Il rifiuto di Rutte: "Non parteciperò mai a un incontro con il presidente russo"
La Germania e la Francia sono pronte a riprendere il dialogo con la Russia di Vladimir Putin. Parigi e Berlino hanno chiesto di inserire la proposta tra i temi in discussione al Consiglio europeo ma il progetto rischia di creare una frattura all’interno del blocco dei 27 Stati membri. I Paesi baltici, Lituania, Estonia e Lettonia, si sono detti contrari e hanno trovato una sponda nel premier olandese Mark Rutte, il quale ha annunciato che “non parteciperà personalmente a un incontro con Putin”. Nelle relazioni tra i due Paesi pesa l’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airways in Ucraina costato la vita a 298 persone, tra cui molti olandesi.
A chiedere l’apertura di un dialogo diretto con Mosca è stata, in particolare, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Parlando al Bundestag prima di partire per Bruxelles, dove si sono riuniti i 27 capi di Stato e di governo, la leader ha sottolineato che “gli eventi degli ultimi mesi hanno mostrato chiaramente che non basta reagire in modo scoordinato alla moltitudine di provocazioni russe”, ma che occorre creare dei meccanismi per rispondere in modo comune e unificato alle provocazioni e agli “attacchi ibridi”.
La Germania ha forti interessi economici in Russia, tra cui il progetto del gasdotto Nord Stream 2 e Mosca, in generale, ha un ruolo chiave per l’Ue sia perché è il più grande fornitore di gas naturale del blocco, sia perché è coinvolta in una serie di conflitti internazionali e questioni legate agli interessi strategici dell’Europa, tra cui l’accordo sul nucleare iraniano e le guerre in Siria e Libia.
Dello stesso parere di Merkel è il presidente francese Emmanuel Macron. “Dobbiamo avere un dialogo con Mosca per difendere i nostri interessi”, ha detto il capo di Stato arrivando al Consiglio europeo. “Il dialogo”, ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo, “è necessario alla stabilità del continente europeo, ma deve essere esigente e ambizioso”.
La proposta è stata accolta da Putin. “Valutiamo positivamente l’iniziativa” e il presidente russo “sostiene la creazione di un meccanismo di dialogo e contatti tra Bruxelles e Mosca”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
L’apertura dell’Ue arriva dopo il faccia a faccia tra il leader russo e il presidente Usa Joe Biden dei giorni scorsi a Ginevra, dove i due rivali hanno raggiunto un accordo su alcuni temi tra cui il ritorno degli ambasciatori nelle rispettive capitali e il controllo degli armamenti nucleari, muovendo i primi passi per un ritorno al dialogo. E proprio giovedì sera, mentre i leader Ue erano riuniti al vertice, l’ambasciatore Usa John Sullivan è tornato a Mosca dopo che lui e il suo omologo russo erano stati richiamati dai rispettivi Paesi al culmine della crisi diplomatica.
Mosca, intanto, è stata coinvolta in un altro contrasto, questa volta con il Regno Unito per un cacciatorpediniere britannico che, secondo la Russia, si trovava nelle sue acque territoriali, al largo della Crimea. Il Cremlino ha definito la mossa una provocazione deliberata di Londra mentre il viceministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha avvisato che “i confini russi” saranno protetti “con tutti i mezzi, diplomatici, politici e anche militari”.
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