La Commissione propone testo di 20 punti. Soddisfatto il ministro Piantedosi: "Al centro flussi migratori nella prospettiva auspicata dal Governo"

In vista del Consiglio straordinario Giustizia e affari interni del 25 novembre 2022, la Commissione europea ha presentato un piano d’azione dell’Ue sul Mediterraneo centrale. Pur sottolineando che le soluzioni strutturali potranno essere trovate solo attraverso un accordo sull’intera serie di riforme in materia di asilo e migrazione attualmente in fase di negoziazione, la Commissione propone una serie di misure operative per affrontare le sfide immediate e in corso lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale. Il piano d’azione propone una serie di 20 misure articolate attorno a tre pilastri che saranno portate avanti dall’Ue e dai suoi Stati membri. Sono concepiti per ridurre la migrazione irregolare e non sicura, fornire soluzioni alle sfide emergenti nel settore della ricerca e soccorso e rafforzare la solidarietà bilanciata dalla responsabilità tra gli Stati membri.

“Oggi il focus è sul Mediterraneo centrale: gli ultimi ultimi avvenimenti confermano che questa situazione non è sostenibile. Questa rotta continua ad essere quella con il maggior numero di arrivi irregolari. Ma anche una delle rotte più pericolose: 90.000 arrivi quest’anno, con un aumento di oltre il 50% rispetto allo scorso anno”, ha detto la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, presentando il piano e ricordando però che “l’obbligo legale di soccorrere e di garantire la sicurezza della vita in mare è chiaro, a prescindere dalle circostanze che portano le persone a trovarsi in una situazione di disagio. Salvare vite è sempre il primo obbligo, ma qui ci sono molte sfide. La situazione odierna delle navi private che operano in mare è uno scenario che manca ancora di sufficiente chiarezza“.”Questa sfida attuale non era stata presa in considerazione quando il diritto marittimo è stato concordato per la prima volta, è necessaria una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, gli Stati di bandiera e gli Stati costieri e altri attori pertinenti”, ha precisato Johansson.

“Non possiamo gestire la migrazione caso per caso, barca per barca. Le soluzioni strutturali possono essere trovate solo attraverso l’adozione del nostro Patto Ue”, ha scritto su Twitter il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas. 

Piantedosi: “Bene piano, è in direzione auspici Italia”

“Sono soddisfatto per i contenuti del ‘Piano di azione per il Mediterraneo centrale’, il documento preparatorio reso noto oggi dalla Commissione europea in vista del Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno convocato per il prossimo 25 novembre a Bruxelles”. Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che aggiunge: “Il testo mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal Governo italiano”.

“In particolare – continua Piantedosi – mi riferisco alla condivisione dell’esigenza di una più intensa cooperazione con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori, anche attraverso la realizzazione di specifici programmi europei di investimenti su quei territori. Molto significativo il riferimento a una implementazione del meccanismo di solidarietà adottato nel giugno scorso, in considerazione del fatto che la sua applicazione concreta, fino ad oggi, ha dato per l’Italia risultati assolutamente insufficienti. Altrettanto importante l’aspetto relativo a un maggiore coordinamento delle attività di ricerca e soccorso nelle aree SAR, che prevede, come da tempo richiesto dall’Italia, un ruolo anche per gli Stati di bandiera”.“Sono convinto – ha concluso Piantedosi – che si tratti di una valida traccia di lavoro comune ed opereremo già a partire dalla riunione di venerdì prossimo per ogni ulteriore arricchimento del piano di azione europeo”

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