La Commissione ha proposto anche una sospensione "del 65% degli impegni per tre programmi operativi nell'ambito della politica di coesione"

“Abbiamo avuto un’ottima discussione e preso una decisione unanime” sulla procedura del meccanismo dello stato di diritto. “Questo è il primo caso che mira a proteggere le caratteristiche del diritto che compromettono l’uso dei fondi dell’Ue”. Lo ha annunciato il commissario Ue, Johannes Hahn, nella conferenza stampa al termine del Collegio dei commissari sul taglio dei fondi all’Ungheria di Orban. “La Commissione propone misure per la tutela dei consumatori del bilancio dell’Unione contro le violazioni dei principi dello stato di diritto. Questo caso è iniziato quando la Commissione ha notificato all’Ungheria nell’aprile di quest’anno le nostre preoccupazioni relative alle violazioni dei principi di legge e stato di diritto”. Emergono “insufficienze del settore pubblico nell’affrontare il conflitto di interessi e preoccupazioni relative alla fiducia nell’interesse pubblico”, ha spiegato.

La Commissione europea propone “una sospensione del 65% degli impegni per tre programmi operativi nell’ambito della politica di coesione” e un “divieto di assumere impegni legali con i fondi di interesse pubblico per programmi attuati in gestione diretta e indiretta”. E’ quanto ha deciso l’esecutivo comunitario in merito all’applicazione del meccanismo sulle condizionalità dello stato di diritto verso l’Ungheria. Si tratta di 7,5 miliardi, un terzo di tutti i fondi per la coesione destinati a Budapest. “Questa fase – spiega la Commissione in una nota – si basa su un intenso dialogo tra la Commissione e le autorità ungheresi nei mesi scorsi, che ha portato l’Ungheria a proporre una serie di misure correttive per affrontare le preoccupazioni individuate dalla Commissione quando il processo è stato avviato formalmente il 27 aprile di quest’anno. È seguita una lettera che la Commissione ha inviato all’Ungheria, con le misure che intendeva proporre al Consiglio, e le misure correttive presentate dall’Ungheria nella lettera del 22 agosto, integrate da ulteriori chiarimenti in una lettera del 13 settembre”. Il Consiglio dispone ora di un mese per decidere se adottare tali misure, a maggioranza qualificata. Tale periodo può essere prorogato di un massimo di altri due mesi in circostanze eccezionali. 

Ma Orban accetta le richieste: Budapest istituirà un dipartimento anticorruzione e un gruppo di lavoro con le organizzazioni non governative per supervisionare la spesa dei fondi dell’Ue in base ai requisiti della Commissione europea. 

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