Nel nuovo pacchetto il price cap al petrolio russo e nuove limitazioni al commercio

“La scorsa settimana la Russia ha intensificato l’invasione dell’Ucraina a un nuovo livello. I falsi referendum organizzati nei territori occupati dalla Russia sono un tentativo illegale del Cremlino di cambiare i confini internazionali con la forza. La mobilitazione e la minaccia di Putin di usare armi nucleari sono ulteriori passi sulla via dell’escalation. Non accettiamo il referendum farsa e qualsiasi tipo di annessione in Ucraina e siamo determinati a far pagare al Cremlino questa ulteriore escalation”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa a Palazzo Berlaymont.

 

Nell’occasione la presidente della Commissione ha presentato il nuovo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia, a partire dal price cap nei confronti del petrolio: “Il G7 ha concordato in linea di principio di introdurre un tetto massimo di prezzo sul petrolio russo per i paesi terzi. Questo tetto massimo del prezzo del petrolio aiuterà da un lato a ridurre i ricavi della Russia e dall’altro manterrà stabile il mercato globale dell’energia. Quindi oggi, in questo pacchetto qui, stiamo gettando le basi legali per questo tetto massimo del prezzo del petrolio. La Russia sta utilizzando i profitti della vendita di combustibili fossili per finanziare la sua guerra. Ricorderete che abbiamo già concordato di vietare il petrolio greggio russo marittimo nell’Unione europea a partire dal 5 dicembre, ma sappiamo anche che alcuni paesi in via di sviluppo hanno ancora bisogno di alcune forniture di petrolio russo, seppure a prezzi bassi”. 

La seconda parte delle sanzioni è costituita da restrizioni nei confronti del commercio, tra cui nuovi divieti all’importazione di prodotti russi volti a isolare ulteriormente Mosca. “Ciò manterrà i prodotti russi fuori dal mercato europeo e priverà la Russia di ulteriori 7 miliardi di euro di ricavi. Proponiamo inoltre di estendere l’elenco dei prodotti che non possono più essere esportati in Russia”, ha dichiarato von der Leyen. Tra questi, componenti elettronici e sostanze chimiche specifiche: “Questi nuovi divieti all’esportazione indeboliranno ulteriormente la base economica della Russia e indeboliranno la sua capacità di modernizzazione”. Sono presenti inoltre ulteriori divieti alla fornitura di servizi dall’Europa a Mosca e il divieto per i cittadini dell’Ue di sedere negli organi di governo delle imprese statali russe.  Sono infine state proposte misure per evitare l’elusione delle sanzioni. 

 

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