Il presidente americano e quello russo al telefono per 62 minuti. Il Cremlino: "L'isteria americana ha raggiunto il suo culmine"
Se la Russia invaderà l’Ucraina pagherà caro e gli Stati Uniti vogliono andare avanti con la diplomazia “ma sono ugualmente pronti per altri scenari”. Mentre incombono i timori di una guerra nel cuore dell’Europa, è questo quanto il presidente Usa Joe Biden ha detto al telefono a Vladimir Putin, in un colloquio che, secondo la Casa Bianca, è durato 62 minuti. Il tutto mentre oltre 10 Paesi, inclusa l’Italia, hanno invitato i propri connazionali a lasciare l’Ucraina alla luce di avvertimenti sul rischio di un attacco russo imminente. “In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente il Paese con i mezzi commerciali disponibili”, è stato il messaggio della Farnesina. E richieste analoghe sono state avanzate ai loro cittadini da Germania, Regno Unito, Olanda e Spagna, che sono andati ad aggiungersi a Usa, Danimarca, Norvegia, Canada e Nuova Zelanda. Mentre gli Stati Uniti hanno annunciato l’evacuazione di quasi tutto il personale della loro ambasciata a Kiev, lanciando così un segnale che si stanno preparando allo scenario peggiore.
Il Cremlino dal canto suo, alla luce della telefonata fra Putin e Biden, ha accusato gli Usa di “isteria”, ma anche aggiunto che i due si sono detti “d’accordo nel proseguire il dialogo a tutti i livelli”. Putin avrebbe voluto che il colloquio con Biden si tenesse lunedì, ma l’inquilino della Casa Bianca ha spinto per anticiparlo alla luce delle informazioni di intelligence per le quali ieri gli Usa hanno lanciato l’allarme: il consigliere Usa per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha avvertito infatti che secondo alcune informazioni un’invasione russa potrebbe cominciare a giorni, anche prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino in programma per il 20 febbraio. La telefonata – che secondo una fonte Usa non ha cambiato lo scenario – è giunta dopo un nuovo colloquio fra Putin ed Emmanuel Macron, durato un’ora e 40 minuti, in cui l’inquilino dell’Eliseo gli ha detto che “un dialogo sincero non è compatibile con un’escalation” militare e il leader del Cremlino ha definito “speculazioni provocatorie” le accuse secondo cui Mosca starebbe pianificando un’invasione.
La Russia ha ammassato oltre 100mila soldati vicino al confine con l’Ucraina e ha mandato militari per esercitazioni nella vicina Bielorussia. L’ipotetica tempistica di un’eventuale azione militare resta una domanda senza risposta certa: ci sarebbero informazioni di intelligence Usa secondo cui la Russia guarda a mercoledì come data ultima, ma la fonte non precisa quanto sia definitiva questa informazione. Mosca continua a negare che intenda lanciare un’offensiva: oltre a Putin, che ha appunto parlato a Macron di “speculazioni provocatorie”, il suo ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, secondo la Cnn, parlando con l’omologo Usa Antony Blinken ha “negato che la Russia abbia intenzione di invadere l’Ucraina”.
Intanto, mentre si susseguono i contatti diplomatici nel tentativo di risolvere la più grande crisi di sicurezza fra la Russia e l’Occidente dalla Guerra fredda, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha provato a trasmettere calma mentre osservava delle esercitazioni militari vicino alla Crimea, la penisola che la Russia ha annesso sottraendola all’Ucraina nel 2014: il panico è “il migliore amico” dei nemici del Paese, ha detto, “tutto è sotto controllo”.
Ad alimentare ulteriormente la tensione fra Stati Uniti e Russia, il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere di avere convocato l’attaché militare dell’ambasciata Usa dopo avere intercettato un sottomarino statunitense in acque russe vicino alle Isole Curili nel Pacifico. Il sottomarino avrebbe prima ignorato la richiesta di lasciare le acque russe e poi sarebbe andato via a seguito dell’uso di “mezzi appropriati”.
Oltre ai soldati, la Russia ha dispiegato questa settimana anche sei navi d’assalto anfibie nel Mar Nero, aumentando la sua capacità di un eventuale sbarco sulla costa. E, secondo l’agenzia Ria, oltre 30 navi della flotta russa del Mar Nero hanno cominciato degli addestramenti vicino alla penisola di Crimea. Gli Usa, dal canto loro, hanno rafforzato la presenza militare Usa in Europa per rassicurare gli alleati sul fianco orientale della Nato: il Pentagono ha ordinato l’invio di altri 3mila soldati in Polonia, che vanno ad aggiungersi ai 1.700 che erano già previsti in arrivo; e gli Usa stanno anche spostando 1.000 soldati dalla Germania alla Romania, che come la Polonia condivide il confine con l’Ucraina.
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