(LaPresse/Ap) La Cina celebra giovedì 1 luglio il centenario del Partito Comunista, ancora oggi al potere. Il presidente Xi Jinping presiederà l’evento principale a Pechino, in piazza Tiananmen, chiusa al momento dalle autorità. Il partito comunista cinese fu fondato in segreto nel 1921 e prese il potere nel 1949, sotto la guida di Mao Zedong, il leader fondatore della Cina comunista. 45 anni dopo la morte di Mao, la Cina è tra le maggiori potenze economiche con uno degli eserciti più forti del mondo. “Il messaggio che il Partito Comunista Cinese vuole inviare al nostro popolo e al resto del mondo è che i grandi cambiamenti in Cina, la vittoria della rivoluzione in Cina e tutti i successi che il Paese ha avuto oggi, sono avvenuti sotto la guida del partito”, ha detto Wang Jiugao della Scuola di Marxismo dell’Università di Pechino. E’ la narrazione evidente alla mostra “Rejuvenation 100” organizzata dal quotidiano del partito, il People’s Daily: una vetrina dei più grandi successi della Repubblica Popolare, inclusi quelli spaziali.
Durante la cerimonia di giovedì il presidente Xi dovrebbe sottolineare la spinta del partito per quello che chiama “ringiovanimento nazionale”, che comprende anche la campagna per portare l’isola autonoma di Taiwan sotto il controllo di Pechino. Una mossa che potrebbe causare un conflitto regionale che probabilmente irriterebbe gli Stati Uniti e i suoi alleati. “Penso che per Xi Jinping sia abbastanza importante perché si considera il secondo Mao Zedong“, ha detto Willy Lam, un commentatore politico che vive a Hong Kong. “Ha assicurato al popolo cinese che realizzerà la riunificazione nazionale con Taiwan che Mao Zedong ha fallito, e anche che – ha aggiunto – entro il 2035 circa, colmerà i divari militari ed economici con gli Stati Uniti diventando una delle superpotenze mondiali”.