Manifestazione a Budapest per salari e mancanza di libertà

(LaPresse) Migliaia di insegnanti e studenti ungheresi hanno manifestato a Budapest, in Ungheria, contro il governo di Viktor Orbán. I docenti e i loro sostenitori hanno formato una catena umana attraverso il centro della capitale ungherese fino al Danubio. Stanno protestando contro i bassi salari, le richieste curriculari sempre più pesanti per gli studenti, le cattive condizioni e la mancanza di libertà di pianificazione delle lezioni. Il processo di centralizzazione nel sistema educativo ungherese significa che i curricula, i libri di testo e il processo decisionale sono tutti controllati da un organismo centrale formato nel 2012 dal governo nazionalista ungherese. Gli insegnanti delle scuole pubbliche si lamentano da anni di salari bassi e carichi di lavoro elevati che sono serviti a dissuadere potenziali nuovi insegnanti dall’entrare nella professione, creando una grave carenza di educatori e un crescente malcontento. La base retributiva per gli insegnanti in Ungheria non cambia dal 2014, risultando identica in salari netti per gli insegnanti principianti e molti esperti a partire da 207.000 fiorini (circa 400 euro) al mese. A seguito di una serie di colloqui senza successo con il governo sull’aumento dei salari e sulla riduzione dell’orario di lavoro, i sindacati hanno invitato gli insegnanti a fare una serie di scioperi e interruzioni del lavoro. Da quando il governo ungherese ha inasprito le leggi sullo sciopero a maggio, limitando le condizioni in cui gli insegnanti possono scioperare legalmente, il sindacato incoraggia anche gli educatori a prendere in considerazione atti di disobbedienza civile e ha chiesto il ripristino del diritto di sciopero.

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