare le proteste nazionali che stanno sfidando la teocrazia del Paese. La magistratura iraniana ha identificato i giustiziati come Mohammad Karami e Mohammad Hosseini, facendo diventare quattro le persone giustiziate dall’inizio delle manifestazioni di settembre per la morte di Mahsa Amini.

L’agenzia di stampa Mizan ha dichiarato che i due uomini sono stati condannati per aver ucciso Ruhollah Ajamian, un membro della forza Basij volontaria della Guardia Rivoluzionaria iraniana, nella città di Karaj, fuori Teheran, il 3 novembre. I Basij si sono dispiegati nelle principali città, attaccando e detenendo i manifestanti, che in molti casi hanno reagito. Non è stato immediatamente chiaro quale tribunale abbia esaminato i casi dei due uomini. Tuttavia, i tribunali rivoluzionari iraniani a porte chiuse, criticati a livello internazionale, hanno emesso due delle condanne a morte.

Khamenei sostituisce capo della polizia

La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha nominato un nuovo capo della polizia della linea dura, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale IRNA. Il generale Ahmad Reza Radan ha sostituito l’uscente generale Hossein Ashtari dopo la fine del suo mandato di otto anni.

Metsola: “Chiesta reazione più forte a Europa e al mondo”

Oggi ho chiesto una reazione europea e globale più forte al regime in Iran. Un regime che giustizia i cittadini che chiedono rispetto per le donne, la vita e la libertà. Un regime che fornisce droni usati per uccidere gli ucraini. Un regime che il mondo deve ritenere responsabile”. Lo ha scritto su twitter la presidente del parlamento Ue, Roberta Metsola.

Ue sconvolta da ultime esecuzioni

L’Unione Europa è “sconvolta dall’esecuzione di Mohammad Mehdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini arrestati e condannati a morte in relazione alle proteste in corso in Iran”. E’ quanto si legge in una nota di Bruxelles. L’Unione europea “invita ancora una volta le autorità iraniane a porre immediatamente fine alla pratica fortemente condannabile di imporre ed eseguire condanne a morte nei confronti dei manifestanti”, si legge ancora. Inoltre l’Ue chiede alle autorità di Teheran di ” annullare senza indugio le recenti condanne a morte già pronunciate nel contesto delle proteste in corso e a garantire un giusto processo a tutti i detenuti.

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