Il Segretario di Stato Usa Blinken: "Momento significativo per l'intera regione"
Il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, nella visita di più alto livello di un funzionario dello Stato ebraico, nove mesi dopo l’avvio delle relazioni diplomatiche a seguito degli Accordi di Abramo. Lapid, leader del partito centrista Yesh Atid e futuro premier israeliano in alternanza con il nazionalista Naftali Bennett, ha definito la visita “storica”, nel giorno in cui ha inaugurato l’ambasciata israeliana ad Abu Dhabi e prima d’incontrare l’omologo emiratino, con colloqui incentrati in parte sull’Iran, da entrambi considerato la maggior minaccia regionale. All’inaugurazione, parlando ai diplomatici, Lapid ha descritto il momento come il simbolo del “diritto di autodeterminare il nostro destino”. Israele, ha aggiunto, “non andrà da nessuna parte. Il Medioriente è casa nostra. Chiediamo a tutti i Paesi della regione di riconoscerlo e venire a parlare con noi”.
Il Segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha descritto la visita come “significativa per Israele, gli Emirati e la regione”, sottolineando che gli Usa lavoreranno con lo Stato ebraico e gli Emirati per rafforzare la partnership. A forgiare gli Accordi di Abramo è stata l’amministrazione Trump. Gli allora premier israeliano Benjamin Netanyahu e presidente statunitense Donald Trump avevano descritto l’intesa come il loro maggior successo. E Netanyahu ha più volte tentato di compiere la storica visita ad Abu Dhabi, con l’obiettivo di rafforzare politicamente la propria immagine, prima della fine dei suoi 12 anni al potere arrivata questo mese. Lapid, all’inaugurazione, ha descritto Netanyahu come “l’architetto” degli accordi e ha detto che il passo è “anche suo”.
Se la preoccupazione per il nucleare iraniano ha da tempo avvicinato Israele ed Emirati, ora il presidente statunitense Joe Biden sta tentando di ridare vita e rafforzare l’intesa internazionale, da cui Trump aveva deciso l’uscita nel 2018. Nel frattempo, nei pochi mesi di relazioni bilaterali, i due Paesi hanno rapidamente allargato il commercio bilaterale e firmato accordi sugli investimenti, tra cui nei settori di gas e tecnologia. E oltre 200mila turisti israeliani si sono recati in viaggio, secondo il ministero degli Esteri, in gran parte a Dubai. Domani (mercoledì) Lapid inaugurerà anche il consolato a Dubai e visiterà il padiglione israeliano all’Expo, che aprirà a ottobre, oltre a incontrare membri della comunità ebraica locali.
La normalizzazione delle relazioni è stata la prima volta in oltre due decenni che uno Stato arabo ha stabilito rapporti con Israele, dopo l’Egitto nel 1979 e la Giordania nel 1994. È stata seguita da quella con il Bahrain, poi da annunci analoghi di Sudan e Marocco. L’amministrazione Biden ha espresso sostegno, ma anche sottolineato che le intese non sostituiscono l’impegno sulla questione israelo-palestinese. Questo mentre i palestinesi di tutto lo spettro politico hanno criticato i legami tra Emirati e Stato ebraico, in assenza di colloqui di pace verso una soluzione a due Stati. E il viaggio di Lapid è arrivato anche poche settimane dopo l’ultimo conflitto, che ha causato la morte di 254 palestinesi e 13 persone in Israele.
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