Un rapporto letto da Xi durante la sessione di apertura aveva mostrato la determinazione del governo a rimanere sulla strada intrapresa, di fronte alle sfide nazionali e internazionali

Il Partito Comunista Cinese ha approvato un emendamento al suo statuto che potrebbe rafforzare ulteriormente la statura di Xi Jinping come leader della Cina. Il testo dell’emendamento menziona ripetutamente Xi e i suoi risultati nel rafforzamento dell’esercito, dell’economia e dell’autorità del partito.

La decisione è arrivata alla sessione di chiusura del XX Congresso del partito, durato una settimana, che fissa l’agenda nazionale per i prossimi cinque anni. Xi, in alcune brevi osservazioni conclusive del meeting, ha affermato che l’emendamento “stabilisce requisiti chiari per sostenere e rafforzare la leadership generale del partito”.

Xi dovrebbe dunque mantenere il primo posto nell’organigramma del partito quando domenica verrà svelata la composizione della nuova leadership. I circa 2.000 delegati hanno anche eletto formalmente il nuovo Comitato Centrale di 205 membri, che governerà il partito per i prossimi cinque anni.

Un rapporto letto da Xi durante la sessione di apertura aveva mostrato la determinazione del governo a rimanere sulla strada intrapresa, di fronte alle sfide nazionali e internazionali.

Fuori il premier Li Keqiang

Il premier cinese Li Keqiang, numero due della nazione e forte sostenitore delle riforme economiche, è tra quattro dei sette membri che non saranno riconfermati nel Comitato permanente del Politburo. I quattro componenti non sono infatti presenti nella lista dei 205 membri del nuovo Comitato Centrale del partito, e dunque non potranno di conseguenza far parte del Comitato permanente.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: