L'intesa raggiunta tre mesi fa con l'Ucraina era stata sospesa dopo l'attacco alle navi russe nel Mar Nero

Mosca si riserva il diritto di ritirarsi dall’accordo sul grano nel caso in cui Kiev dovesse infrangere la promessa di non utilizzare il corridoio umanitario per scopi militari. Questa la minaccia del presidente russo Vladimir Putin. “Ho dato istruzioni al ministero della Difesa di riprendere la nostra piena partecipazione a questo lavoro. Allo stesso tempo, la Russia si riserva il diritto di recedere da questi accordi se queste garanzie sono violate dall’Ucraina”, ha sottolineato Putin in una riunione operativa con il Consiglio di sicurezza, come riporta l’agenzia Tass.

Ucraina Russia, contrabbando gestita dalla Russia che trasportava il grano ucraino

Parole che arrivano a poche ore di distanza dall’annuncio di Mosca che tramite il ministero della Difesa russo ha confermato la ripresa dell’accordo sull’export del grano: l’Ucraina ha fornito le “necessarie garanzie scritte per non utilizzare il corridoio del grano nel Mar Nero per operazioni di combattimento contro la Russia“, ha fatto sapere il ministero della Difesa del Cremlino chiarendo che le rassicurazioni sono state ottenute “attraverso la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite”.

Il ministro della Difesa russo ha comunicato al suo omologo turco che Mosca ha accettato di tornare a un accordo mediato tra Turchia e Nazioni Unite per consentire la spedizione di milioni di tonnellate di grano ucraino attraverso il Mar Nero. Erdogan aveva in precedenza riferito che il corridoio sarebbe “continuato come prima” a partire da mercoledì. Il presidente turco ha aggiunto che l’accordo darà la priorità alle spedizioni verso le nazioni africane, tra cui Somalia, Gibuti e Sudan, in linea con le preoccupazioni della Russia secondo cui la maggior parte del grano sarebbe finito nelle nazioni più ricche. Nella notte il presidente ucraino Zelensky aveva chiesto una maggiore protezione per il corridoio.

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