Anche il vicepremier Tajani difende l'Unione europea: "Non confondere le mele marce con l'istituzione, colpire corrotti per difenderle"

Non si fermano le polemiche sullo scandalo delle presunte tangenti che ha travolto alcuni esponenti dell’Eurocamera, tra cui la ormai ex vicepresidente Eva Kaili e l’ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri. Il presidente francese Emmanuel Macron però avverte: “Non dobbiamo” solo gettare su” tutte le istituzioni “una sorta di sospetto generalizzato”. Il presidente ne ha parlato in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo parlando del cosiddetto ‘Qatar-gate’. Macron ha voluto sottolineare “la serietà con cui la presidente Roberta Metsola ha affrontato questo argomento fin dall’inizio, la determinazione che ha dimostrato”.

Tajani: “Non confondere mele marce con istituzioni”

Anche il vicepremier italiano Antonio Tajani difende le istituzioni: “Non bisogna confondere le mele marce con l’istituzione. Il Parlamento europeo è un’istituzione democratica, i deputati sono eletti dai cittadini. Se poi ci sono degli imbroglioni e dei corrotti è giusto che paghino. Trasparenza, ma la responsabilità penale è personale”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato su ‘Radio anch’io’. La responsabilità penale “è delle singole persone” e “non dell’istituzione”. L’istituzione “non è corrotta” ma “ci sono dei corrotti e questo significa che queste persone devono essere processate”.

“Non si può dire che il Parlamento europeo sia corrotto perché faremmo un danno alle istituzioni e un regalo ai populisti. Distruggere le istituzioni è sempre un errore. Per difendere le istituzioni bisogna colpire i corrotti: bene fa la presidente Metsola a seguire la linea dura, a rafforzare i controlli anche sulle lobby”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato su ‘Radio anch’io’. “A me – aggiunge – in tanti anni di Parlamento europeo nessuno è mai venuto ad offrire soldi, nessuno ha mai cercato di corrompermi”.

Tajani non crede che “sia un fenomeno italiano, c’è il vicepresidente del Parlamento che non è italiana. La corruzione riguarda tutti quanti. Se ci sono italiani corrotti è giusto che la magistratura li persegua e che vengano puniti. La corruzione riguarda tutti gli esseri umani, ci sono scandali in tutto il mondo”, ha concluso il titolare della Farnesina insistendo sul fatto che i colpevoli vadano puniti “soprattutto se si tratta di persone che hanno avuto la fiducia dei cittadini, se hanno avuto dei soldi per votare in una maniera piuttosto che un’altra. Giustamente vanno sanzionati”.

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