L'intervista del diplomatico a Tribuna economica

“Le relazioni italo-giordane non possono che definirsi pro­spere e solide” e la sentita amici­zia dalle antiche origini “viene coltivata da rispetto reciproco, volontà di collaborazione e la profonda fiducia”. Lo dice in un’intervista a Tribuna economica Luciano Pezzotti, Ambasciatore italiano ad Amman. “Nell’ultimo ventennio il Re­gno Hashemita ha compiuto con­siderevoli progressi in termini di stabilità e competitività econo­mica globale, vantando un’eco­nomia orientata al mercato che può contare su risorse umane qualificate e importanti strutture logistiche. Sul sistema economi­co gravano certo sia fattori eso­geni, quali le prolungate crisi re­gionali con il continuo afflusso di rifugiati dai Paesi confinanti, principalmente siriani, e la limi­tata disponibilità di risorse natu­rali – spiega Ma nonostante queste ardue sfide, aggravate dall’impatto del­la pandemia prima e poi dell’in­vasione russa dell’Ucraina sulla sicurezza alimentare e sull’ener­gia, la Giordania si affaccia sul panorama internazionale con una discreta salute economica e un sistema bancario e finanziario solido”. Data la sua posizione strate­gica nel cuore del Medio Orien­te, “la Giordania punta oggi più che mai a proporsi come hub lo­gistico regionale. Da un lato sfruttando la sua collocazione geografica tra Europa, Levante e area del Golfo, cui aggiunge una rete infrastrutturale e logistica di buon livello già in piedi; dall’al­tro, vista l’appetibilità per la sta­bilità sistemica che, in un’area Ammansovente travagliata, il Regno Ha­shemita è in grado di garantire”.

Dal punto di vista economico l’Italia è uno dei maggiori part­ner della Giordania, ottavo forni­tore complessivo e secondo in ambito Ue. Gli incoraggianti dati del primo semestre del 2022 con­fermano una bilancia bilaterale tradizionalmente a favore del no­stro Paese, con un aumento del nostro export verso il Regno di circa l’11% – aggiunge Pezzotti – Importante anche la dimensione culturale, che si ca­ratterizza per un numero crescen­te di studenti della lingua italiana (attualmente attorno alle già rag­guardevoli 3mila unità), per le 10 missioni archeologiche attive sul terreno grazie a finanziamenti italiani, e che si continuerà ad ar­ricchire grazie all’imminente apertura di un Istituto Italiano di Cultura ad Amman, prevista per quest’anno.e già eccellenti relazioni tra Italia e Giordania si stanno già progressivamente intensificando. Non a caso, nel maggio del 2021 è stato sottoscritto un Accordo bilaterale di cooperazione della durata triennale per il valore complessivo di 235 milioni di euro cui primo intento è quello di rispondere alle necessità del Pae­se, dalla sanità all’educazione e all’agricoltura. E a tal proposito, tengo a sottolineare l’importanza del contributo italiano (52 milio­ni di euro) al grande progetto in­frastrutturale che prevede la co­struzione di un impianto di desa­linizzazione e di condotte per il successivo trasporto delle risorse idriche così ottenute sulla tratta Aqaba-Amman, in un Paese tra i più aridi al mondo. Dobbiamo, quindi, sicura­mente proseguire nella rotta trac­ciata, incoraggiando le relazioni commerciali e gli investimenti italiani nel Paese”.

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