I combattenti ucraini sono stati liberati nell'ambito di uno scambio di prigionieri con la Russia
I comandanti del reggimento Azov hanno riabbracciato mogli e figlie. I combattenti ucraini rimasero asserragliati due mesi nell’acciaieria Azovstal a Mariupol, prima di arrendersi ai russi. Poi con la mediazione di Arabia Saudita e Turchia sono stati liberati nell’ambito di uno scambio di prigionieri con la Russia che prevedeva il rilascio di 215 ucraini in cambio dei 55 militari di Mosca e dell’oligarca ucraino filo-Putin Viktor Medvedchuk. I loro familiari sono stati portati nell’ospedale in Turchia dove vengono sottoposti a cure dopo i mesi di prigionia, per un incontro emozionante alla quale ha partecipato anche la first lady ucraina Olena Zelenska che li ha premiati con la medaglia di “Eroe dell’Ucraina”. Tra loro anche il comandante Denys Prokopenko.
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