RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Non è affatto strano che i canali francesi, che proclamano a gran voce di decidere la propria linea editoriale e di elaborare i propri programmi in totale indipendenza, scrivano, come hanno sempre fatto, sotto la dettatura del potere in carica in Francia. Recentemente, con una procedura molto antiquata e poco cattolica, hanno adescato individui di nazionalità marocchina la cui ingratitudine verso la madrepatria è pari solo alla loro venalità e alla facilità con cui sono stati adescati. Hanno infatti fatto sì che alcuni detenuti, truffatori e terroristi raccontassero palesi falsità sui loro guai con la legge, con l’obiettivo di attaccare in modo insidioso le istituzioni del Regno, il cui lavoro di alta qualità al servizio degli interessi del Paese è valso loro una reputazione su scala regionale e internazionale. Ma perché tutta questa insistenza? Risponderebbero sfacciatamente che promuovono la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà di stampa, di opinione e di coscienza e la libertà di circolazione di merci e persone, pur sapendo alle loro spalle che naturalmente nessuno crede più a una simile bugia. Se sono così cinici, è perché sono disperati. Se si rasenta questa delirante mitomania, si scopre la sconcertante perdita di quote di mercato del Regno e la sua presenza sempre più preoccupante in Africa. La cosiddetta etica politica che vogliono esportare nel sud del “mondo libero”, soprattutto in Africa, non è sublime. È fetido. Puzza di denaro. Questa copertura lacera che l’Occidente era solito rattoppare continuamente è stata di recente completamente stracciata. Come potrebbe ancora tenere un discorso moralizzante nei confronti dei Paesi che, peraltro, non ha mai smesso di impoverire e destabilizzare dopo lo scandalo della monopolizzazione delle quantità di vaccini antivaccini prodotti nel mondo? Come potrebbe essere possibile quando i suoi media danno la loro voce per coprire e commentare la guerra in Ucraina con immancabile parzialità, quando proibisce ai russi di partecipare agli eventi artistici e sportivi che organizza? Come è stato possibile, se ha visto la caricatura del profeta solo come un esercizio di libertà di espressione, quando l’ambasciatore russo è stato convocato al Quai d’Orsay per spiegare la sua caricatura dell’Europa? Come può essere possibile quando ha spinto il proprietario russo, che ora chiama oligarca mentre prima della guerra in Ucraina lo considerava un investitore, a vendere il club del Chelsea e quando politicizza e strumentalizza l’organizzazione di eventi artistici e culturali la cui posta in gioco dovrebbe andare oltre una logica strettamente politica?  Le sue maschere sono cadute. Spengler, uno dei suoi, e non l’ultimo, imputava la disintegrazione delle civiltà in particolare al crollo del loro sistema morale e all’espansionismo militare lontano dai loro confini. In ogni caso, le battute d’arresto in Africa fanno presagire l’inizio della fine della Pax Gallica, che è già durata troppo a lungo. Foccart ha vissuto.

Dr med El Yazid MOUHSINE

Segretario generale dell’Osservatorio internazionale per la pace, la democrazia e i diritti umani – ONG – Ginevra

Membro fondatore di ACOMS (Associazione dei dirigenti marocchini in Svizzera)

 

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